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Da quando Kyle mi aveva detto quelle cose, vivevo costantemente in fibrillazione. Aspettavo con ansia di vederlo a lezione, di incontrarlo a pranzo, a cena, nei corridoi.

Niente a che vedere con i buoni propositi di non crearsi aspettative, insomma.

Quando il mattino seguente infatti lo trovai seduto al nostro tavolo, lì dove era solito mettersi fino a gennaio, il mio cuore perse un battito.

Ma persi un battito per due ragioni: la prima era appunto perché finalmente sembrava davvero deciso a tornare alla nostra normalità, la seconda invece riguardava Paul.

Dato che Kyle ormai non mangiava più con noi, Paul aveva preso il suo posto accanto a me.
Posto che in quel momento era tornato ad essere occupato dal suo legittimo proprietario.

Decisa però a starmene buona e calma, andai comunque a sedermi accanto a lui. Infondo, era da oltre un anno che occupavo quella sedia. Non stava a me preoccuparmi delle sedie degli altri.

Li raggiunsi quindi con un grandissimo falso sorriso sulle labbra e subito Cam mi lanciò un'occhiatina da, 'adesso ci divertiamo'.

"Buongiorno" abbozzai appoggiando il mio vassoio sul tavolo.

"Cetriolino, hai visto chi è tornato tra noi?" Disse subito entusiasta Sam, da mesi seduto alla mia sinistra.

"Già. Ciao Kyle" mormorai allora, faticando a guardarlo negli occhi.

Lui allora sorrise ampiamente e mi fece un occhiolino che mandò su di giri ogni neurone presente nel mio cervello.

Decisa però a non dargli corda, mi voltai e iniziai a mangiare cercando di concentrarmi sui discorsi che Camille, Charles e Matisse intrattenevano tra loro.

Poi però, l'arrivo di Paul mi suscitò nuovamente una crisi di tachicardia.

"Hey! Sei tornato tra noi" disse subito lui, notando Kyle accanto a me.

"A quanto pare" rispose il diretto interessato con una gentilezza e un sorriso fuori dal comune.

"Ciao amore" sussurrò poi a me, dandomi un bacio sulle labbra. Io allora arrossii e sussurrai un timido 'ciao' a mia volta.

A quel punto, notando che non c'era posto andò a prendersi una sedia e Sam si offrì di fare spazio affinché si sedesse accanto a me. Così, nel giro di pochi attimi mi ritrovai proprio al centro dei due.

Dire che nonostante i 15 gradi stessi sudando come un procione, era un eufemismo.

"Di cosa discutevate?" Domandò poi, iniziando a mangiare.

"Del fatto che sabato c'è una festa. La organizza Jules, il riccone che ha l'appartamento proprio fuori dal campus, sul boulevard" rispose subito Mat con euforia.

"Grande, andiamo giusto?" Rispose allora lui e annuimmo tutti.

"Ricordi dove l'abbiamo conosciuto Jules io e te?" Domandò poi di colpo Kyle, avvicinando il viso al mio.

Io subito trasalii e mi allontanai leggermente cercando di non dare nell'occhio.

"Lo conoscete?" Chiese allora subito Paul e con estrema calma appoggiò un braccio sullo schienale della mia sedia.

"Sì, è un ragazzo super carino" risposi quindi velocemente, omettendo che me lo fossi scopato in almeno due occasioni.

"No ma devo raccontarvela questa. Lo abbiamo visto per la prima volta ai giardini fuori all'edificio D..." iniziò a raccontare Kyle con un sorriso a trentadue denti stampato sulla faccia, mentre io iniziai ad andare in escandescenza. Non per la faccenda di Jules, quella era pure simpatica, ma per tutto il contorno...

"No Kyle, non racconti nulla" lo bloccai allora, sia per paura che dicesse quello che non andava detto, che per salvare la reputazione di quel ragazzo.

"Dai, perché?" Insisté allora con la faccia da cucciolo bastonato e al solo ricordo, involontariamente dovetti portarmi una mano sulla bocca per non ridere.

"Perché non si fa. Non è giusto raccontare certe cose" replicai allora, decisa a non sputtanare quel povero ragazzo.

"Sì dai! Adesso parlate" Gridò allora Charles, seguito da un coro di approvazioni, così non potei che alzare gli occhi al cielo.

"Vedi piccola, il pubblico acclama i miei racconti. Quindi, stavo dicendo..." rispose lui con enfasi e una faccia da schiaffi stampata sul volto. Dal mio canto invece, volevo solo sotterrarmi. Mi aveva spudoratamente chiamata 'piccola' davanti a Paul come se fosse la più completa normalità.

Andai quindi in escandescenza sia perché era da troppo tempo che non mi chiamava in quel modo, ma soprattutto perché mi sentivo colpevole nei confronti di Paul.
Mi morsi allora il labbro nervosamente e gli afferrai una mano avvicinandomi alla sua sedia senza dare nell'occhio.

Lui in tutto ciò, ascoltava serenamente i racconti di Kyle, ignaro delle intenzioni che quest'ultimo aveva nei miei confronti. Sempre che fossero vere.

"Ma si può sapere che diavolo ci facevate voi due proprio lì?" Domandò di colpo Mat tra una risata e l'altra ed io sbiancai di colpo. Era strano che mi fosse andato tutto fin troppo bene.

Andiamo Mat, che diamine di domande sono!-urlai quindi mentalmente, pregando tutti i santi peperoni arrostiti che Kyle non fosse talmente stronzo da dire che stavamo scopando come conigli in mezzo alla natura.

"Mi pare stessimo bevendo una cosa aspettando l'arrivo di due amici" mentì però lui, mandandomi un'occhiata complice. Così io annuii confermando la sua storia e tornai a respirare.

"Non vedo l'ora di conoscerlo allora" lo sbeffeggiò allora Paul e gli lanciai un'occhiata arrabbiata.

"Chissà se se lo ricorda" rincarò la dose Sam ed io alzai gli occhi al cielo.

"Vedi! Ecco perché ti ho detto di non dire nulla" esclamai poi, voltandomi verso Kyle falsamente arrabbiata. Lui in tutta risposta scoppiò a ridere e alzò le mani in segno di resa.

Poi, quando tutti tornarono a parlare della festa, lo guardai nuovamente, questa volta per lanciargli un'occhiataccia per il nomignolo che aveva utilizzato prima. Non appena mi voltai però lo trovai a fissare intensamente gli occhi nei miei.

E così, per l'ennesima volta, mi ci persi dentro.

"Andiamo?" Sussurrò poi, non mollando la presa delle sue iridi sulle mie.

Lo fissai allora sbigottita e rimasi in attesa di capire cosa intendesse.

"A lezione, comincia tra poco" precisò quindi e subito mi schiaffeggiai mentalmente. Certo, a lezione. Dove poteva mai portarmi.

"Avete lezione in comune?" Si intromise allora Paul incuriosito e annuii titubante. Mi metteva agitazione tutta quella storia.

"Ci vediamo dopo allora?" Domandò dolcemente e annuii nuovamente sporgendomi per dargli un bacio sulle labbra.

Poi presi un profondo respiro e seguii Kyle per i corridoi.

Fine Line Between Sex And LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora