Kyle
Non riuscivo ancora a crederci. Avevo davvero creduto fosse tutto uno scherzo o una roba passeggera.
Invece, ascoltare le sue parole e leggere la decisione nei suoi occhi mi aveva fatto rendere conto di quanto fosse vero.Non sapevo perché, ma tutta quella storia mi faceva rabbia.
Non poteva scaricarmi così.
Nessuno lasciava Kyle Sanders.Sferrai un'altra serie di pugni al sacco di fronte a me e mi asciugai la fronte con il dorso di un guantone.
Che diavolo le era passato per la mente?
Ma poi, non l'avevo mai trattata semplicemente come una "scopata e basta".
Perché diamine aveva bisogno di un altro? Io le davo tutto."Hey hey campione! Siamo nervosetti stamattina?" Mi schernì di colpo Charles dandomi una pacca sulla spalla.
"Sta zitto e vai a tenermi il sacco" ordinai. Non avevo alcuna voglia di scherzare.
"Che ti prende amico? Giornataccia?" Chiese allora lui, mettendosi in posizione.
"Sì" mi limitai a rispondere, riprendendo a colpire ripetutamente il sacco.
"Problemi con qualche prof?" Domandò ancora, respirando a fatica.
"Hai finito con l'interrogatorio? Sei qua per allenarti, non per fare da psicologo alla gente" sputai velenoso.
Lui però non si compose. Era abituato ai miei modi di fare."Se mi dicessi subito qual è il tuo problema magari non starei qui a chiederti" ribatté allora lui, aumentando il tasso di nervosismo che c'era già in me.
"È per Maëlle giusto? Cam mi ha accennato qualcosa" continuò poi, vedendo che fossi più interessato al sacco che ad ascoltare a lui.
Quando però pronunciò il suo nome, un'ondata di rabbia mi invase i sensi."Non c'entra nulla lei" mentii quindi, sentendomi umiliato nuovamente. Diamine nessuno mi aveva mai scaricato. Ero io solitamente a mettere un freno alle cose.
"Mi sarò sbagliato allora. Comunque dato che non hai intenzione di parlarmi di quello che ti ha messo in questo stato, volevo informarti che stasera andiamo a ballare. Io, le ragazze e credo ci siano anche Samuel, Matisse e Paul. Dato che ieri a pranzo avevi proposto un'uscita, pensavo ti avrebbe fatto piacere svagarti un po'" spiegò, facendo diverse pause ogni qualvolta sfogavo la rabbia crescente contro quel sacco.
"Praticamente quel Paul fa parte dei nostri a quanto vedo. Invitate prima lui che me" commentai aspramente, fregandomene di passare per il tipo permaloso.
"Oh andiamo Kyle, sento un pizzico di gelosia o cosa?" Mi schernì nuovamente e gli lanciai un'occhiata fulminea.
"Se ti può rilassare un attimo, sappi che non è stata Maëlle a invitarlo" continuò poi e subito tirai un pugno così forte al sacco che quasi non cadde all'indietro.
"Che c'entra Maëlle adesso?" Sbroccai respirando a fatica sia per lo sforzo che per la rabbia.
"Smettila di fingere. Ti conosco troppo bene. Ciononostante non pensavo che ti importasse così tanto di lei da reagire in questo modo" spiegò, abbozzando pure una leggera risata. Nonostante mi conoscesse non sapeva ancora bene quando fermarsi dal dire cazzate però.
"Non m'importa di lei infatti" ribattei quindi, asciugandomi il sudore sul viso con un asciugamano.
"Certo, si nota" commentò lui con fare ironico.
"Ho detto che non me ne fotte un cazzo di lei, hai capito?" Urlai poi di nuovo, lasciando momentaneamente il sacco per andargli contro. Sentivo che di lì a poco l'avrei preso a pugni.
"Non me frega un emerito cazzo se lei ha deciso di farsi scopare da altri. Io ho la fila dietro. Ho una fottutissima fila. Non mi serve lei per stare bene!" Gridai ancora, facendolo indietreggiare.
Lui però piuttosto che mostrarsi spaventato, prese nuovamente a ridere.
"Dio Charles! Perché mi istighi!" Chiesi allora spingendolo dalle spalle.
"Perché mi fai ridere. Se non t'importa di lei così come professi, non capisco il motivo di tanta agitazione" spiegò, dandomi a sua volta una spinta all'indietro.
"Per... per i fatti miei" risposi allora con titubanza. Perché mi comportavo in quel modo se non importava? Me lo chiedevo anch'io.
"Va bene allora. Vado a fare una corsetta. Ci vediamo stasera" rispose e schioccando la lingua sotto al palato si allontanò da me.
"Non so se ho voglia di venire" gli urlai quindi dietro, arrabbiato con il mondo intero.
"Fa come ti pare" Gridò in rimando e non riuscii a frenare il fumo uscire dalle mie orecchie.
"Charles!" Urlai nuovamente, avvisandolo del fatto che stesse superando il limite.
"A stasera Kyle" concluse però lui, alzando semplicemente una mano a mo di saluto, senza nemmeno voltarsi a guardarmi.
Con la rabbia a ribollire nelle vene, mi girai e ripresi a sfogare la collera contro il sacco.
STAI LEGGENDO
Fine Line Between Sex And Love
ChickLitLei forte, indipendente, anticonformista e amante del sesso; Lui la sua copia esatta se non per i 20cm di altezza in più; Maëlle e Kyle, due scopamici in un università prestigiosa nel cuore di Parigi. _____________ Tratto dal Capitolo 1 《Quella stor...