Capitolo 94: la missione di Daichi (2)

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Il viaggio era stato tranquillo, certo Daichi sentiva una certa tensione provenire da Mordred. La sua partner, guardava con aria molto dubbiosa, la loro nuova compagnia Priscilla, il ragazzo non riusciva proprio a capire il perché.

"La città è più avanti Daichi-sama, ci dovremmo essere quasi."

Con loro era venuto anche Seirim, per fungere da guardia del corpo per Daichi insieme agli altri soldati e Sloth. Era proprio il [Peccato] a guidare il gruppo, nonostante stesse dormendo mentre cavalcava il suo [bicorno]. Ad un tratto il demone alzò una mano per fermare il gruppo.

"Due persone a 800 metri da noi, verso sud-ovest, in mezzo a un campo. Voi due, andate a controllare."

Nonostante tutto, Sloth era un degno possessore del suo titolo, anche mentre era assopito poteva individuare, con la sua [percezione assoluta], ogni nemico o amico nel raggio di molti chilometri.

Le sue capacità erano state portate al limite massimo per via della sua ovvia debolezza nel corpo a corpo, come arciere, era nel suo interesse individuare i suoi avversari per primo e colpirli dalla distanza. Alla fine i due soldati ritornarono con dei contadini al loro fianco.

Daichi presto tanta attenzione alla conversazione che ebbero con Sloth, ma non noto comunque le stranezze dei due. I loro movimenti quando camminavano, il loro modo di parlare e le loro espressioni era strane. Il [Peccato] e Mordred se ne accorsero subito, ma non riuscirono a capirne il perché.

"Grazie per le indicazioni, arrivederci"

I due contadini si inchinarono mentre il gruppo si allontanava. Nessuno, neanche Sloth con la sua [percezione assoluta] aveva analizzato i sottili fili di ragno che ricoprivano l'area, dopotutto non c'era un motivo per prestargli più attenzione del dovuto. Se solo lo avessero fatto, probabilmente i futuri eventi si sarebbero svolti in modo diverso.

Appena, i due contadini furono fuori dal raggio di azione di [percezione assoluta] di Sloth, finirò per rantolare a terra per il dolore.

"Ti prego! Non gli abbiamo detto niente!! Gyaaaaawww!"

"Fermò! Ho una figlia, aspetta!!!! Gaaaaaq!"

I due morirono tra atroci sofferenza, sputando sangue da ogni orifizio del loro corpo, incapaci di suicidarsi per mettere fine al loro tormento.

******

La città era in rovina, gli abitanti stavano nascosti in casa evitando ogni contatto con il gruppo di Daichi. I soldati che gli avevano aperto le porte furono i loro unici contatti con i membri della città.

Perfino uno stupido avrebbe notato delle anormalità ora. Coloro che dovevano proteggere le mura con le loro vite sembravano ad un passo dalla fossa: erano bianchi cadaverici, parlavano poco o niente, i loro corpi erano magri e fragili. Era tutto troppo anormale.

"Portateci dal signore della citta"

Tutti erano in guardia mentre attraversavano le strade desolate. Davanti all'edificio più grande di tutta la cittadinanza c'era un demone ad aspettarli, era calvo, grasso e molto sudato (anche se stava cercando di asciugarsi con un panno).

"Salve signori! Come posso aiutarvi!"

"È stata inviata una richiesta di aiuto alla capitale di Belzebub-sama. Come signore, non è tua responsabilità farlo?"

"Si certo, lo fatto io! Come potete vedere ho tante cose da fare e molti problemi da risolvere! È stata solo una mia dimenticanza!"

Era impossibile, non importa quante difficoltà avesse passato il demone per gestire la sua città, non avrebbe mai potuto dimenticarsi dell'arrivo dei subordinati di Belzebub, a me no che non sapesse propri niente delle richiesta in sé.

 The Lord of Chaos ~ L'inizio Della Leggenda~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora