Da piccola aveva sempre bisogno di stringere le coperte quando un tuono squarciava il cielo. Quella mattina, invece, si ritrovò ad impugnare un cacciavite quando il rollio metallico del garage stravolse il suo sonno. Non che si presentasse truccata più del dovuto in officina, ma fu contenta che a vederla appena sveglia, con una palpebra a mezz'asta e il respiro corto non trovò nessun altro oltre Shawn.«Gesù santo,» Sospirò facendo incetta d'aria.
Il ragazzo alzò le mani in aria, ancora additato dalla punta lanceolata del cacciavite. «Ieri sera avevi paura di essere una donna morta, e stamani sei tu a voler uccidere qualcuno. Le cose cambiano in fretta.» Fischiò sbalordito, sorridendo solo quando la cubana si disfece della sua arma improvvisata.
«Sei fortunato ad esser ancora vivo dopo questo delicato risveglio.» Fu quasi un modo carino per dirgli "sei in debito con me". Shawn si accostò al bancone da lavoro che aveva accolto i sogni dell'amica per tutta la notte -o quasi- e poggiò un bicchiere di caffè extra sotto il suo naso, appena visibile attraverso le mani chiuse a coppa sul viso afflosciato.
«Scusami, credevo di entrare in officina, non in una camera d'albergo.» Rimbeccò un po' troppo sorridente per credere che fosse innervosito solo dal malumore di Camila.
L'amica spostò a rallentatore gli occhi su di lei, trafiggendolo con fare minatorio. «Potrebbe diventare una camera d'obitorio.»
Lui sorseggiò impassibile il caffè, solo dopo aver trangugiato metà bicchiere rispose: «Effettivamente hai un po' un aspetto esanime.» Per quanto Camila la spuntasse sempre in quanto a sarcasmo, quella mattina era troppo esausta per impegnarsi in futilità oratorie. Si limitò all'essenziale per zittirlo.
«Ti ricordo che sono io ad avere un cacciavite in questa stanza.» La sua espressione cupa rimase statica finché Shawn non decise di sciogliere la tensione in un sorriso genuino, scuotendo la testa. Certe cose non cambiavano proprio mai, e ci si sorprendeva sempre di quanto reale bisogno ci fosse che restassero sempre così.
«Temo che nessun caffè potrà aiutarmi oggi.» Massaggiò le tempie sperando di alleviare la pressione esercitata su tutta l'arcata, ma invano. Non era rimasta sveglia per così tante ore di fila dal liceo. Negli ultimi due giorni la penuria di sonno aveva drammaticamente influenzato il suo corpo, ma sperava di riuscire ad abituarsi al malvezzo al più presto. Doveva stare dietro ai ritmi irrefrenabili della troupe per continuare a pagarsi l'affitto.
«Forse Lauren non ti ha ucciso, ma qualche tortura potrebbe averla azzardata.» Scherzò Shawn, ma incollò le labbra al bicchiere per occultare il non così convinto sorriso.
Sarebbe stato meglio. «Se per tortura è compreso anche lavorare fino a notte inoltrata, allora sì.»
Shawn ridacchiò, eppure le sue sopracciglia si erano infoltite sotto il peso del cruccio. «Quindi, com'è andata? Avete lavorato prima o dopo le torture?» Quel velato sarcasmo aveva perso la morbida accezione per acuminarsi di un incompreso... risentimento?
Camila ponderò sia il tono che la risposta durante un sorso più cospicuo di caffè. «Lauren aveva bisogno di controllare l'auto, i valori eccetera.» Minimizzò. Forse aveva riconosciuto quello sguardo inusitato. Shawn era sempre stato il primo della classe in materie scientifiche, ma una volta Camila si aggiudicò il voto più alto della classe, guadagnandosi sì un sorriso da parte dell'amico, ma anche la medesima occhiata indispettita che ora incontrava dopo anni. «Alla fine Lauren ha capito che era meglio cambiare le gomme. Abbiamo testato anche quelle e alle quattro è tornata a casa. Dovevo comunque trovarmi qui alle sette, perciò... Ho risparmiato benzina.» Abbozzò un'increspatura della labbra che Shawn parve neanche notare. La sua espressione si era paralizzata a metà frase, così come la sua mano era immobile a mezz'aria.
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Finish Line
FanfictionLauren Jauregui è uno dei piloti più promettenti della nazione. Sotto il nome della scuderia Jauregui ha collezionato una striscia di vittorie encomiabile, motivo per cui i riflettori e la pressione la inseguono non solo durante i giri in pista, ed...