Se l'umore poteva essere un clima, tutti avrebbero dovuto indossare giubbotti e cappelli di lana anche se erano solo gli albori estivi. Lauren quella mattina era chiusa ermeticamente nel suo silenzio.Camila era sorpresa di trovarsi ancora lì. Sarebbe già stata contenta di ricevere l'ultimo stipendio dopo esser stata licenziata, invece nessuno le aveva reperito badge e tuta. Qualche giorno prima era stata incosciente e impulsiva, un atteggiamento che non avrebbe mai assecondato in condizioni normali, ma Lauren riusciva a tirare fuori il peggio di lei e in qualche modo Camila le resituiva pan per focaccia, solo che quella volta aveva superato tutti i limiti. Lauren aveva lavorato tutta la vita per crearsi una carriera, un nome e una reputazione. Chi era lei per screditarlo in cinque minuti? Non sapeva come rimediare, o se ci fosse sopratutto un modo per farlo. Sapeva solo che detestava sentirsi così in colpa nei confronti di qualcuno che nemmeno le rivolgeva la parola.
«Ehi, hai per caso visto Paul?» Shawn intanto sembrava aver dimenticato, come tuti gli altri, la piccola scorribanda fra le due. Nessuno oltre Lauren e Camila aveva compreso che tagliare quel traguardo era stato molto più che un momento.
Camila scosse la testa tornando ad occuparsi delle sue faccende.
«Mhhh.» Mugolò il ragazzo, appoggiandosi al piano di lavoro con lo sguardo di chi doveva riparare qualcosa: in questo caso Camila stessa. «Che succede?»
«Quella stupida competizione è stata un errore.» Sospirò sommessamente, tentando di lottare contro un bullone riottoso.
«Su questo non posso darti torto.» Ammise francamente l'amico, incassando uno sguardo di sbieco.
«Non mi importa nemmeno che mi odi adesso, è solo che questa atmosfera è colpa mia. Mi dispiace.» I ragazzi erano stati tutti gentili con lei, quello non era il miglior ringraziamento che otesse offrire.
«Ah, non preoccuparti!» La rasserenò con un gesto lesto della mano. «Stasera è il compleanno di Lauren. Lucy, Normani e Juan le hanno organizzato una festa a sorpresa. Un po' di champagne cancellerà i dissapori.» Sorrise fiducioso, carezzandole però la spalla con fare consolatorio.
«Ne sono contenta. Me lo auguro, soprattutto.» Annuì rincuorato la ragazza. Confidava più nelle bollicine che altro, ed era convinta che ce ne sarebbero state a fiumi.
«Dovresti venire anche te.» Addusse Shawn.
Camila strabuzzò le orbite. «Sei pazzo?! Pensi che Lauren voglia che faccia un discorso in suo onore? Andiamo, su.» Scosse il capo.
«Penso che voi due dobbiate chiarire, e quale miglior momento se non da ubriache?» Il sorriso dell'amico le diceva che stava scherzando, ma conoscendolo sapeva anche che la proposta non era solo tutto umorismo.
«Shawn, se da sobrie gareggiamo sulla pista, da ubriache faremmo solo a gara a chi si uccide prima. No, grazie.»
«Secondo me è l'opportunità perfetta per riconciliarvi, e anche per stare un po' con i tutti gli altri. Ne hai bisogno, musona. Pensaci, io alle nove passo da te.» Ammiccò, dovendosi poi allontanare per raggiungere Rick.
Camila non doveva pensarci, aveva già deciso... No?
*****
No. Non aveva affatto deciso. Non in quel momento almeno. La risposta definitiva era arrivata solo verso le sette di sera. Aveva speso tutta la sua vita a lottare per scappare dalla sua piccola realtà, non poteva pensare di tornare alla fattoria o, ancora peggio, da Starbucks. Solo per quello aveva deciso di sfoggiare l'abito fresco di negozio. Lo aveva comperato qualche giorno prima nell'eventualità di un programma più formale, e quale miglior occasione del suo funerale? Beh, ok, non voleva essere tanto drastica, ma se le cose si fossero messa male con Lauren perlomeno avrebbe indossato un vestito con i fiocchi.

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Finish Line
FanfictionLauren Jauregui è uno dei piloti più promettenti della nazione. Sotto il nome della scuderia Jauregui ha collezionato una striscia di vittorie encomiabile, motivo per cui i riflettori e la pressione la inseguono non solo durante i giri in pista, ed...