44⚪

82 1 0
                                    

(MARTEDI)

Il mattino successivo fui svegliata dal rumore assordante della mia sveglia.

A fatica aprii gli occhi e subito vidi la testa di Kyle appoggiata completamente sul mio petto.

Metà del suo corpo era sopra il mio e una sua gamba stringeva le mie a mo' di salsicciotto.

"Kyle..." mormorai con voce roca, infilando d'istinto una mano tra i suoi capelli.

Lo accarezzai dolcemente provando a svegliarlo, ma si limitò a mugugnare parole senza un senso.

Dovendo però spegnere quell'aggeggio infernale, cercai di spostarlo delicatamente, il giusto per allungare un braccio e afferrare il cellulare sul comodino.

Quando finalmente misi fine a quel rumore, lui mugugnò soddisfatto e infilò ancor di più il viso nell'incavo del mio collo.

Sorrisi allora dolcemente e lo strinsi di più a me.
Era il più bel risveglio degli ultimi mesi.

"Dobbiamo andare a lezione" sussurrai qualche minuto dopo, notando che non sembrava affatto deciso ad alzarsi.
Lui non mi ascoltò minimamente, e continuò a soffiare dolcemente contro il mio collo.

"Hey" canzonai qualche secondo dopo, ridacchiando appena per quanto fosse adorabile in quel momento.

"Ho sonno... mi costringi a stare sveglio fino a tardi" si lamentò allora, decidendosi finalmente a parlare e ridacchiai ancora più forte.

"Ma se mi sono addormentata prima di te, cuore" sussurrai allora in un sorriso. Non appena lui però udì il nomignolo che gli avevo involontariamente dato, alzò di scatto la testa e con un sorriso ebete e imbarazzato si scompigliò i capelli.

Poi, senza dire nulla, mi cinse con un braccio e mi attirò a sé girandomi a pancia in giù.

"Vuoi sapere chi è l'assassino?" Mi disse con un luccichio tutto nuovo negli occhi.

"No! Riguarderò la fine da sola" esclamai, appoggiando una mano sulle sue labbra.

"Allora, sai quando Emily ha trovato la pistola? Beh la pistola era di..." iniziò a raccontare per farmi un dispetto. Come indemoniata allora mi dimenai per ritappargli la bocca finché preso da una fragorosa risata quasi non si strozzò con la sua stessa saliva.

"Ben ti sta! Così impari a volermi rivelare i finali dei film" lo bacchettai, riuscendo finalmente a liberarmi dalla sua presa.

"Mi sto strozzando!" Urlò allora ingigantendo una misera tosse e scoppiai nuovamente a ridere.

"Muoviti che facciamo tardi e la Terrier non ammette ritardatari" lo ammonii allora, chiudendomi nel bagno per rimettere gli stessi vestiti del giorno prima. Avessi saputo che sarei rimasta a dormire, mi sarei portata anche un cambio.

"Vuoi una mia felpa?" Domandò di colpo, aprendo la porta del bagno e facendomi sobbalzare. Per fortuna, ero già vestita.

"Ne hai una di dimensioni accettabili?" Chiesi allora, fingendo di non sentirmi accaldata all'idea di indossare una sua felpa per tutto il giorno.

"Bambina, io questo sono" si difese, sottintendendo che non potevo pretendere una felpa delle mie dimensioni e scosse le spalle con fare innocente.

Sorrisi allora scuotendo la testa ed afferrai l'indumento caldo che mi stava porgendo.

La infilai al posto del mio maglioncino beige e dire che mi arrivava fin sotto il sedere era un eufemismo.

"Dai, dai che è tardi" esclamai qualche secondo dopo, quando lo vidi mezzo nudo infilarsi un maglione simile al mio.

Fine Line Between Sex And LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora