Serpeverde

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20 Ottobre 1997

I due ragazzi non si vedevano ormai da un paio di giorni e Leilah si era imposta di non piangere e di sembrare forte, anche se tutto le riusciva tremendamente difficile.
Era un compito troppo arduo non guardarlo e provare a non incrociare il suo sguardo durante le ore di lezione in comune e durante l'ora dei pasti. Era faticoso tentare di non pensarlo, poiché le mancava molto e sperava che anche lei gli stesse mancando, nonostante gli eventi delle ultime due settimane.
Le mancavano i suoi abbracci, i baci, i suoi occhi limpidi che la scrutavano con attenzione, la sua voce, il suono della sua risata e non riusciva a non pensare ad altro che a questo.

Dopo la loro ultima litigata nella Stanza delle Necessità, Draco Malfoy aveva provato diverse volte a parlare con Leilah ma la ragazza tentò in tutti i modi di resistergli e alla fine, ci riuscì.
Forse però, aveva sbagliato a fare pressione sul ragazzo, era stata troppo impulsiva e avventata e magari, gli avrebbe solo dovuto lasciare un po' di tempo. Magari avrebbe dovuto semplicemente lasciar passare del tempo e tutto sarebbe venuto da sé, invece lei aveva forzato la situazione arrabbiandosi.

Quella mattina si avviò alla sua solita lezione di Divinazione insieme ai suoi due amici, Ron ed Harry, sedendosi al suo normale posto accanto al ragazzo Serpeverde che ancora doveva varcare la soglia di quell'aula.
Quando egli arrivò aveva un'aria stanca che cercava invano di non mostrare, non aveva la sua familiare aria arrogante e nessun ghigno divertito sul volto; persino Ron ed Harry si voltarono verso il ragazzo biondo scrutandolo con espressione stupita.
Draco Malfoy si sedette accanto a lei tenendo lo sguardo basso per non doverla guardare negli occhi, non si premurò neppure di uscire il suo libro dalla borsa nera che aveva lasciato cadere vicino alla sua sedia. Concentrò il suo sguardo sulla stramba professoressa Cooman, che iniziava a spiegare la lezione, per non dover spostare gli occhi in altre direzioni e non incappare nello sguardo della ragazza al suo fianco.

Annoiata da quella che pareva un inutile lezione e distratta dal suo insistente flusso di pensieri, Leilah strappò un foglio di pergamena e afferrò la piuma d'oca, riflettendo sulle parole più giuste da dover incidere su quel pezzo di carta che avrebbe poi passato al ragazzo biondo seduto accanto a lei.
Si era data della stupida per averlo ignorato anche dopo che lui aveva cercato di parlarle e, consapevole del fatto che magari adesso, fosse lui a non volerle parlare, aveva bisogno di chiedergli scusa per quell'avventata reazione.

Ti chiedo scusa.
Vorrei poterti spiegare, se me lo permetti.
Ti aspetterò questo pomeriggio nella nostra stanza, e se non verrai, ti capirò.

Scrisse queste parole sullo strato di carta giallognola, lo piegò prima di avvicinarlo cautamente al ragazzo che, dopo averci pensato qualche secondo, lo afferrò e iniziò a leggerlo.
La tentazione di ignorarla come lei aveva fatto con lui per tutti quei giorni fu molta e quasi irresistibile, ma sapeva quanto lei avesse ragione: non potevano nascondere il loro rapporto per sempre. Anche Draco avrebbe voluto passare del tempo con lei alla luce del sole, ma doveva ancora trovare il coraggio per affrontare tutto quello che ne sarebbe scaturito.

Vieni all'ingresso dei sotterranei alle 10 p.m.

Si limitò a scrivere lui, ma Leilah leggendolo tirò un sospiro di sollievo poiché il ragazzo comunque aveva accettato di incontrarla. Accartocciò quel pezzo di carta senza scrivere la risposta a quelle poche parole, si girò finalmente verso il volto stanco di lui per scrutarlo; si osservarono per un paio di secondi che parvero infiniti, dimenticandosi del resto degli studenti presenti in aula, facendo ricadere qualche sguardo sulle labbra dell'altro, quando alla fine, Leilah annuì in risposta alla proposta che il ragazzo aveva inciso su quel foglio di carta poco prima.

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