Il trillare della sveglia non fu il toccasana in cui Lauren sperava per alleviare il mal di testa. Mugugnò opponendosi al tempo, ma lo squillare si intensificò soltanto costringendola ad allungare la mano oltre l'accogliente coltre.Sciaquò il viso per dare una strigliata ai suoi neuroni. I suoi occhi vacui erano incorniciati da occhiaie profonde. Il vecchio anno se ne andava, ma le vecchie abitudini no.
Mentre si incamminava verso la cucina, cercava di ricordare se e quando avesse esagerato con lo champagne, ma era abbastanza sicura che non fosse colpa delle costose bollicine il pulsare petulante delle tempie o i solchi incisivi sotto le ciglia. Tutti i medicinali nell'armadietto del bagno non avrebbero comunque aiutato. C'era una sola cosa che poteva migliorare il dolore: risolvere il problema Dinah ed Ally. Per quello non aveva bisogno di nessuna pasticca, ma di un caffè che risvegliasse le sue sinapsi.
Il thermos era già pronto. Madalina, la sua domestica, doveva essersi presa la briga di riscaldarlo prima di uscire. L'aiutava con le faccende domestiche una volta a settimana, ma già la conosceva meglio di quanto avrebbe mai fatto suo padre. Scolò la prima tazza rabboccando subito la seconda, che sorseggiò con più calma mentre vagava con lo sguardo fuori dalle grandi vetrate. Gran parte della città stava ancora smaltendo i festeggiamenti della sera prima, ma non Lauren e il suo team, che non potevano rilassarsi tre settimane prima della prossima gara.
Al quinto sorso le tossine ancora in circolo dalla notte prima evaporarono, colpendola con il ricordo nitido di un momento avvenuto dopo la mezzanotte. La discussione con Shawn le aveva fatto perdere la cognizione del tempo... E le aveva fatto perdere anche Camila di vista. Quando erano tornati al piano inferiore, erano tutti riuniti con i calici già ammezzatti e i sorriso moltiplicati, ma non c'era traccia di Camila nei dintorni. Aveva perlustrato l'area e interrogato i presenti, ma nessuno era abbastanza lucido da darle una risposta attendibile. Sono Claire era riuscita a farle sapere che "era molto stanca, ha detto che tornava a casa". Le era dispiaciuto indicibilmente non aver potuto celebrare con lei l'inizio del nuovo anno, anche se sapeva che starle lontana era la scelta più giusta non significava che fosse ciò che voleva.
Anche se aveva problemi più grossi a cui pensare, quella mattina avrebbe comunque avuto la possibilità di fare ammenda in officina.
Mentre raggiungeva lo stadio, le ansie di Shawn la perseguitavano. Dovevano avvertire Normani e Juan. Anche loro erano in pericolo. Se Dinah ed Ally avevano davvero delle prove consistenti, tutti loro sarebbero stati a rischio. Lauren colpì violentemente il volante, imprecando a denti stretti. Non avrebbe mai dovuto accettare quel compromesso fin dall'inizio, ma, in fondo, era stata davvero una scelta? Poteva rifiutarsi? No, non avrebbe potuto far altro che rassegnarsi. Cosa che aveva fatto ad ogni corsa.
Se il rumoreggiare degli arnesi in officina peggiorò il suo mal di testa, riscontrare i volti dei suoi collaboratori acuì il suo senso di colpa. Le auto erano diventate una maledizione, ma a volte il casco era una vera e propria benedizione. Si sforzò di sorridere ad ogni battuta, di ricambiare ogni pacca sulla spalla e di assecondare ogni supposizione sulle sue occhiaie con un sogghigno malizioso. Shawn stava bisbigliando con Normani, ma dall'acredine dei loro gesti comprese che non era un buon inizio d'anno per nessuno di loro quattro.
Intanto, però, si guardò attorno con lo stesso sguardo della sera precedente, e finalmente snidò chi cercava. Camila era voltata di spalle, stava aggiustando un pezzo che Vince le aveva assegnato. Per come sussultavano i muscoli delle sue spalle, Lauren intuì che non stava aggiustando solo il metallo.
Si avvicinò di soppiatto, sfregando le mani per decidere le parole adatte e schiarendo la gola per notificare la sua presenza quando le trovò.
Camila proseguì indefessa ad armeggiare, forse con ancor più vigore. Davvero voleva farle credere che il rumore del cacciavite fosse più soverchiante della sua voce? «Ehi.» Disse infine, pretendendo che la palese bugia di Camila fosse invece una sua utopia.
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Finish Line
FanfictionLauren Jauregui è uno dei piloti più promettenti della nazione. Sotto il nome della scuderia Jauregui ha collezionato una striscia di vittorie encomiabile, motivo per cui i riflettori e la pressione la inseguono non solo durante i giri in pista, ed...