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Il mattino successivo corsi a lezione e non appena vidi Kyle farmi cenno in anfiteatro, andai subito sedermi accanto a lui.

Mi sistemai sul banco e dopo avermi regalato un gran sorriso si sporse in avanti per lasciarmi un bacio sulla guancia. Io ovviamente, dovetti respirare a fondo per non arrossire come una ragazzetta alla prima cotta.

Contieniti Maë. C'è Kyle davanti a te, non Leonardo di Caprio- cercavo di convincermi mentalmente. Ma il problema era proprio quello. Ci fosse stato di Caprio non avrei sentito tutte quelle scintille esplodere nel mio petto.

Fortunatamente, passati i primi minuti, riuscii a respirare regolarmente per il resto della lezione. Era così interessante che quasi non mi dimenticai delle sue braccia forti a sfiorare le mie.
Quasi.

Terminata la spiegazione uscimmo insieme e ci dirigemmo verso la mensa.

"Oh mio dio, di nuovo lui no" borbottai non appena attraversati due corridoi, vidi di nuovo quel Josèphe.

"Magari gli piaci" commentò allora Kyle ridacchiando al mio fianco.

"Ha un modo strano di flirtare però" mi lamentai, alzando gli occhi al cielo.

"Potremmo baciarci, così capisce in fretta che deve starti alla larga" propose quindi lui con fare saccente e subito gli lanciai un'occhiataccia.

"Cosa? È una proposta. Sei libera di non accettarla" si difese, alzando entrambe le mani in segno di resa.
Scossi la testa e cercai di reprimere un sorriso. Tuttavia mi riusciva molto difficile.

"A parte gli scherzi, ti sta fissando" commentò poi, questa volta con fare serio.

"Ci mancava solo lui..." borbottai dunque, incrociando le braccia al petto.

Senza attendere oltre, Kyle arrestò la sua camminata e si mise proprio di fronte a me.

"Vieni qua" mormorò poi, allungando una mano per tirarmi a sé.

"Non ti bacerò Kyle" dissi quindi subito, con un sorriso ebete sulle labbra.

"Lo so. Volevo solo un abbraccio" si giustificò lui facendo spallucce.

Io allora ridacchiai divertita visti i modi utilizzati per dissuadere quel tipo e scossi la testa con vigore.

"Da quando in qua non possiamo nemmeno più abbracciarci?" Chiese allora, vedendo che rimanevo ferma con le braccia conserte.

"Da quando non abbiamo più la stessa confidenza di prima" risposi con fare saccente.

"Per me non è cambiato nulla però. Siamo sempre io e te" ribatté allora lui, scuotendo le spalle.

"Per me sì invece. E dovrebbe esserlo anche per te" ritoccai sfidandolo con lo sguardo.

"In meglio?"chiese conferma.

"Devi dirmelo tu" risposi stringendo ancor di più le braccia conserte. Avevo paura, paura che mi dicesse il contrario, ma nonostante tutto cercavo di non darglielo a vedere.

"Io sono cambiato" affermò allora, con lo sguardo serio e subito mi affluì il sangue al cervello.

"In cosa sei cambiato?" Domandai, appoggiando la schiena al muro.

"Sono sempre io, ma ho cambiato le mie priorità. Ora la mia priorità sei tu" mormorò avvicinandosi a me e facendomi venire i brividi.

"Cosa ti ha fatto cambiare idea?" Continuai a chiedere, sentendo il respiro bloccato.

Non avevamo mai affrontato quell'argomento e faticavo a credere che ne stessimo parlando all'entrata della mensa, in piedi e davanti a tutti.

"Parlarti, tre settimane fa" rispose con decisione, passandosi le dita tra i capelli.

Fine Line Between Sex And LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora