Un uomo estremamente galante ci fece quindi segno di seguirlo e nel giro di qualche passo ci ritrovammo seduti ad un tavolo accanto ad un'enorme vetrata.
Osservai così tanto lusso con gli occhi spalancati e mi sedetti di fronte a Kyle con un sorriso fin sopra le orecchie.
Insomma, eravamo a 125 metri da terra, in un ristorante stellato, con vista su Parigi.
Dire che ero estasiata, era un eufemismo."Ti piace?" Si decise finalmente a parlare quando ci accomodammo.
"Porca miseria se mi piace! Non pensavo di poter mai fare una cosa del genere" ammisi con eccitazione nel tono di voce.
Venivo da una famiglia normale. Non eravamo barboni, ma nemmeno benestanti.
Infatti per poter studiare avevo richiesto la borsa di studio e visto il reddito annuo dei miei genitori, mi ero accaparrata il massimo dei soldi stanziati dallo stato. In più avevo una camera condivisa con Camille nel dormitorio.
Ero sempre stata abituata a spegnere le luci, ad accendere poco i riscaldamenti, a consumare poca acqua e limitare tutte le mie uscite. Un po' per questioni ecologiche, un po' per mancanza di fondi.
Questo status economico però non mi era mai pesato. Non seguivo la moda, non mi truccavo molto, non ero interessata a scarpe, vestiti o gioielli.
Stando alla Sorbona avevo dovuto fare i conti con gente di un certo livello economico e sociale, tuttavia nessuno mi aveva mai fatta sentire a disagio.
Sapevo bene che Kyle fosse pieno di soldi, che Charles avesse non so quante auto e un appartamento simile a quello di Jules nel 16esimo arrondissement, e che Mat e Sam avessero entrambi genitori dirigenti di multinazionali, ma non mi ero mai sentita un pesce fuor d'acqua.
Anzi, mi ero guadagnata il rispetto sia degli insegnanti che degli studenti studiando ed essendo la migliore in ogni ambito.
Studiavo per tenermi stretta la borsa di studio senza la quale non avrei potuto continuare, ma studiavo soprattutto perché volevo diventare qualcuno.
Non una persona famosa, ma qualcuno di rispettabile nel mondo dell'arte e del patrimonio.
Per quanto potessero essere alti i miei obiettivi e le mie ambizioni, di base però rimanevo una poveraccia, quindi non mi era mai passato nemmeno lontanamente per la mente di poter mangiare in un posto del genere. Per me era semplicemente off limits e non mi ero nemmeno mai sognata di desiderarlo. Sapevo che non era per me e basta.
Quando aprii il menu e lessi il prezzo delle portate infatti, mi venne quasi un colpo.
"Kyle... non lo so" dissi quindi subito. Improvvisamente, mi era scemata tutta l'euforia.
"Cosa piccola? Non ti ispira nulla?" Domandò allora preoccupato, sollevando appena lo sguardo dal menu.
"No... cioè sì, non lo so" balbettai muovendomi nervosamente sul posto.
Anche se sapevo che non mi avrebbe fatto pagare la mia parte, non volevo che spendesse tutti quei soldi lui."Hey, guarda me" disse quindi, invitandomi a sollevare lo sguardo nella sua direzione.
"È il nostro primo appuntamento. Prendi quello che ti piace e non pensare a nulla" sussurrò, allungando una mano sul tavolo verso di me.
Lo osservai quindi ammaliata dal tono dolce e rassicurante e gli afferrai la mano intrecciando subito le dita con le sue.
Pochi attimi e tutto il peso scivolò via dal mio stomaco."È il nostro primo appuntamento?" Chiesi quindi con malizia, una volta ritrovata la serenità.
"Sembrerebbe" commentò lui, facendomi un occhiolino proprio mentre un cameriere venne a versarci due flûte di champagne.
STAI LEGGENDO
Fine Line Between Sex And Love
ChickLitLei forte, indipendente, anticonformista e amante del sesso; Lui la sua copia esatta se non per i 20cm di altezza in più; Maëlle e Kyle, due scopamici in un università prestigiosa nel cuore di Parigi. _____________ Tratto dal Capitolo 1 《Quella stor...