Nuovi nascondigli

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20 Ottobre 1996

Leilah si sedette al suo abituale posto oramai, durante l'ora di Divinazione; Malfoy non si era più seduto lì e aveva deciso di rimanerci seduta lei, da sola. Per l'esattezza, Draco Malfoy non gli aveva più rivolto la parola dopo l'ultima volta che avevano studiato insieme, ovvero qualche settimana prima.

Non le aveva più rivolto la parola, dopo avergli sfiorato la mano per sbaglio.

Si sentiva confusa, provava rabbia e anche un po' d'amarezza, nonostante si imponeva di essere totalmente indifferente, allo stesso modo in cui lui faceva con lei. O forse, lei era realmente completamente indifferente per lui.
Per di più, doveva sopportare la vista del ragazzo sempre vicino a Pansy Parkinson, sebbene però, non li avesse mai visti da soli ma sempre in compagnia del loro solito gruppo di amici.

Draco Malfoy invece, sembrava aver smesso di sfoggiare uno dei suoi passatempi preferiti, ovvero, aveva smesso di tormentare i suoi amici, perfino Harry, e ogni studente Grifondoro iniziò a rendersene conto.

Ron guardò Malfoy passare proprio accanto a lui, era già pronto a rispondere ad un eventuale scontro o a una spallata prepotente, ma così non fu.
Il ragazzo Serpeverde sembrava non essersi nemmeno reso conto di essere passato accanto a Ron Weasley ed Harry Potter, ragazzi che adorava offendere e infastidire. Anche Leilah era rimasta ferma lì, insieme ai suoi due amici, a guardare la scena che gli si presentò dinanzi, pronta e certa, ad una consuetudinaria reazione da parte del biondo che tuttavia, non arrivò.
Draco Malfoy li sorpassò non degnandoli neppure di uno dei suoi usuali sguardi disgustati.

Harry e Ron si guardarono increduli e confusi e, dopo essere rimasti qualche secondo fermi per assimilare quella strana reazione, alzarono le spalle indifferenti e continuarono a camminare stupiti ma sereni.
Una volta arrivati al tavolo dei Grifondoro, dopo aver riempito per bene la pancia di cibo, Leilah ascoltò Ron che iniziava a parlare dell'insolito comportamento del ragazzo biondo platino.

« Che strambo Malfoy » disse Ron, Harry annuì sentendo le parole del rosso.

« A cosa ti riferisci? » domandò curiosa Ginny, seduta di fianco al ragazzo occhialuto per cui da sempre nutriva dei sentimenti.

« È da un po' di tempo che non ci dà più fastidio, o almeno, non come prima » le spiegò brevemente Harry.

« Chissà come mai » si chiese Ron, lanciando anche uno sguardo in direzione di Leilah che veloce, alzò le spalle e scosse la testa, abbassando lo sguardo.

« Qualcuno mi spiega perché Lavanda Brown continua a fissarci, da cinque minuti abbondanti? » chiese Hermione infastidita.

« Oh miseriaccia, ha una cotta per me! » rispose Ron, provando a non girarsi verso la ragazza che li stava osservando.

Hermione si ammutolì, lanciò uno sguardo a Leilah che capì subito e, per tranquillizzarla, le rivolse un sorriso e le mimò uno "stai tranquilla!".
Quel giorno, quando Hermione le chiese se avessero potuto parlare, prima di chiudersi nella loro stanza dove certamente ci sarebbero state quelle impiccione delle loro compagne, si rintanarono in un corridoio buio ove Hermione gli confessò della sua cotta per l'amico Ron.

I suoi pensieri furono interrotti dal rumore della sedia al suo fianco, normalmente, nessuno si sedeva con lei, ogni studente aveva già il proprio posto assegnato.
Con la coda dell'occhio, intravide Draco Malfoy poggiare la borsa a tracolla nera sul banco e sedersi, nella sedia vicino alla sua; Leilah era decisa a non rivolgergli la parola per ricambiarlo questa volta, con la sua stessa moneta.
Udì un suono troppo familiare, qualcuno molto vicino a lei stava strappando un foglio di pergamena e cominciava a inciderci qualcosa sopra, il suo cuore prese a battere veloce.

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