Capitolo 43: angelo caduto (2)

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"Tu! Come osi entrare in questa casa!?"

"Sono anch'io felice di vederti Issei-chan"

Quel sorriso malizioso che gli fece un tempo avrebbe fatto sciogliere Issei come neve al sole, ma ora, gli dava solo un senso di disgusto e rabbia.

"Che cosa vuoi, Esther!?"

La giornata oggi non era iniziata bene, ma l'arrivo di Esther alla sua porta era il peggiore degli incubi per Isse, credeva che quando erano venuti i suoi subordinati ad avvisarlo che era uno scherzo di cattivo gusto.

"*Sorride divertita*non mi chiami più Esther-chan? Mi offendo così....."

"Per l'ultima volta! Cosa vuoi Esther!"

"Dritto al punto, Issei-chan? Va bene sono qui per i miei bambini!"

"Nevicherà all'inferno il giorno in cui ti lascerò avvicinarti a loro!"

Esther inizio a camminare per l'ufficio con un sorriso subdolo sul volto.

"Allora deve essere un periodo freddo per le anime dei peccatori......o già parlato con il mio piccolo bambino è......"

Issei impallidì, le cose stavano peggiorando. Esther è una manipolatrice eccezionale, lui lo sa bene. Nelle poche ore che non aveva visto suo figlio c'era la concreta possibilità che lo avesse già sotto il suo controllo.

"......devi dire che non aspettavo che non gli avessi detto che non è tuo figlio, Issei-chan!"

"Tu.....non puoi averlo fatto"

Le sue peggiori paure si stavano tramutando in realtà, ora, per la prima volta dopo anni Issei stava seriamente prendendo la possibilità di uccidere la donna davanti a sé. Ma era consapevole che se Esther era venuta qui da sola, allora aveva un piano per salvarsi.

"Non avrei mai immaginato che lo avresti scartato per Emi."

"I-io, non lo mai fatto!"

"Ne sei sicuro? Forse non lai fatto a posta, ma inconsciamente......."

Esther non aveva bisogno di finire la frase, il seme dell'incertezza era già piantato nella mente di Issei, il suo cervello avrebbe fatto da solo i collegamenti e sarebbe arrivato alla risposta peggiore. Non poté che sorridere alla cosa, il suo ex marito era come l'argilla nelle sue mani, presto avrebbe raggiunto il suo obiettivo.

Per fortuna furono interrotti. Dalla seconda persona che Esther stava cercando.

"Papa!"

Emi entro di prepotenza nella stanza, i subordinati di suo padre l'avevo avvertita di chi c'era nello studio. Non c'è che dire che era preoccupata per suo padre, la sfiducia in sua madre non poteva essere calcolata.

"Piccola mia....."

Esther fu anche sorpresa di vedere Emi, doveva dire che come Hibiki era cresciuta molto, per un istante si chiese se non stesse guardando una versione più giovane se stessa. Al contrario dello sguardo sorpreso e divertito della madre, Emi la stava guardando disgustata e infastidita.

"Che ci fai qui!?"

"..... è così che parli a tua madre? Issei-chan, ma come lai educata?"

"......"

"Stai zitta! Tu non hai il diritto di definirti una madre! Papa è stato un genitore migliore di quanto tu sarai mai!"

Vendendo il mutismo di suo padre Emi capi che era troppo tardi, Esther aveva già iniziato con qualche suo gioco mentale.

"Buffo, Hibiki dice l'opposto."

Emi sbiancò, il pensiero che sua madre avesse già incontrato suo fratello la preoccupava più si qualsiasi altra cosa al mondo.

 The Lord of Chaos ~ L'inizio Della Leggenda~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora