Prima di salire da Paul, feci ancora qualche passo nei giardinetti. Dovevo calmarmi e schiarirmi le idee.
Era estremamente difficile per me rimanere così risoluta nelle mie decisioni, soprattutto se c'era di mezzo Kyle.
Ma dovevo farlo, dovevo farlo per me stessa poiché non avrei superato così facilmente un nuovo distacco. Non dopo averci provato seriamente.
Quindi aveva ragione Camille. Dovevo essere paziente e se davvero era innamorato di me, non avrebbe lasciato l'osso così facilmente.
O almeno, era quello che inconsciamente speravo.
Dopo aver inalato chili di aria nei polmoni ed essermi rigenerata, mandai dunque un messaggio a Paul e gli chiesi di venirmi ad aprire.
Nemmeno 2 minuti dopo, scese nella hall e mi fece entrare nel dormitorio.
Oltre ad avere un badge per poter accedere agli ascensori, dovevamo possederne uno anche per poter entrare nei corridoi dove c'erano le varie stanze.
Quindi ogni volta che qualcuno di estraneo doveva entrare, necessitava obbligatoriamente sia della tessera magnetica degli ascensori, che quella del piano a cui voleva accedere.
Manco fossimo la NASA, insomma.
"Ciao tesoro" disse subito circondandomi in un abbraccio.
"Hey" sussurrai, inalando il suo profumo di buono.
Fammi dimenticare tutto ti prego- pensai.
"Cosa vuoi mangiare stasera?" Chiese poi, mentre raggiungevamo la sua stanza.
"Sorprendimi" sussurrai accennando un sorriso sincero. Tuttavia, volevo solo evitare di sforzare il mio cervello più del dovuto. Era quasi consumato.
Alla fine scelse delle pizze e sorrisi soddisfatta. Avevo proprio bisogno di calorie rigeneranti.
"Come ti senti?" Domandò quando terminai di mangiare il secondo trancio di pizza, e non potei fare a meno di ridere mentalmente.
Sembravo malata viste tutte le volte che sentivo ripetermi la stessa domanda ogni giorno.
"Sono un po' stanca" risposi, mettendo via il cartone per accoccolarmi a lui. Non avevo già più fame.
Allungò allora un braccio dietro le mie spalle e mi strinse.
Ci stendemmo allora sul letto e Paul decise di mettere un film. Ne ero felice, nonostante il mal di testa, avevo voglia di cambiarmi le idee.
Io. Lui invece non sembrava dello stesso avviso.
"Lo conosci da tanto Kyle?" Disse infatti di colpo ed io feci schizzare lo sguardo nel suo impanicata.
"Due anni circa. Dall'inizio della magistrale insomma. Studia più o meno le stesse cose mie. Solo che io sono concentrata sul restauro dei dipinti mentre lui sulle sculture" spiegai allora, mantenendo la calma.
"Oh, capisco ora come mai tanta complicità" commentò con uno strano sorrisetto sul volto.
"Ah si? Non l'ho notata io" dissi quindi nervosamente e lui annuì.
"Già prima che mi unissi a voi, l'avevo notata. Infatti chiesi a Sam se stavate insieme" ridacchiò imbarazzato mentre io volevo solo terminare al più presto quella conversazione.
"E mi ha detto che eravate solo buoni amici. Adesso che mi hai detto che vi conoscete da due anni, mi è tutto più chiaro" continuò a dire ed ebbi la conferma che non ne sapeva nulla degli otto mesi come scopamici. Infondo, sempre amici eravamo.
"Sì, in effetti" mormorai quindi, vedendo che era molto interessato all'argomento.
"Sai... insomma non è per farmi i fatti suoi, ma sai come mai non si è seduto con noi per più di un mese? Insomma, ci pensavo e non vorrei fosse per colpa mia. Magari non gli piaccio" disse balbettando e subito sorrisi per i film mentali che si stava facendo.
Non piacere a Kyle...pfff... nessuno piace a Kyle a prescindere- pensai ridendo mentalmente.
"Sta tranquillo tu non c'entri assolutamente nulla. Kyle è... strano di suo" lo rassicurai quindi, facendo dei disegni con l'indice sulla sua maglietta.
"Ma... avete litigato?" Insisté e dovetti mantenere la calma per non rispondere in modo acido.
"Se così si può dire" dissi quindi, cercando di fargli capire gentilmente che non era argomento gradito. Non dopo che mi aveva ripetuto per la seconda volta di voler stare insieme a me.
Al solo pensiero una scarica di adrenalina mi invase ed iniziai a sentirmi estremamente colpevole nei confronti di Paul.
Cosa stavo facendo esattamente?
Ero lì abbracciata a lui mentre nel più profondo fantasticavo su cosa avrebbe mai potuto inventarsi Kyle per dimostrarmi il suo interesse veritiero?
Dovevo farmi curare, quello era poco ma sicuro.
Tuttavia una parte di me, continuava a ripetermi che non avevo firmato nessun contratto con Paul e non eravamo fidanzati.
In quel momento quindi, vista la mia precaria salute mentale, non volevo aggiungere alla lista delle mie angosce anche la questione "fai del male a Paul".
Nel modo più egoistico possibile, volevo pensare un po' a me. Quindi se invece di starmene sul mio letto a rimuginare e magari gettare lacrime al vento, preferivo essere parzialmente serena tra le braccia di Paul, non potevo assolutamente farmene una colpa.
"Adesso avete fatto pace?" Continuò a chiedere ed alzai gli occhi al cielo con discrezione.
"Se era a tavola con noi a quanto pare sì Paul" risposi quindi, questa volta con un pizzico di asprezza nel tono di voce.
Lui allora mi guardò stranito e in quel momento mi resi conto di quanta poca pazienza stessi dimostrando gli ultimi tempi.
Colpa di Kyle? Non ne ero nemmeno certa."Scusa, ma non capisco perché durante il film dobbiamo parlare di Kyle. Parla con lui se vuoi informazioni" dissi quindi col dispiacere nel tono di voce. Non volevo assolutamente prendesse a male le mie parole.
"Sì scusa. Era solo curiosità. Cambiamo argomento se vuoi" sussurrò quindi con dolcezza e gli sorrisi grata.
Parlammo quindi del più e del meno. Gli raccontai delle mie scoperte in laboratorio e del nuovo esame che stavo preparando. Lui fece lo stesso finché, fattosi le tre di notte, mi decisi ad andarmene.
Senza mezzi termini gli chiesi di accompagnarmi dato che, per quanto il campus fosse sicuro, non avevo nessuna intenzione di gironzolare A quell'ora da sola. Di ragazzi ubriachi ce ne sarebbero stati ed io ero tutto tranne che cintura nera di karate.
Lui allora acconsentì subito e rimisi il mio zaino in spalle seguendolo fuori dall'edificio.
Mi piaceva Paul. Mi piaceva davvero. Ma in certe occasioni, sembravo dovergli dire tutto io. Non sarebbe dovuto venirgli spontaneo di proporsi per accompagnarmi?
Sbuffai quindi mentalmente, sentendo sempre la mia mania del controllo avere la meglio e sperai che fosse tutto dovuto ad una timidezza iniziale.
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Fine Line Between Sex And Love
ChickLitLei forte, indipendente, anticonformista e amante del sesso; Lui la sua copia esatta se non per i 20cm di altezza in più; Maëlle e Kyle, due scopamici in un università prestigiosa nel cuore di Parigi. _____________ Tratto dal Capitolo 1 《Quella stor...