Non era da me. Non ero solita distrarmi durante le lezioni, ma sentivo fin troppo l'adrenalina scorrere nelle vene per rimanere concentrata per tre ore senza pensare a Kyle.
Alle parole di Kyle, agli sguardi di Kyle, all'audacia di Kyle, alle mani di Kyle, al senso di protezione che sentivo solo quando ero con Kyle.Se non avessi avuto un carattere tanto forte e orgoglioso, mi sarei già buttata tra le sue braccia. Senza ombra di dubbio.
Eppure la parte razionale di me, mi diceva che stavo facendo la cosa giusta. Certo, arrivata a quel punto, anche se mi avesse rifiutata di nuovo, ci sarei stata una merda per mesi dato che quelle parole non riuscivano a staccarsi dalla mia mente, tuttavia sapevo che non potevo vivere col rimpianto di non avergli dato una seconda possibilità.
Magari non stava mentendo. Magari la separazione gli aveva davvero fatto capire quanto fossi importante nella sua vita.
O almeno, era quello che speravo io.
Quando finalmente terminai le lezioni quindi, andai in fibrillazione solo all'idea di vederlo.
Arrivai in mensa con un sorriso a novantadue denti e quando lo notai già seduto al solito posto, mi imposi di non risultare tanto felice.
Nonostante tutto, quelle spalle larghe fasciate in un maglioncino nero sembravano ipnotizzarmi.
"Buongiorno" esclamai non appena mi sedetti e tutti si voltarono nella mia direzione con un gran sorriso. Lui soprattutto.
"Com'è andata?" Domandò allungando subito un braccio sullo schienale della mia sedia.
"Molto bene, avevo storia dell'arte pittorica" risposi impacciata e lui sorrise facendomi incendiare il petto.
Nemmeno qualche secondo però, Paul fece capolinea salutando tutti con entusiasmo.
Si avvicinò poi a me e mi baciò le labbra fissando una mano dietro la mia testa.Lo osservai allora stranita da tanta audacia e mi sorrise cercando di nascondere il nervosismo. Nervosismo sicuramente dovuto a Kyle e al suo braccio possente dietro la mia schiena che non accennava a spostare.
"Scusami per stamattina. Ero..." provai a giustificarmi ancora, ma lui mi interruppe dicendo che non c'erano problemi.
Continuammo quindi a mangiare tra una chiacchierata e l'altra e quella volta mi ritrovai addirittura a finire tutto il piatto di piselli e tofu.
"Smettila!" Gridai poi a Kyle di colpo, quando per l'ennesima volta decise di sputtanarmi davanti a tutti.
"No questa devo raccontarla. Senti qua Paul" si impuntò, sporgendosi poi in avanti per richiamare bene l'attenzione di Paul.
Lui allora si voltò e senza proferire parola gli fece segno di continuare."Non so se lo sai, ma Maëlle va matta per i piselli" introdusse la cosa e dovetti mettermi subito una mano sulla bocca sia per evitare di strozzarmi per il doppio significato della sua frase, che per evitare di ridere e sputare tutto quello che avevo in bocca in faccia a Sam.
"Quelli verdi" sottolineai quindi e subito Kyle ripeté la stessa cosa cercando di reprimere una risata fin troppo sfacciata davanti al mio presunto futuro fidanzato.
"Una volta quindi, eravamo io e lei in camera mia e stavamo mangiando questi piselli. Di colpo, non ricordo nemmeno perché, ma siamo scoppiati a ridere e si è stesa d'istinto sul letto, lasciando penzolare la testa verso il basso. Per farla breve, ha iniziato a ridere così tanto che dopo qualche secondo, si è strozzata e le sono usciti almeno 7/8 piselli dal naso" riuscì a spiegare, senza fare a meno di ridere tra una frase e l'altra, così sia io che tutti gli altri scoppiammo a ridere di gusto.
Per quanto mi imponessi di non dargli troppa confidenza e rimanere delle mie idee, era impossibile. Avevamo trascorso troppo tempo insieme e non riuscivo ad essere arrabbiata con lui radicalmente.
Quando raccontava poi quello che avevamo passato, non potevo fare a meno di sciogliermi. Ricordare i momenti felici con lui mi riempiva il cuore e mi dava conferma del fatto che, nonostante avessi sofferto come un cane, preferivo dimenticare tutto piuttosto che continuare a stare senza di lui.
"A mia discolpa, eravamo già ubriachi. Saranno state le tre di mattina" risi quindi, facendomi aria con una mano a causa dei crampi alla pancia dovuti alle risate.
"Si questo è vero. Ci eravamo sfondati di vodka al melone" confermò lui, ricordando alla perfezione il mio liquore preferito.
"Perché diavolo mangiavate piselli alle tre di mattina?" Esclamò allora Mat, passandomi la caraffa d'acqua.
"Chiedilo a sua maestà! Quando le viene voglia di qualcosa non è possibile fare altrimenti" mi derise allora Kyle, dandomi dei colpetti sul schiena per evitare che mi strozzassi di nuovo.
"Mi sa che è una roba da donne. Cam è la regina delle "voglie". Quando sarà incinta, sarà un casino" confermò risoluto Charles e mi venne voglia di storcere il naso al solo pensiero.
"Me la vedrò nera. Di sicuro" aggiunse però Kyle, con una nonchalance che se pure avessi cercato di non strozzarmi con l'acqua, in quel momento mi sarebbe servito solo un respiratore dritto in gola per non farmi soffocare.
Wtf?- pensai mentalmente, fissando gli occhi allarmati nei suoi.
Lui allora ricambiò lo sguardo e con estrema calma fece spallucce.
Ancora confusa e frastornata dalla scarica di adrenalina che attraversava la mia pelle, mi voltai verso gli altri e soprattutto verso Camille per cercare una mano.
Nessuno però sembrò cogliere quello che io invece avevo colto alla perfezione e contrariamente alle aspettative risero di gusto, continuando a commentare le mie stranezze.
Anche Camille, che in qualsiasi altra occasione mi avrebbe guardata con gli occhi sgranati, rideva tranquilla tenendo gli occhi fissi sul nostro oratore.
Per un attimo pensai infatti di essermelo addirittura sognato. Ma lo sguardo duro e freddo di Paul al mio fianco, mi fece capire che non c'era da girarci intorno. Lo aveva detto e basta.
Rimasi quindi ferma e imbambolata cercando di canalizzare quelle informazioni. Tuttavia, solo l'idea di fare un figlio e per di più un figlio con Kyle, mi fece mancare l'aria.
La mia vita era cosi incentrata sulla carriera che non mi era mai passata per la mente una cosa del genere. Non concepivo nemmeno una relazione duratura, figuriamoci un matrimonio o un figlio.
Con Kyle poi, che idiozia. Nemmeno due mesi prima eravamo come estranei.
Eppure, il modo in cui lo disse mi fece venire i brividi.A risvegliarmi dai miei pensieri ci fu quindi Paul, a quanto pare l'unico rimasto scosso quanto me.
"Hai mangiato tutto, ti piacciono proprio eh i piselli" ridacchiò cercando di cambiare discorso e indicò il mio piatto vuoto.
"Già" sorrisi a metà tra l'imbarazzo e l'agitazione. Non volevo sembrare scossa da quell'affermazione.
"Che ne dici di vederci io e te stasera? Un po' più tranquilli" sussurrò poi con fare complice ed io mi rilassai capendo che non era arrabbiato. Non avevo nessuna voglia di dover spiegare o giustificare i gesti e le parole di Kyle.
"Stasera ho una serata film prevista con Camille, ma domani certo!" Risposi allora, colorando la frase con un gran entusiasmo.
"Allora vada per domani sera" confermò lui e gli sorrisi prima che si sporgesse in avanti per darmi un bacio. Un bacio estremamente lungo.
Alzai quindi gli occhi al cielo mentalmente e lo assecondai poiché non volevo insinuare altri dubbi nella sua testa.
Dubbi che Kyle invece si era divertito ad alimentare.
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Fine Line Between Sex And Love
ChickLitLei forte, indipendente, anticonformista e amante del sesso; Lui la sua copia esatta se non per i 20cm di altezza in più; Maëlle e Kyle, due scopamici in un università prestigiosa nel cuore di Parigi. _____________ Tratto dal Capitolo 1 《Quella stor...