Lauren non aveva bisogno di spiegarsi per lasciar intendere che si trovava in disaccordo con qualsiasi parola pronunciata fino a quel momento. Tutti nella stanza sapevano che il suo silenzio equivaleva ad un categorico disappunto, per questo la rapidità degli sguardi si era intensificata mentre era diminuita la sua durata. Lauren non accennava a dare risposta, al che fu l'impazienza di Mike a spronarla.«Vuoi dire qualcosa, per favore?»
Lauren sbuffò sonoramente: «Che devo dirti?» La presenza degli astanti non era stata nemmeno presa in considerazione, ma forse era meglio così. Qualcuno tirò un sospiro di sollievo. «Non mi è mai piaciuta l'idea di finire in tv, figuriamoci per uno shampoo di capelli poi.» Alzò gli occhi al cielo come se solo immaginarlo la seccasse.
«Sono comunque entrate da non sottovalutare.» Il tono piatto del padre si contrappose allo sguardo austero: non voleva sgualcirsi cravatta e flemma davanti ai suoi lacchè, nonostante ciò trovava sempre il modo per instillare il senso di colpo in lei. La faceva sentire come se quella poltrona dove attualmente alloggiava il suo fondo schiena non le fosse affatto dovuta. Lauren si mosse contro lo schienale, non più tanto comodo.
«Non credo che rappresenti la mia persona.» Tentò di rimescolare le carte. L'arroganza non era parte di lei, solo non trovava un qualsiasi modo docile per difendersi dal mondo. Le uniche persone che la conoscevano davvero non erano sedute in quella stanza, compreso suo padre, il grande capo della sua carriera e del suo destino.
«Non deve rappresentare te. Non sei una specie di modella di Victoria Secret, Lauren.» Si sollevarono delle risatine che le rammentarono i ragazzini schiamazzanti al liceo. Patetici. «Non sei nemmeno una fashion blogger con milioni di seguaci che aspirano a colorarsi le labbra col tuo stesso rossetto.» Adesso l'ilarità si era trasformata in sommessi chiacchericci, il che la costrinse a serrare i pugni. Nessuno in quella stanza la riteneva all'altezza di essere qualcosa di diverso da ciò che già era: un bravo pilota. «Sei la nostra stella e sulla pista vai fortissimo, ma per quanto riguarda gli affari, lascia fare a me, ok? So cosa è meglio per noi.»
La corvina sospirò compassata. Non c'era ragione per dargli torto, purtroppo. Lei era cresciuta con i pedali sotto i piedi e la visiera calata sul mondo. «Va bene.» Mugugnò infine, ottenendo un sorriso da suo padre e dei sogghigni dai presenti. Forse la visiera era stata calata fin troppo a lungo per rendersi conto che chiunque in quella stanza, in realtà, non la riteneva all'altezza di essere qualcosa di diverso da ciò che non si rendeva conto di essere: una stupida figlia.
Dopo ogni riunione tornava in pista più carica di prima. Qualcuno affogava i propri risentimenti nel whisky, ma quando hai a disposizione un intero polidromo e le migliori auto del paese è difficile non sentirsi ubriaco già al primo giro. Nessuno shot le dava quell'ebrezza, e poi il suo era un progetto che non le sarebbe stato portato via al risveglio al mattino seguente: i postumi consistevano in un inebriante energia.
«Shawn!» Chiamò a gran voce mentre già abbrancava la tuta. «Spero sia tutto pronto.»
«Come sempre.» Rispose senza indugi il ragazzo, azzardando un ammiccamento che Lauren ignorò.
«Le gomme sono a posto?» Osservò il suo gioiello fiammante in lontananza. Si sentiva già meglio.
«Si. Camila ha fatto delle modifiche, vedi un po' come va.»
Se c'era una cosa che Lauren detestava più dei lacchè di Mike erano i cambiamenti: i primi almeno doveva sopportarli solo un'ora a settimana, mentre i secondi poteva essere permanenti e inaspettati. «Chi è Camila?»
«Uno dei nuovi meccanici, l'ho presentata io a tuo padre. Ci sa fare. Fidati per una volta.» Cantilenò Shawn mentre le allungava il casco.
Fidarsi era una stupidaggine che non commetteva da quando alle elementari aveva imprestato la sua penna preferita ad un compagno e le era tornata indietro senza tappo, così aveva compreso una lezione essenziale: quando dai qualcosa a qualcuno non torna mai indietro uguale a prima. Sicché la risposta della corvina fu identica a quella che aveva concesso per gran parte della riunione a suo padre: silenzio.

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Finish Line
FanfictionLauren Jauregui è uno dei piloti più promettenti della nazione. Sotto il nome della scuderia Jauregui ha collezionato una striscia di vittorie encomiabile, motivo per cui i riflettori e la pressione la inseguono non solo durante i giri in pista, ed...