Qualche giorno dopo la festa, Lauren era tornata era in pista, non quella da ballo bensì quella da corsa. La prossima competizione si avvicinava sempre di più, rendendo suscettibile Lauren e nervosi i meccanici. Non ci si annoiava, questo era poco ma sicuro.Lei e Camila non avevano più discusso dopo il compleanno, ma non erano nemmeno divenute amiche insperabili. Lauren adesso la salutava al mattino e alla sera, se doveva chiederle qualcosa si ricordava di usare il "per favore" tutte le volte e non le rivolgeva più lo sguardo da serial killer. Era già più di qualcosa. D'altronde, nemmeno Camila aspirava a rientrare nella sua cerchia di amicizie strette -sempre ne avesse una-, sperava solo in un rapporto civile.
Lauren aveva detto la verità due volte. La prima quando, poco gentilmente, le aveva ricordato che "una come lei" non aveva niente in comune con "una come Lauren". E la seconda volta era stata la sera della festa, in terrazza: loro due erano uguali sotto alcuni punti di vista, ed erano proprio quei punti che le avrebbero sempre attratte l'una all'altra solo con l'intento di distruggersi. Ecco perché era pericoloso avvicinarsi oltre la cordialità. Forse Lauren, come aveva ben enfatizzato, non poteva permetterselo di rovinarsi la reputazione. Ma nemmeno Camila poteva permettersi di rovinarsi la vita per lei. Un rapporto professionale dove le chiavi inglesi servivano solo per riparare motori e non per spaccare teste, era già abbastanza. Per entrambe.
Comunque Lauren era troppo focalizzata sulla prossima gara per darsi pena per qualcosa che non concernesse le prestazioni della sua auto. Shawn aveva fatto riverniciare la carrozzeria. Adesso, oltre a venir storditi dal rumoreggiare roboante del motore, si veniva anche accecati dal colore fiammeggiante. La corvina trascorreva intere giornate in pista, riscaldando cuori e motori. Una settimana prima della corsa, infatti, Mike aveva deputato un intero sabato ai fan della corvina, rimpinguando le tribune durante un semplice giro di prova. Era la perfetta occasione per scattare qualche fotografia, firmare autografi e fingere che cingere orgogliosamente le spalle di sua figlia fosse un atto quotidiano. Purtroppo Mike era tanto bravo a fare il direttore quanto poco a fare il padre.
Mentre Camila osservava la scena da lontano immaginando quanto penosa dovesse essere da vicino, sospirò rattristita. Shawn aveva ancora cinque minuti di pausa quando le si affiancò. Non fece domande, semplicemente raccolse prima l'alito del suo dispiacere e poi la traiettoria dei suoi occhi vitrei.
«È una brava persona.» Disse dopo non aver trovato migliori parole per descrivere il suo capo.
Camila annuì sconsolata. «So che lo è. Vorrei solo che lo fosse anche un bravo padre per Lauren. Lei se lo merita.»
Shawn planò lentamente su di lei. Con sguardo indagatore sondò l'espressione atterrita dell'amica. Dietro quell'ombreggiatura vi si celava un che di inafferrabile. Ed era proprio che sfuggiva alla logica che lo intimoriva di più. «Lauren sa cavarsela da sola.» Tagliò corto, austero. «Non ha bisogno di nessuno, tranquilla.» Addolcì la rigidità della mascella con un sorriso plastico, ma le spalle rimasero duramente contratte.
«Ah no, no certo.. Si.» Scosse la testa Camila, incespicando sia nelle sue parole che nelle sue intenzioni. «Facevo per dire.» Sgrullò le spalle, nettando la cupezza del volto così come puliva le mani dal troppo olio.
Camila diede la schiena alle scena, tornando ad occuparsi di ciò che davvero abbisognava del suo aiuto. Shawn rimase inerte ancora per qualche attimo. Stava ancora contemplando scelte che Camila non poteva capire, mani che Camila non poteva afferrare. Infine anche lui disertò la scena, tornando al suo lavoro.
Lauren non sapeva quante maglie, foto o cover avesse firmato, ma la mano era più indolenzita adesso che quando si esercitava sul circuito tutto il giorno. Le vennero concessi dieci minuti di pausa mentre Mike pensava a tenere in caldo il pubblico per lei. La corvina sospirò varcando la soglia dell'officina. Normani era già pronta con la bottiglietta d'acqua. La ringraziò con un amichevole pacca sulla spalla ma anche un altrettanto sguardo per niente amichevole che però non era dedicato a lei.
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Finish Line
FanfictionLauren Jauregui è uno dei piloti più promettenti della nazione. Sotto il nome della scuderia Jauregui ha collezionato una striscia di vittorie encomiabile, motivo per cui i riflettori e la pressione la inseguono non solo durante i giri in pista, ed...