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Ognuno reagisce in modo diverso al dolore. C'è chi piange, chi si dispera, chi si deprime, chi non da segni di vita, chi si rifugia nel silenzio e chi come me che fece finta che nulla fosse successo.

Cam si aspettava una reazione del genere. Mi conosceva abbastanza da sapere che non ero la tipa fatta per piangersi addosso.

Quando il mattino dopo mi ritrovai nel bagno a canticchiare una vecchia hit dell'estate, apparentemente calma e serena infatti, non fu affatto sorpresa.
Sapeva che dovevo elaborare quella "nuova vita" senza Kyle da sola.

Solo un particolare era sfuggito ad entrambe.
Avevo quasi tutti i giorni lezione con lui, a pranzo mangiavamo sempre insieme e faceva parte della nostra cerchia di amici. Fingere di non essere completamente persa per lui sarebbe stato molto più difficile del previsto.

Ad aggravare tutto ciò, v'era anche il fatto che tra tutti, proprio Kyle sembrava non aver ben assimilato le mie parole.

Non appena varcò la soglia della mensa infatti, il suo sguardo subito si piantò su di me. Mi sorrise come nulla fosse e venne a sedersi al mio fianco solo dopo avermi dato un bacio sulla testa.

"Buongiorno ragazzi, che si dice?" Esclamò raggiante, tant'è che il sangue iniziò a ribollire nelle mie vene. Diamine, poteva almeno fingere di starci leggermente male.
Invece no, sembrava un bambino felice dopo aver scartato i regali di natale.

"Stanco morto. Non vedo l'ora finisca questa giornata per dormire tutto il weekend" commentò subito Charles, che non doveva ancora essere al corrente di ciò che era successo la sera precedente.
Come quell'idiota al mio fianco d'altronde.

"Facciamo qualcosa domani sera? Andiamo a ballare?" Disse infatti, rivolgendo poi a me la seconda domanda.

Lo guardai allora stordita dal suo comportamento e rimasi bloccata non riuscendo a spiccicare parola.
Che diamine stava facendo?

"Magari pensa che potete comunque essere amici" provò a trovare una ragione Cam, quando ci ritrovammo in disparte io e lei.

"O magari è semplicemente contento di non avere più legami con me. Magari aspettava solo che ponessi fine al patto" proposi invece io, quella che mi sembrava essere una ragione molto più plausibile.

"Ma smettila Maë. Può essere stronzo quanto vuoi, ma non avrebbe fatto sesso con te per otto mesi senza tenerci almeno un minimo. Non è privo di sentimenti. Anzi, tra tutti quelli che conosco, voi siete stati gli scopamici più stabili e uniti che io abbia mai visto" sentenziò, cercando di rassicurarmi.

"Dici?" Chiesi allora, come una bambina in cerca di conforto.

"Fidati. Per ora lascia stare, capiamo prima cosa gli passa per la testa e poi agiamo. Te cerca solo di mantenere sani i tuoi principi perché era la cosa giusta da fare" mi assicurò e annuii vigorosamente. Ormai il peggio era passato. Avevo fatto il più difficile, da quel momento in poi, ero convinta che sarebbe stato tutto in discesa.

O quasi.

Nemmeno tre ore dopo, mentre ero a lezione, il mio cellulare vibrò facendomi quasi saltare dallo spavento.

Ho voglia di te. Tra 10 minuti nel bagno del terzo piano

Lessi sentendo immediatamente l'agitazione farsi spazio in me.

Cosa diavolo non aveva capito della frase "non siamo più scopamici?"
Mi passai una mano sulla fronte affranta e arrabbiata e decisi di non rispondere.

Dieci minuti dopo però, lo smartphone ricominciò a vibrare diverse volte, segno che quell'imbecille davvero non aveva capito un cazzo di quello che gli avevo detto.

Fine Line Between Sex And LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora