Anime infuocate

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La Stanza delle Necessità mutò il suo aspetto senza che i due studenti al suo interno quasi se ne accorgessero, intenti com'erano a baciarsi dopo settimane senza essersi sfiorati; quel contatto, pareva essere l'unica cosa di cui entrambi avevano disperatamente bisogno, eppure la camera avvertì l'incessante necessità di uno tra quei due giovani studenti.

La stanza, che per loro aveva mantenuto il medesimo aspetto dalla prima volta in cui avevano messo piede al suo interno, cambiò radicalmente trasformandosi in qualcosa di ancora più familiare: sembrava di esser stati catapultati nei sotterranei del castello, dalle finestre penetrava la sommessa luce verdognola del Lago mentre le acque sbattevano dolcemente contro esse, dal soffitto pendevano lanterne d'argento e le pareti si decorarono con degli arazzi raffiguranti le avventure dei più celebri Serpeverde.

Leilah allontanò le labbra da quelle del ragazzo biondo platino – guadagnandosi un mormorio contrariato – solo per ammirare quel repentino cambiamento; in ugual modo, pure Draco Malfoy ruotò lo sguardo alle sue spalle, costatando che si trovava vicino a una fedelissima riproduzione del suo elegante letto a baldacchino.

La sua necessità era dunque talmente notevole da aver causato quel cambiamento, e solo allora se ne accorse seriamente.

Aveva tentanto in qualsiasi svariato modo di allontanarsi da quella ragazza: l'aveva ignorata, offesa ma allo stesso tempo l'aveva desiderata, aveva cercato e ricercato le sue attenzioni, aveva provato a non pensarla, a cancellare l'immagine del suo bel viso dalla mente ma puntualmente, quando credeva di essere riuscito nel suo intento, quell'immagine tornava più prepotentemente di prima.
L'aveva ambita come non aveva mai fatto con nessuno, aveva bramato le sue labbra prima ancora di riuscire a sfiorarle e dopo esserci riuscito aveva sognato quel contatto tutte le notti, per tre lunghi mesi; si era vergognato di sé stesso, per il desiderio nei confronti di una strega non purosangue, ma aveva accettato come in realtà, non ci fosse nulla di sbagliato ma al contrario, pareva la scelta più giusta che avesse mai potuto compiere nella sua vita.

Aveva provato a nascondere e reprimere quel tumulto persistente di emozioni e sensazioni che si appropriavano di mente e corpo ogni qual volta i loro sguardi si scontravano; eppure tutto ciò era stato totalmente vano, poiché eccolo lì, a bramare quasi disperatamente il corpo della giovane strega mezzosangue, a volerle gridare tutto il suo amore, pur non sapendo come fare, e a voler unire il corpo contro il suo per diventare definitivamente una cosa sola.

Riportò le sue chiare iridi sul viso della ragazza, lei sorrise osservandolo e percependo il contatto delle sue mani fredde contro le gote arrossate a causa dell'atmosfera che sembrava essersi accaldata improvvisamente; era insolito per lei rimuginare su questo genere di pensieri, non aveva mai avuto pensieri lussuriosi per qualcun'altro prima di allora, eppure in quel momento, desiderava solo lasciarsi andare per godersi quel putiferio di ossessive sensazioni.

« Draco » decise di proferir parola, ricordandosi – d'improvviso e stranamente –  di qualcosa avvenuto qualche tempo prima.

« Ricordi quando hai detto di avermi spedito tre lettere, durante l'estate, e che ne avevo ricevute solo due? » domandò al ragazzo che, nonostante non si aspettasse quella curiosità, annuì energicamente; ricordava precisamente ogni parola trascritta in ognuna delle tre lettere.

« Cosa c'era scritto in quella che non ho mai ricevuto? » chiese curiosa.

« Continuo a provarci Broadmoor: continuo ancora a provare a far finta di nulla, continuo a provare a non pensarti e a non pensare a quel maledetto bacio che mi sono lasciato sfuggire, eppure ancora sto morendo dalla voglia di guardarti di nuovo negli occhi » recitò lui, fissando intensamente lo sguardo della ragazza che avvampò rapidamente e abbassò il viso imbarazzata.

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