«Cappuccino macchiato con tanta cannella.» Shawn le mise in mano il bicchiere di cartone con un sorriso compiaciuto per la sua memoria di ferro.
«Grazie.» Proferì con occhi adoranti Camila, tracannando la metà della caffeina in mezzo secondo. Se l'avesse vista suo padre... Quando ancora viveva alla fattoria, non ingurgitava altro che limonate, succo d'arancia e acqua. Adesso la sua composizione fisica era tramutata sicuramente in un buon 70% di caffè, il restante era alcol, probabilmente. Forse adesso comprendeva perché Alejandro non era mai stato felice di lasciarla partire per la grande città. Nuova vita, nuovi malvezzi.
«Com'è andata la giornata di ferie? Sei rimasta in panciolle, film e popcorn?» Schernì la sua resistenza ancora poco vitale per gli standard di Los Angeles.
Camila arcuò le sopracciglia. Non le dispiaceva essere sottovalutata: si divertiva di più quando scoprivano chi davvero avessero davanti. «Qualcosa del genere. Ho visto Fast and Furious, niente di che.» Sperò che la schiuma del cappuccino celasse il sorriso malfermo.
«Non c'è niente di meglio che Vin Diesel e Paul Walker.» A quanto pareva era tanto brava a vincere gare quanto a imbrogliare il suo migliore amico. Beh, anche lui le aveva raccontato un paio di bugie bianche per non turbare la sua quiete. Non c'era niente di male se si sentiva di imitarlo.
«Non immagini nemmeno quanta ragione tu abbia.» Ammiccò Camila, tenendosi stretto il suo piccolo segreto, ma ancora più stretta custodì l'occhiata che lanciò Lauren nella sua direzione entrando in officina. Dava il buongiorno a tutti, ma si voltava solo verso Camila, che di nuovo si sentì fortunata ad avere il bicchiere davanti alla bocca.
Shawn abbassò lo sguardo, ma non per sfuggire a quello di Camila quanto per irretire quello di Lauren. La corvina si orientò altrove prima di essere catturata in fallo.
«Mh,» mugolò circospetto Shawn. «Forse lo immagino.» Rispose franco, ma Camila si limitò a ignorare la sua serietà per sorridere evasiva.
La giornata trascorse relativamente placida. Ci fu da sistemare qualche imprecisione sui valori massimi di un'auto inutilizzata da qualche tempo. Molti colleghi andarono a congratularsi con Camila per la vittoria di domenica. Tutti sembravano aver dimenticato il brutto episodio del suo svenimento canoro durante l'innalzamento della coppa. Fu sorpresa addirittura di poter scambiare la prima parola con Normani.
«Complimenti.» Non riconobbe neanche la voce, ma quando alzò la testa rammentò benissimo lo sguardo.
Non sapeva perché la presenza della donna la inquietasse, ma quando i suoi occhi si poggiavano su di lei non poteva far a meno di sentirsi sotto esame. Se Lauren aveva bisogno di una visiera per sotterrare i suoi problemi, quelli di Normani rifulgevano senza pietà quando la rimiravano. E questo le faceva credere che il suo unico problema fosse proprio lei. Anche se non aveva idea del perché. Non ancora almeno...
«Ah.. Grazie.» Abbozzò un sorriso nervoso, smanettando con il cacciavite sul cilindro per distogliere l'attenzione.
«È stata una bella corsa, ma attenta.» L'avvisaglia nel suo tono la indusse a sollevare cautamente il naso verso di lei. La fissava con una minaccia severa nelle pupille. «Alcune gare non finiscono neanche dopo il traguardo.» Compitò greve, restando qualche secondo ad osservare la reazione atrofizzata di Camila.
Le diede le spalle appena udì i passi di Lauren avvicinarsi, e se ne andò senza guardare né l'una né l'altra, ma la corvina le dedicò un'occhiata lunga e cupa che per la prima volta diede qualcosa su cui riflettere a Camila. Lauren allargò un sorriso appena si rese conto di essere notata, ma era troppo tardi per acquietare il subbuglio dell'altra.
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Finish Line
FanfictionLauren Jauregui è uno dei piloti più promettenti della nazione. Sotto il nome della scuderia Jauregui ha collezionato una striscia di vittorie encomiabile, motivo per cui i riflettori e la pressione la inseguono non solo durante i giri in pista, ed...