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Kyle

"Kyle sono Camille! Apri subito questa porta" sentii dopo che ebbe bussato freneticamente più volte.

Consapevole che non se ne sarebbe andata facilmente, mi alzai quindi di malavoglia e andai ad aprirle la porta.

"Si può sapere cosa diavolo ti passa per la mente?" Gridò entrando come un uragano nella stanza.
Alzai gli occhi al cielo e mi ricordai di come mettersi contro Maëlle, significava automaticamente avere anche Camille alle calcagna.

"Cam non sono in vena" la bloccai allora subito dato che un mal di testa lancinante mi opprimeva ormai da diverse ore. Da quando lei aveva deciso di dirmi chiaramente quello che avevo creduto per oltre un mese.

"Toh guarda, anch'io non sono in vena. Da un mese e mezzo però" ribatté furente e subito mi portai entrambe le mani sul viso.

Quella giornata era iniziata e stava proseguendo di merda.

"Kyle sono io, apri" sentii poi dire dal corridoio e subito Camille andò ad aprire.

Bene, il trio al completo. Ci mancava solo Maëlle a urlarmi contro e sarei potuto andare a sotterrarmi.

"Ciao amore. Che ci fai qui?" Disse subito Charles, vedendo la sua ragazza rossa come un pomodoro.

"Voglio crocifiggere il tuo amico qua. Mi aiuti?" Le rispose quindi, come se io non fossi a due metri da loro.

"Perché? Cos'altro hai fatto?" Mi domandò allora lui senza speranze.

"Sono andato da lei stamattina" risposi, passandomi più volte le mani tra i capelli.

"Mi sei stato a sentire! E allora?" Disse quindi con un un entusiasmo tutto nuovo nel tono di voce.

"Perché, cosa gli hai detto tu?" Gli chiese però Camille, incrociando le braccia al petto sospettosa, prima che potessi rispondere.

"Nulla. Gli ho solo detto di guardarsi dentro e capire da dove provenisse il suo malessere" mentì allora lui e Camille fece finta di credergli tornando a riportare l'attenzione su di me.

Purtroppo.

"Si può sapere quindi che cosa del -va a scusarti e autoflaggellarti davanti a lei- non hai capito ieri sera?" Domandò poi, mettendo entrambi i pugni sui fianchi, prima di guardarmi con collera.

"Ieri sera? Vi siete visti ieri sera?" Chiese allora Charles, impedendomi per la trecentesima volta di parlare.

"A quanto pare non sono l'unica ad avere segreti" lo fulminò subito lei, palesando quanto non fosse stupida.

"Quindi? Sto ancora aspettando" si rivolse poi a me, vedendo che il suo ragazzo non aveva che dire.

"Non lo so Cam non lo so! Mi sono anche controllato, hai visto che non sono andato subito da lei!" Dissi quindi con fermezza.

"Per una volta non hai agito da bambino delle elementari, complimenti" rispose subito ironica.

"Ma poi mi hai detto che era insieme a lui e non ci ho visto più. Non hai idea di quanto sia stato difficile per me rimanere incollato a quel letto sapendo che lei fosse con lui. Che molto probabile mentre io mi torturavo era sotto le sue lenzuola. Perché sono andati a letto no?" Continuai quindi a dire, ignorando i suoi commenti velenosi.

"Te ne sei scopato dieci al giorno Kyle. Non puoi rimproverarle assolutamente nulla" rispose lei, confermando così tutte le teorie che avevo provato a scacciare dalla mia mente.

Improvvisamente un dolore allo stomaco mi invase facendomi quasi salire i conati.
Per quando sapessi con certezza che sarebbe stata con qualcun altro, averne la conferma mi faceva male.

"E quindi? Dato che è stata con Paul ti sei sentito in diritto di urlarle contro?" Chiese ancora con durezza e scossi la testa sia per alleviare il dolore che per dissentire.

"Ero accecato dalla rabbia. Non volevo dirle quello" risposi quindi, sfregandomi il viso con le mani.

"E cosa avevi intenzione di dirle per l'esattezza?" Mi chiese allora Charles, con tono molto più dolce e comprensivo.

"Non lo so, non so cosa avevo intenzione di dirle. Volevo solo stare con lei, tornare a stare bene come un mese e mezzo fa" ammisi sentendomi nuovamente una merda.

"Forse non hai capito che Maëlle non ha nessuna intenzione di tornare a un mese e mezzo fa. Se vuoi di nuovo una scopamica devi trovartene un'altra" disse allora Camille, facendomi male fin dentro le ossa.

"Quello che sta cercando di dire, Kyle, è che le cose sono andate così. Non si può tornare indietro. Maëlle è andata avanti, adesso tocca a te farlo" si intromise allora il mio migliore amico, cercando di essere molto più diplomatico della ragazza.

"Ma io non voglio andare avanti senza di lei. Ha iniziato a fare tutto schifo non appena è andata via" confessai quindi ad alta voce, sentendo bruciare intensamente la testa.

"Pensi di amarla?" Chiese allora Camille, per la prima volta con tono meno freddo.

"Non lo so Cam. Non ho mai avuto una ragazza. Non so cosa si prova ad amare" ammisi fissando gli occhi iniettati di sangue nei suoi.

"Non serve essere un genio per capire se si ama oppure no" rispose allora, tornando ad assottigliare gli occhi.

"Quello che Cam sta cercando di dire è che non è molto difficile capirlo. Basta che ti concentri e rifletti su come ti senti insieme a quella persona. Se ci stai bene, se hai costantemente voglia di vederla, se ti viene in mente lei quando fai le cose più banali, se ti viene voglia di renderla felice... robe così" spiegò allora Charles, con grande calma.

"Se tutte queste cose ti succedono con Maëlle, io fossi in te ci rifletterei. Magari è proprio quello che manca alla tua vita per essere perfetta" concluse venendo ad appoggiare una mano sulla mia spalla.

"Maëlle però non è un oggetto che può mancare o meno nella tua vita. Serve reciprocità e se tu non le dai quello che lei vuole, non è uno scambio equo" precisò però Camille tornando ad incrociare le braccia al petto.

"Tanto non ha nessuna intenzione di provarci con me. Stamattina me lo ha fatto capire senza mezzi termini" mi lamentai allora. Ero consapevole che quelle quattro parole non mi avrebbero fatto desistere dal provarci ancora se ne avessi sentito il bisogno, tuttavia speravo che Camille negasse tutto solo per darmi una spinta in più. Sapere che magari dietro quelle parole cariche di rabbia, anche lei provava ancora lo stesso, mi avrebbe aiutato a capire bene quello che volevo io.

Lei però non rispose. Rimase in silenzio a fissarmi dall'alto con astio.

"Guardati prima dentro. Pensa a cosa vuoi tu. Poi tiri in ballo Maëlle" rispose poi con freddezza.

"Te lo dico già da ora però. Quando ti sarai deciso, assicurati che sia una cosa definitiva perché se ti permetti di ridurre nuovamente Maëlle in quello stato io..." mi minacciò poi, bloccandosi solo quando Charles la afferrò per le spalle mettendole una mano sulla bocca mentre ancora puntava un dito ammonitore nella mia direzione.

"Penso possa bastare. Noi andiamo. Ci vediamo domani Kyle" disse allora lui e se la portò fuori dalla mia stanza.

"Io ti ho avvisato!" Sentii però urlare, poi la porta della mia camera venne chiusa con violenza.

Mi accasciai allora nuovamente sul letto e ripresi a far scorrere fiumi di pensieri nella mia testa.

Cosa volevo davvero?

Maëlle era solo un capriccio? Un ossessione?

O era inconsciamente innamorato sul serio di lei?

Fine Line Between Sex And LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora