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Maëlle

"Hey Paul" risposi non appena mi portai il cellulare all'orecchio.

Avevo finito le lezioni da diverse ore ed ero tornata in camera per studiare e rilassarmi un attimo. Tutta quella agitazione mi aveva stancata molto fisicamente quindi sentivo di dover recuperare le forze.

"Come stai? Mi chiedevo se ti andrebbe di venire da me. Potremmo guardare un film e ordinare qualcosa da mangiare" propose dolcemente e d'istinto mi venne da sorridere.

"Certo. Dammi il tempo di vestirmi e arrivo" sussurrai allora, felice che prendesse l'iniziativa di tanto in tanto.

"Perfetto piccola. A tra poco" confermò con tono gioioso e prima di attaccare lo salutai con una leggera risatina.

Mi alzai quindi dal letto e mi aggiustai i vestiti e i capelli. Poi mandai un messaggio a Camille per avvisarla di non preoccuparsi.

Infilai nello zaino il pigiama se mai mi avesse proposto di rimanere a dormire e pure delle mutandine pulite se mai mi fosse venuta voglia di fare sesso.

Era poco probabile, ma mai dire mai. Ovviamente non perché Paul avesse qualcosa di sbagliato, ma perché ero io a non sentirmi fisicamente in grado di farlo.

Corsi quindi per i corridoi e pigiai il bottone del piano terra non appena entrai in ascensore.

Qualche secondo e le porte si aprirono. Si aprirono allo stesso modo dei miei occhi alla vista di Kyle con un pacco di patatine in mano, in attesa di salire sullo stesso ascensore sul quale ero io.

"Hey" disse subito vedendomi, mentre io avrei solo voluto scomparire.

"Vai da qualche parte?" Domandò dopo che lo ebbi salutato alla veloce per cercare di dileguarmi il più in fretta possibile.

"Da Paul, mangio con lui" balbettai allora, tenendo lo sguardo dovunque tranne che nel suo.

"Ah ok" replicò solo, e il suo tono tanto sommesso mi costrinse a guardarlo negli occhi.

Non farmi questo Kyle, ti prego- lo supplicai mentalmente. Non riuscivo a leggere così tanta delusione nei suoi occhi.

"Tu come ti senti?" Chiese poi, vedendo che non spiccicassi parola. Sollevò quindi una mano per toccarmi la fronte e la fece scorrere fino alla guancia accarezzandomi appena. Mi spostò allora una ciocca di capelli dietro l'orecchio con aria seria e subito feci una smorfia lamentosa.

Per quanto adorassi i suoi gesti non riuscivo a non sentire fitte nella pancia.

"Kyle..." lo pregai quindi, cercando di fargli capire quanto stesse rendendo più difficile del dovuto qualsiasi cosa.

"Cosa? Non posso più toccarti adesso?" Chiese quindi in un sussurro triste.

"Non posso più usare nomignoli, non posso fare battute, non posso più toccarti. Cos'è, questo deficiente è geloso?" Continuò, questa volta con un pizzico di asprezza nel tono di voce.

"Cosa? No! Sai bene quanto sia categorica su questo tipo di cose. Sono io Kyle. Sono io che non voglio" mormorai allora, avviandomi verso l'uscita del dormitorio.

Avevo bisogno d'aria poiché già mi girava la testa.

"Ma perché?" Domandò allora con decisione, allargando immediatamente braccia.

"Perché sto con Paul e voglio fare le cose per bene" risposi quindi, fermandomi per mostrare quanta più risolutezza possibile.

"Okay... ho capito" mormorò a questo punto, facendomi male fin dentro le ossa
"Ti lascio andare allora. Ci vediamo"
Concluse, poi si voltò per tornare dentro.

Presi quindi un profondo respiro per calmarmi e tornai a camminare in direzione del dormitorio di Paul, anche se la rassegnazione nel tono di voce continuava a rimbombarmi nel cervello.

Avrei solo voluto correre nel verso opposto e perdonarlo di ogni cosa.

"Dio Maë, non ti è rimasto più niente di quello che eravamo? Hai buttato tutto al vento così?" Urlò di colpo, cambiando idea e tornando nuovamente verso di me. Arrestai quindi la camminata in fibrillazione e mi voltai nella sua direzione carica di rabbia.

"A me? Stai chiedendo a me se ricordo cosa eravamo?" Gridai quindi a mia volta, sistemandomi nervosamente lo zaino sulle spalle.

"Sei tu che hai iniziato tutta questa merda. Ho passato un mese e mezzo a non dormire la notte, a sentirmi solo una puttana ai tuoi occhi mentre tu non facevi altro che confermare tutte le mie teorie lasciando che ti vedessi ogni santo giorno con una ragazza nuova. Io ricordo tutto fin troppo bene" sbraitai puntandogli un dito accusatorio contro.

"Quindi non osare rigirare le cose, perché se tra noi ce n'è uno che ha cancellato tutto, allora quella non sono io" conclusi con ormai le guance arrossate e il mal di testa lancinante.

"Sì ma adesso sono qua cazzo! Ho sbagliato e mi prenderei a pugni da solo mille volte pur di tornare indietro. Ma adesso ti sto chiedendo di stare con me, di provarci!" Si lamentò fissando gli occhi iniettati di sangue nei miei.

"E ti ho già risposto di no" risposi risoluta nonostante mi facesse male ogni singola parola.

"Ma perché, diamine? Stai cosi bene con quel damerino del cazzo? Stai meglio con lui che con me?"esplose nuovamente, indicando un punto indefinito dietro la mia figura.

"Non è questo il problema" risposi cercando questa volta di contenere le urla. Bastavano le sue per tutti e due.

"E qual è ? Spiegamelo" mi pregò allora con le mani tra i capelli.

"Il problema è che non mi fido di te! Non mi fido più delle tue parole, non mi fido più dei tuoi gesti, non mi fido più di niente! Non sono più la Maëlle di due mesi fa Kyle. È sparita. Ed è sparita anche per causa tua" gridai a pieni polmoni, sentendo già gli occhi pizzicare.

"Quindi sì. Se è questo che vuoi sentirti dire, sto meglio con Paul. Lui almeno non mi ha ancora ferita. A lui non ho nulla da rimproverare" gli lanciai la bomba sotto i piedi e dallo sguardo che fece, capii che avevo mirato bene.

"Io non voglio e non posso più permettermi di stare di nuovo male Kyle. Non posso" conclusi con la voce rotta.

Poi, prima che potesse dire altro, mi voltai e corsi a passo svelto verso il dormitorio di Paul, maledicendo mentalmente anche lui dato che non si decideva mai a venirmi a prendere nonostante sapesse bene che i nostri dormitori erano l'uno al lato opposto dell'altro del campus.

Fine Line Between Sex And LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora