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(Venerdi)

Dopo una nottata insonne per colpa dei miliardi di sensi di colpa che avevo nei confronti di Paul, mi alzai all'alba e andai a correre per rinfrescarmi le idee.
Odiavo correre. Era stato Kyle ad insistere le prime volte, ma alla fine, ero riuscita a trovarne un lato positivo.

Stancarmi, mi aiutava a svuotare la mente e in quel momento avevo solo bisogno di non pensare.

Tornata in camera un'oretta dopo però, dovendo dare spiegazioni a Camille,  tutte le cattive sensazioni che mi avevano logorato il petto, riaffiorarono.

"Tesoro hai fatto la cosa giusta. Meritava una spiegazione" cercò di confortarmi lei, ma io mi sentivo solo una terribile traditrice.

"Guarda i lati positivi. Adesso sei libera, sei libera di poter dare una possibilità a Kyle. Ormai sono quasi quattro settimane che va avanti questa storia, magari è arrivata l'ora di prendere una posizione" consigliò accarezzandomi dolcemente i capelli.
Infondo aveva ragione. Per quanto con Paul fosse tutto davvero nato nel modo più genuino possibile, nelle ultime settimane sentivo di continuare a stare con lui solo perché a differenza di Kyle lui mi dava sicurezze.
Avevo continuato quella storia solo per puro egoismo.
Quindi sì, ero effettivamente libera di poter dare una possibilità definitiva a Kyle.
Ma era quello che volevo?
Volevo farlo entrare definitivamente nel mio cuore?
La risposta era ovvia.

Tuttavia dentro di me sapevo che temporeggiavo solo per paura di affrontarlo.
Paura di rimanerci di nuovo di merda.

***

Dopo aver studiato tutta la mattina e fatto una buona ora di yoga, decisi che stare chiusa in camera non avrebbe risolto i miei problemi.

Tanto Paul prima o poi lo avrei rivisto, non serviva a nulla rimurginarci su troppo.

Mi preparai quindi velocemente e raggiunsi gli altri in mensa.
Lungo il tragitto però, avevo una sola ed unica cosa in mente: adesso che ero libera, avrei potuto iniziare qualcosa con Kyle.
Solo l'idea mi mandava in poltiglia il cervello.

Non appena arrivai e lo vidi fuori la mensa appoggiato sul muretto e con il cellulare in mano, una scarica di adrenalina invase il mio corpo.
Mi faceva impazzire ogni singolo lembo della sua pelle.

"Hey" sussurrai quindi, arrivando davanti a lui. Alzò allora lo sguardo e mi guardò con sufficienza.

"Ciao" affermò tornando poi a guardare il suo telefono. Lo osservai  interrogativa e subito mi chiesi che altro avesse da rinfacciarmi pure lui.

"Mi dispiace se non sono più venuta con te in biblioteca ieri..." provai a scusarmi, supponendo fosse quello il motivo del suo malumore. Ma non sembrò interessato alle mie parole.

"È ok" rispose infatti, facendo scoppiare il chewing-gum che aveva in bocca.
Alzai gli occhi al cielo mentalmente e mi morsi un labbro con nervosismo.

"Gli altri che fanno?" Decisi di chiedere ancora, fingendo di non notare i suoi toni freddi.

Lui alzò nuovamente lo sguardo in direzione di Cam, Charlie, Mat e Sam che chiacchieravano in disparte, poi scosse la testa.

"Parlano della serata di beneficenza" disse, evitando di guardarmi.

"Perché tu non partecipi?" Chiesi quindi, sapendo quanto gli facesse piacere prendere parte a determinate cose.

"Ho già detto la mia. Non capisco perché continuano a parlarne" rispose senza nemmeno alzare la testa dal telefono.

"Ookay..." commentai quindi, dondolandomi a disagio sui talloni.

Fine Line Between Sex And LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora