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Una volta terminata la cena, sotto pretesto di vedere un film, tornammo al campus e mi portò in camera sua.

"Sei anche tu un riccone del cazzo" scherzai notando subito come la sua stanza fosse singola come quella di Kyle.

Ridacchiò sia per la frase che per i modi che avevo usato e si andò a stendere sul letto afferrando il pc.

Mi tolsi quindi le scarpe e andai a sedermi vicino a lui.

"Vuoi che ti presti qualcosa di comodo?" Domandò qualche secondo dopo, vedendo le mie agilità da ginnasta nel cercare di sedermi senza sbandierare al vento la fagiana.

"No grazie. Sono comoda" risposi però d'istinto, non sentendomi ancora abbastanza a mio agio da prendere in prestito i suoi vestiti. O meglio, lo ero, ma il mio cervello continuava a mandarmi impulsi negativi che non riuscivo ad ignorare. L'ultima volta che avevo indossato vestiti maschili erano quelli di Kyle.

Mi maledii allora mentalmente e cercai di scacciare via quelle sensazioni opprimenti.

Che diavolo di problemi ti fai? Kyle scopa a destra e manca tutti i santi giorni fregandosene di te- mi ricordò infatti la mia coscienza. Così, riempita di una nuova rabbia interiore, andai sdraiarmi accanto a lui.

Subito un suo braccio circondò le mie spalle e d'istinto appoggiai la testa sul suo petto caldo.

Lui prese allora a farmi dei grattini sulla schiena e mi godetti quelle sensazioni cercando di smettere di ricordare quanto amavo quando era Kyle a riservarmi tali trattamenti.

"Sto bene con te, sai?" Sussurrò poi di colpo Paul. Sollevai quindi il mento nella sua direzione e lo guardai negli occhi.

"Anche io" mormorai allora, analizzando con attenzione le sue parole. Nessuno mi aveva detto una cosa del genere.

Ero sempre stata circondata dai ragazzi, ma dato che io da loro volevo solo del sesso non mi ero mai persa in convenevoli di questo tipo e loro nemmeno.
Niente smancerie, niente complimenti sinceri, niente attenzioni più profonde.

Quindi, quando Paul prese ad accarezzarmi e coccolarmi su quel letto mi resi immediatamente conto di quanto non fossi abituata a questo tipo di flirt.
O meglio, fino ad allora non avevo ancora capito che flirtare con lo scopo di una storia seria era esattamente uguale al flirt che c'era tra me e Kyle.

Dato che Kyle non era una semplice botta e via per ragioni logistiche, nella mia ingenuità credevo che tutto quello che facevamo insieme era semplicemente dovuto al fatto che non stavamo insieme solo per il sesso, ma perché eravamo proprio amici.

Quindi, se con Kyle inizialmente riconducevo tutte quelle attenzioni al fattore amicizia, stando con Paul mi resi conto che effettivamente, non era solo quello.

Non c'era solo amicizia quando passava ore al telefono con me nei giorni in cui non ero al campus, non c'era solo amicizia quando dopo il sesso passavamo tutta la sera a ridere, scherzare e coccolarci, non era solo amicizia quando si faceva in quattro per aiutarmi a gestire tutta la mia incasinatissima vita.

O almeno, non c'era solo amicizia da parte mia.

Visto il modo in cui si stava comportando, da parte sua invece c'era solo e soltanto quello. Anzi, a quel punto della situazione osai anche pensare che ci fosse meno.

Se fidanzarsi voleva dunque dire avere la stessa relazione che avevo con Kyle con aggiunta dell'esclusiva sull'altro, allora non vedevo l'ora di fidanzarmi.

Per quanto stessi bene da sola, dato che prima di Kyle avevo comunque passato ben 22 anni di vita da single, in quel momento necessitavo di una relazione.

Volevo tornare a sentirmi bene come quando ero con lui, volevo tornare ad avere un punto di riferimento fisso.

Senza che aspettassi ancora quindi, presa da nuove consapevolezze mi buttai a capofitto in quel nuovo capitolo della mia vita chiamato Paul.

Visti i miei precedenti non mi aspettavo nemmeno lontanamente che si rivelasse quello giusto, ma ero decisa a provare. Magari avrei avuto fortuna, o magari invece avrei semplicemente acquisito nuove consapevolezze da utilizzare nelle relazioni future. In entrambi i casi però, ci andavo a guadagnare.

Fortunatamente, il mio modo di vedere le relazioni sempre da un punto di vista più leggero, mi permetteva costantemente di seguire i miei istinti senza per forza valutare milioni di opzioni prima di godermi le cose.

Il famoso carpe diem che ormai milioni di persone hanno tatuato sotto pelle, era sempre stato il mio modus operandi.

Senza pensarci più del dovuto quindi, avvicinai il mio viso al suo ed appoggiai le labbra sulle sue.

Fine Line Between Sex And LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora