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Il mattino seguente mi alzai con un briciolo di positività in più.

Mi abbandonai ad una mezz'ora di yoga mattutino e rigenerante, poi andai a farmi una doccia rapida mettendo qualche canzone di rock alternativo come sottofondo giusto per darmi la carica.

"Giorno Cam" sussurrai all'orecchio di una Camille ancora assonnata, poi uscii dalla camera decisa a splendere.

Nonostante mi sentissi ancora fisicamente stanca e abbattuta, andai a lezione con entusiasmo. A differenza delle altre volte, quando entrai in aula però Kyle era già seduto. Strano- pensai tra me e me.

Decisa però a fare come se niente fosse, lo sorpassai e andai a sedermi qualche fila di banchi dietro di lui.
Sentii il suo sguardo seguire i miei movimenti, poi, dopo avermi lanciato un'occhiata dura si voltò nuovamente in direzione del professore.

Sconosciuti, eravamo due sconosciuti.

Trattenni le lacrime che come ogni santissima volta spingevano per uscire, e presi un profondo respiro per cercare di concentrarmi sulla lezione.

***

A pranzo il nostro incontro fu breve proprio come quello mattiniero. Lui ormai mangiava sempre più spesso con un gruppo di ragazze qualche tavolo più in là, quindi mi limitai a lanciargli un'occhiatina di tanto in tanto. Giusto perché il mio cervello era convinto di non poter fare altrimenti.

"Ti vedo meglio stamattina Maë" fu Charles a distogliermi dai miei pensieri nostalgici.

"Di certo non grazie al tuo amico" sputò subito velenosa Camille e lui mi lanciò un'occhiata sconsolata.

"Sì, sono di buon umore stamattina. Soprattutto per la torta buonissima di ieri sera. Ti giuro Charlie era buonissima!" Esclamai quindi con enfasi e un gran sorriso stampato in faccia.

"Che torta, cetriolino? Avete festeggiato senza di noi?" Domandò poi Mat stampandomi da dietro un bacio sulla guancia.

"Ieri Cam si è presentata in camera con una cheesecake deliziosa" spiegai quindi ridacchiando e salutando a ruota poi anche Sam e Paul.

Sì, Paul era ufficialmente diventato dei nostri da quando Kyle si era trasferito altrove.
Non ero stata io a fare in modo che fosse così, più che altro la forza dell'abitudine.

"Adesso ci si scambia torte di nascosto eh" scherzò allora Sam e Paul mi mandò un'occhiata imbarazzata.
Gli sorrisi per un attimo serena, poi notando Kyle uscire dalla mensa con l'ennesima ragazza nuova mi si strinse di nuovo il petto.

Come diavolo faceva a ignorarmi così palesemente. Non riuscivo proprio a capacitarmi.

"Sapete una cosa? Dovremmo andare tutti insieme. Vi va oggi pomeriggio?" Esclamai quindi di colpo, con un'enfasi tutta nuova brillare negli occhi.
Lui andava avanti, potevo farlo anch'io.
Solo che io mi sarei trovata un uomo magnifico, a lui sarebbero toccate solo sgualdrine per il resto della vita.

"Cam mi ha detto che la pasticceria si trova a pochi chilometri dal campus, potremmo fare un'uscita" spiegai quindi fissando con insistenza Paul negli occhi.

"Per me va bene" disse infatti lui per primo. Qualche secondo e tutti si accodarono. Sorrisi soddisfatta e mi pregustai già il dolcetto che avrei preso di lì a qualche ora.

"Non lo finisci?" Domandò poi Cam guardandomi male quando mi alzai dal tavolo.

"Non ho più fame. Tranquilla oggi pome mi sfondo di dolci" le sorrisi quindi, e lei allora annuì compiaciuta.

***

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Kyle

"Ti ho detto di no" dissi con voce roca quando per l'ennesima volta Clarisse fece per girarsi nella mia direzione.

"Ma sono scomoda a farlo sempre così" si lamentò allora lei sbuffando per la trentesima volta da quando avevamo iniziato a scopare.

"O questo o niente" le risposi quindi, continuando a sbattere il mio bacino contro il suo.

"Fammi godere almeno. L'ultima volta te ne sei andato senza nemmeno preoccuparti di sapere se fossi venuta o meno" si lagnò ancora, mentre era ancora a quattro zampe sul suo letto.

"Perché non mi interessa se vieni" risposi quindi spazientito.

Perché non ti stai zitta?- pensai poi e provai a concentrarmi su altro.

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"Mi hai per caso presa per una bambola Kyle?" Urlò però lei, questa volta sfilandosi da me per girarsi definitivamente.

Alzai allora gli occhi al cielo e mi scompigliai i capelli senza più un briciolo di pazienza.

"Non sono la tua puttana. Se scopiamo, scopiamo in due. Vieni tu e vengo io. Sennò arrivederci" Affermò con fare risoluto, e per un attimo il tono deciso somigliò vagamente a quello di Maëlle. Con lei però, non avevamo mai avuto quel tipo di discussione. Non ce n'era mai stato bisogno.

"Non sono in vena" borbottai quindi, tirandomi su i pantaloni.

"Che significa?" Domandò subito lei stizzita.

"Che non ho più voglia. Ci si vede in giro" risposi, abbottonando nuovamente i miei jeans neri.

Poi, senza dire altro uscii dalla sua camera.

Infondo, cosa avrei potuto mai dire? Aveva ragione.
Anche se alcune ragazze accettavano di comportarsi da bambole, non significava che fosse giusto trattarle così.
La base di una scopata è il piacere di entrambi.

Con i nervi a fior di pelle quindi, attraversai i corridoi e mi diressi dritto verso la mia stanza. Non volevo far altro che sprofondare tra le lenzuola e dimenticarmi di tutto.

Tuttavia, la vista del gruppetto felice mi fece immediatamente cambiare idea. In quel momento non desideravo altro che spaccare la faccia a quel Paul che rideva beato mentre la mia bambina lo tirava per un braccio.

Cazzo Maëlle, stai così bene senza di me?- pensai col sangue a ribollire nelle vene.

Inconsciamente quindi, tirai un pugno al muro davanti a me e involontariamente attirai l'attenzione della diretta interessata.

Non appena mi vide si fermò di colpo e lasciò di scatto il braccio di quel deficiente.
Bene, almeno era servito a qualcosa fracassarmi mezza mano.

Poi prima di andare via, fissai intensamente le iridi nel blu dei suoi occhi e mi beai nuovamente di quello sguardo che tanto mi faceva impazzire.

Dio, com'eravamo arrivati a tanto?

Un improvvisa scarica di adrenalina invase tutti i miei pori e per un istante non desiderai altro che tornare a quattro settimane prima.

Quando la mia vita era totalmente perfetta.

Fine Line Between Sex And LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora