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Non appena ci separammo dagli altri, sentii nuovamente l'agitazione farsi spazio in me.

Ogni volta che rimanevamo soli non andava mai bene.

Fortunatamente però, avevamo lezione in laboratorio quindi nessuno dei due aveva la benché minima voglia di saltarla.

Arrivammo dunque in fretta e in silenzio e, non appena entrai, subito mi fiondai vicino ad Isabelle per fare coppia con lei.
Certo, fino a gennaio stavo con Kyle, poi mi ero dovuta cercare un'altra partner dato che lui aveva iniziato a mettersi con altri.

Quando mi voltai nella sua direzione lo vidi scuotere la testa.
Soddisfatta della mia vittoria, salutai Isa con entusiasmo.

"Buongiorno a tutte e a tutti. Oggi testeremo i materiali creati la scorsa settimana su altri tipi di superfici. Lo scopo è quello di capire su quali possono essere utilizzati e con cosa sostituirli. Ovviamente come ben sappiamo, se qualche materiale non attecchisce su nessuna superficie, significa che dobbiamo crearne uno tutto nuovo" introdusse la professoressa qualche secondo dopo e subito sorrisi elettrizzata.

"Signorina Durand, signor Sanders prendete posto davanti. Anzi no, al centro così se i vostri colleghi hanno bisogno di una mano potrete aiutarli" aggiunse poi e biancai di colpo.

Era tutto troppo bello per essere vero.

Senza poter ribattere, né fare sceneggiate infantili, lanciai un'occhiata desolata ad Isa e con grande professionalità obbedii raggiungendo il beduino che con aria vittoriosa e arrogante mi fissava dalla nostra nuova postazione.

"Cos'è questo broncio? Dovresti essere felice di essere capitata in coppia col migliore della classe" mi schernì con una faccia da schiaffi grande quanto una casa.

"Guarda che ha fatto prima il mio cognome. Se c'è qualcuno di migliore tra i due, quella sono io" replicai allora saccente, tirando il naso all'insù.

Lui allora ridacchiò divertito e si scompigliò i capelli folti con aria sexy.

- Non usare le tue tattiche da belloccio con me Kyle. Non attacca- lo minacciai mentalmente, assottigliando gli occhi e lui mi fissò stranito.

Cercando di non ridere allora, distolsi lo sguardo ed infilai i guanti in lattice prima degli occhiali protettivi.

Lavorai poi in silenzio, concentrandomi sulla composizione esatta delle polveri e segnando a mano a mano su un quadernetto i risultati dei test.

Come previsto dalla professoressa, io e Kyle aiutammo diversi colleghi di corso con alcune formule e, da perfetti competitivi contammo entrambi chi tra i due riceveva più richieste d'aiuto.

Ovviamente, ne avevo più io.

"Vieni a vedere" sussurrai poi di colpo, notando che una composizione non andava bene.
Lui arrestò le sue cose e si avvicinò a me con aria seria.

"Non va" commentò corrucciato, quando gli feci vedere tutto.

"Già" mormorai pensierosa.

"Proviamo ad aggiungere della resina mastice" propose allora, posizionandosi dietro di me per afferrare la resina.

Se fino a prima la sua vicinanza mi metteva agitazione, in quel momento avere il suo petto quasi incollato alla mia schiena mi fece salire il sangue al cervello.

"Guarda, sembra andare già meglio" sussurrò qualche secondo dopo, abbassandosi per avvicinare il viso al mio.

Fissai quindi le sue mani mescolare il nuovo composto nella provetta e la vista degli anelli neri e dei piccoli tatuaggi sul dorso mi fece quasi trasalire.

C'era chi degli uomini amava gli addominali, chi il sorriso, chi il fondoschiena. I miei occhi invece cadevano sempre sulle mani e sulle braccia.

Ad ognuno il suo fetish insomma.

E purtroppo le mani e le braccia di Kyle avevano il potere di farmi bagnare nel giro di pochi secondi.

Tuttavia quella volta riuscii a trattenermi dallo sbavare ed eccitarmi, sia perché ero a lezione, sia perché ero ancora arrabbiata con lui, ma soprattutto perché non mi sentivo fisicamente in grado di sopportare un orgasmo.

Qualche minuto dopo infatti, a forza di stare in piedi al bancone mi venne un nuovo capogiro che mi costrinse ad afferrare il bordo del tavolo per mantenere l'equilibrio.

"Hey piccola, non stai bene?" Venne subito in mio soccorso Kyle, offrendomi uno sgabello sul quale sedermi.

"Si sto bene. Ho solo avuto un capogiro a forza di stare in piedi" spiegai portandomi una mano tra i capelli. Lui allora mi guardò con aria preoccupata e dopo avermi invitata ad alzare il mento nella sua direzione, appoggiò una mano sulla fronte per controllare la febbre.

In tutta risposta socchiusi gli occhi godendomi quel contatto tanto familiare e rilassante, poi fissai lo sguardo nel suo. Immediatamente un mix di sensazioni invase la mia mente.

Perché doveva essere tanto difficile?

"Andiamo in infermeria?" Chiese subito dopo, e scossi la testa energicamente.

"Adesso mi riprendo" mormorai infatti passandomi più volte le dita sulle tempie.

"Hai qualche altro sintomo?" Continuò allora a chiedere con aria seria e sorrisi mentalmente. Adesso ti preoccupi eh- pensai.

"No tranquillo. Non è la prima volta, sarà un calo di zuccheri" sussurrai, decidendomi nuovamente a tornare al lavoro.

Lui allora mi seguì con lo sguardo indagatore, poi tornò alla sua postazione lanciandomi fino alla fine della lezione continue occhiate.

Fine Line Between Sex And LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora