Cuore spezzato

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28 Giugno 1997

Leilah se ne stava sdraiata sul letto della sua piccola stanza, nella sua casa di Londra, dove era tornata per le vacanze estive.
La porta chiusa rigorosamente a chiave per evitare che i genitori entrassero nel momento meno opportuno, dato che si erano resi conto della figlia che stava male a causa di qualcosa, ma lei si rifiutava categoricamente di parlarne; le cuffiette nelle orecchie con la musica ad alto volume, gli occhi chiusi e un pensiero fisso che le continuava a invadere la mente.

Dopo quel bacio, Draco Malfoy aveva ricominciato ad ignorarla.

Non che lei si aspettasse chissà quale cosa, ma era convinta che, per arrivare a fare un gesto del genere, fosse almeno un po' importante per lui, evidentemente però si sbagliava.
Ma perché l'aveva fatto allora?
Non si aspettava da lui una grandiosa dichiarazione d'amore, bensì le sarebbe piaciuto almeno avere una spiegazione di quel comportamento, di cosa lo avesse spinto a compiere tal gesto; aveva cercato svariate spiegazioni possibili e nessuna pareva andare bene o meglio, nessuna di queste la aiutava a farla sentire meglio.

Era certa però, che quello strano comportamento fosse dettato dallo stato di sangue di ambedue. A volte Leilah dimenticava che il ragazzo provava un'antipatia profonda nei confronti dei mezzosangue, come lei, dei nati babbani e di chiunque avesse solo contatti con loro.

L'ultimo giorno di scuola, lui non aveva preso parte a nessuna delle lezioni e aveva avuto modo di vederlo solo durante l'ora di pranzo e l'ora di cena, ove lui non l'aveva degnata neanche del più piccolo sguardo; il giorno della partenza poi, era riuscita a vederlo solamente di sfuggita salire sul treno scarlatto e dopo quel momento, non l'aveva più visto.
Leilah aveva atteso e sperato una qualche lettera con delle spiegazioni – anche se, sarebbe stato stupido sperare in una lettera quando, poteva chiarire le sue intenzioni direttamente di persona, il giorno prima della partenza – che ovviamente, non le arrivò.

Avvertiva una strana fitta al cuore ogni volta che pensava a quel momento, alle sue labbra. Il ricordo di quel bacio che aveva immaginato e atteso, le aveva suscitato emozioni che mai aveva provato prima di quel momento, ma adesso, quello che avrebbe dovuto essere un fantastico ricordo, si era trasformato in un pensiero stranamente doloroso.
Se immaginava le labbra morbide e bagnate del ragazzo sulle sue, il suo stomaco iniziava a vorticare e un largo sorriso spontaneo le appariva sul viso, poi però, tutte quelle belle sensazioni venivano spazzate via bruscamente da quella frase che il giovane Serpeverde aveva pronunciato, che continuava a risuonargli forte in testa.

Si era tanto soffermata a pensare se il ragazzo potesse o meno ricambiare i suoi sentimenti che, quando finalmente si era illusa di avere una speranza, gli crollò addosso subito dopo. Si era anche promessa di non pensarci più, ma quello che c'era stato, per lei era troppo da dover reprimere come se nulla fosse: non si trattava più di un semplice incontro di studi a cui lui non si presentava, adesso era un bacio, e per lei quel gesto era qualcosa di molto importante.

Le lacrime cominciarono a scendere lungo le guance rosee, era scossa dai singhiozzi che tentava di soffocare con il cuscino, nel tentativo di non farsi sentire dai genitori; si sentiva ferita, illusa e soprattutto, molto stupida... per aver pensato anche solo per un secondo, di avere una qualche possibilità con Draco Malfoy, sapeva benissimo che genere di ragazzo era nonostante avesse visto in lui un lato diverso.

Era stata una stupida perché lo conosceva, e tra tutti i ragazzi per cui avrebbe potuto perdere la testa, non doveva e non poteva, averla persa proprio per lui.

Fece dei respiri profondi per tentare di calmarsi, si asciugò le lacrime che le avevano bagnato tutto il viso e si alzò dal letto; stare sdraiata lì a non far nulla non l'avrebbe aiutata di certo a sentirsi meglio e a migliorare la situazione ma anzi, avrebbe solamente aggravato le sue condizioni: doveva trovare un modo per distrarsi e non pensare più a quel ragazzo.

Si tolse i vestiti e decise di fare un lungo bagno caldo, nonostante fosse estate e il caldo iniziava già a percepirsi, preferiva sempre un rilassante bagno caldo invece che il contatto con l'acqua fredda.
Immergersi nell'acqua le fece riaffiorare sempre lo stesso ricordo: immaginò la mano del giovane Serpeverde che teneva saldamente stretta la sua prima di gettarsi insieme nel lago, quasi come se avesse paura di perderla.
Scosse la testa e provò a scacciare via questi continui pensieri, chiuse gli occhi provando a rilassarsi. Rimase immersa in quella vasca per un bel po' di minuti e dopo aver finito, indossò dei jeans chiari e una maglietta aderente e corta, bianca con delle righe sottili e orizzontali nere; le erano sempre piaciuti di più i semplici abiti babbani rispetto agli abiti usati dai maghi.

Raccolse i capelli ricci in uno chignon ed uscì dal bagno, diretta verso la sala da pranzo.

« C'è qualcosa da mangiare? » chiese, arrivata al piano inferiore.
Sua madre era comodamente seduta sul divano mentre guardava un programma televisivo a lei sconosciuto, suo padre invece, porgeva del cibo al gufo appollaiato sulla loro finestra.

Vedendo quell'animale, un'idea gli balenò nella mente. Un'idea a cui aveva già precedentemente pensato ma che si era ordinata di non mettere in pratica.
Se lui non gli avrebbe dato una spiegazione per quel comportamento, allora sarebbe stata lei a mettere un punto definitivo a tutta la situazione.
Non le piaceva lasciar perdere e tantomeno non le piaceva lasciare le cose a metà e quella, le sembrava proprio una questione lasciata in sospeso.

« Puoi prestarmi il tuo gufo? » domandò piano al padre. « Vorrei spedire una lettera ».

« Certamente » le rispose tranquillo il padre.

Leilah salì nuovamente al piano superiore chiudendosi poi in camera, afferrò veloce il primo foglio che gli si presentò davanti e dopo aver preso una penna, si sedette nella sua scrivania.

Non voleva chiedere spiegazioni al ragazzo Serpeverde, poiché se lui avesse voluto darle delle spiegazioni avrebbe potuto benissimo farlo, e se non voleva quindi, non sarebbe stata certo lei a chiederle. Desiderava solo chiudere quella strana situazione che si era venuta a creare tra loro due.
Prima di scrivere qualunque cosa, ripensò a tutti i motivi che gli erano venuti in mente per cui Malfoy l'avesse baciata e, fissando il foglio poggiata sul legno scuro della sua scrivania, non aveva idea di cosa poter scrivere.

Stava quasi per rinunciarci quando, dopo un paio di minuti, scrisse le uniche e sincere parole che le erano venute in mente.

Con un nodo alla gola e le mani sudate e tremanti, incise quelle parole sulla carta.

Non scrivo questa lettera per cercare delle spiegazioni al perché sei scappato dopo avermi baciata.
Scommetto che, molto probabilmente, quel bacio sia stato uno sbaglio.
Lo capisco, e cercherò di renderti le cose molto più semplici, quindi...

So perfettamente cosa pensi delle persone come me, dei mezzosangue.
Facciamo finta che non sia mai successo nulla.

L.B.

Poche parole, scritte al centro del foglio bianco. Aveva persino pensato di scrivergli di "dimenticare" tutto, ma lei non sarebbe mai riuscita a dimenticare quel bacio.

Piegò il foglio, lo inserì all'interno della busta da lettere e scese rapida al piano inferiore, impaziente di togliersi questo pensiero e questo peso di dosso.

« Fatto » disse a suo padre facendogli intravedere la lettera da lontano, non voleva che suo padre scoprisse a chi la stava inviando poiché conosceva bene l'opinione del padre sul ragazzo e sulla sua famiglia.

La diede al gufo che era ancora appollaiato sulla loro finestra e lo guardò sollevarsi in volo tenendo stretta con il becco la lettera giallastra.
Non sapeva se aspettarsi una risposta, certo in fondo sperava che quelle parole avrebbero anche di poco scosso il ragazzo, ma le sue speranze erano veramente poche; sapeva che sicuramente, Draco Malfoy non gli avrebbe mai risposto e questo, era il pensiero che più la faceva star male.

Perché si era preoccupata di scrivergli se già sapeva, che non avrebbe mai ottenuto una risposta?

Forse la soluzione più giusta sarebbe stata quella di lasciar perdere e non scrivere nulla, ma per lei scrivere quella lettera, fu un gesto che sperava l'avrebbe aiutata ad andare avanti e a sentirsi meglio.

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