Capitolo 86: minaccie in arrivo

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Edmondo dormiva poco, come comandate era suo dovere essere sempre pronto e scattante, era un esempio e una figura centrale per [Ural]. Pultroppo per lui la sua attuale mancanza di riposo non era dettata dai suoi doveri, ma dal senso di colpa.

Tante cose erano accadute in un breve lasso di tempo, il povero comandate riuscì a fatica a stare dietro a tutti gli avvenimenti. Solo ora, quando ebbe un momento di tregua la sua mente inizio a metabolizzare completamente cioè che aveva fatto.

Ed aveva ucciso un bambino, non era neanche nato, era il figlio di due criminali, ma pur sempre un bambino. Il comandante svuotò il contenuto del suo stomaco quando lo capì, se prima il senso di colpa lo soffocava, ora lo stava facendo a pezzi.

Che tipo di uomo uccideva una donna incinta? Anche gli avventurieri più feroci esitavano davanti a un mostro gravido, mentre lui aveva oscillato la sua spada senza esitazione.

Mentre cercava di mettere un facciata per non far preoccupare nessuno, il comandante finì per affondare sempre di più nella palude oscura creata da se stesso. Notte dopo notte, giorno dopo giorno un pezzo della sua sanità mentale spariva, sotto gli incensanti attacchi che sua psiche gli lanciava, ogni incubo era peggiore di quello precedente.

Ed stava impazzendo, doveva parlare con qualcuno, ma con chi? Ovviamente andò da l'unica persona che lo avrebbe aiuto incondizionatamente: Fausta Bolton. Per dei giorni il comandate rimase indeciso, doveva raccontare la verità e perdere la fiducia e la stima che la ex signora di [Ural] aveva nei suoi confronti, o continuare a soffrire in silenzio. Alla fine Edmondo scelse la seconda, pultroppo con fin troppo ritardo.

"(Dovrei dirlo anche a Riccardo-sama........non ho il diritto di tenere la mia posizione dopo questo........)"

Poco prima di aprire la porta dello studio, Ed sentì la conversazione che stava avvenendo dentro.

"Sei durato più di quanto pensassi.......ma alla fine un rifiuto raccattato dalla strada non può diventare più di questo.........."

"Perciò sarai tu a sostituirmi, Basir?"(Riccardo)

"Mi offende che un falso nobile come te pronunci il mio nome senza il giusto onorifico, aggiungi il "sama" rifiuto!"(Basir)

"Se fossi al mio posto lo faresti? Rispondi sinceramente"(Riccardo)

"Non sono al tuo posto..........se avessi avuto il comando di questa città questa situazione non sarebbe mai esistita! Una principessa che ha perso un occhio e una guerra alla porte per la tua incapacità di uccidere un criminale! Patetico! Sei fortunato che il re non ti abbia decapitato con la sua spada!"(Basir)

"Basir-sama, credo che dovremmo fare tutti un bel respiro e.........."(Fausta)

Basir Pellèas, Ed conosceva questo nome. Durante i giorni da studenti, Fausta, Mamb e Riccardo avevano un bel numero di compagni non tanto favorevoli, per così dire, alla loro presenza a scuola, Basir era uno di loro. L'uomo era sempre stato dell'idea che lo status e la gerarchia sociale contassero più di tutto il resto, e per questo che non sopportava che dei semplici popolani senza nome e potere si ostentasse come suoi pari.

Ed si domandò cosa ci facesse il più grande evocatore di tutto il regno qui. Poi gli arrivo la risposta. Era ovviamente venuto a sostituire il vecchio signore.

Comprendendo che non era il momento opportuno per parlare con Fausta, Edmondo si ritirò, decidendo di dirigersi verso un bar in città, era ora di affogare i suoi problemi nell'alcool.

Se solo avesse saputo degli eventi che lo attendevano.......

*****

Ursula Southeil era tante cose, era un avventuriera di [Rango A], una grande maga, e l'utima della lunga serie di amanti di Ash. La nemesi, oramai morta, di Liz era riuscito a conquistare il cuore della bella donna, certo lui non la amata neanche per un secondo, ma era fin troppo bravo a fare credere il contrario.

 The Lord of Chaos ~ L'inizio Della Leggenda~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora