Lividi sul viso

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Leilah andò a sedersi al suo consueto banco durante quell'ora di Divinazione, il ragazzo Serpeverde non era ancora arrivato e Harry, seduto insieme all'amico poco distante da lei, le rivolse un rassicurante sorriso mentre Ron invece, non si preoccupò di voltarsi a guardarla.

Il suo sguardo saettò alla porta dell'aula ove stava per entrare Draco Malfoy; sorrise istintivamente trovando il ragazzo più bello del solito quella mattina: i muscoli del viso e del corpo sembravano rilassati e quando la vide, ricambio dolcemente quel sorriso, sedendosi accanto a lei.

« Buongiorno mezzosangue » disse chiaramente, lasciandole un tenero bacio sulla guancia.
Leilah a quel contatto trasalì, rimase impressionata dal gesto totalmente inatteso del ragazzo e sembrava non essere l'unica ad averlo notato. Tutti gli studenti presenti in quell'aula si voltarono a guardare la breve scena con espressione sbalordita, Harry assunse un'espressione sbigottita anche se, al contempo Leilah riuscì a notare la presenza di un debole sorriso, a differenza di Ron sconvolto e infastidito, che cominciò a borbottare qualcosa con il resto dei compagni Grifondoro.

« Draco, ci guardano tutti » sussurrò piano lei, arrossendo e abbassando lo sguardo sotto le occhiate inquisitorie di tutti i suoi compagni.
Il ragazzo biondo platino in risposta poggiò la schiena contro la sedia e posò il suo braccio attorno alle spalle di lei, scatenando altri sguardi sbigottiti e mormorii incomprensibili.

« Che avete da guardare? » sbottò il ragazzo contro un gruppetto di studenti Corvonero.

Leilah lo rimproverò con lo sguardo per il tono severo appena utilizzato, ma non riuscì a non sfoderare uno dei suoi sorrisi più belli, forse il più sincero e luminoso che Draco le avesse mai visto.

Con quel gesto, stava comunicando a tutta la scuola del loro rapporto; aveva finalmente deciso di mettere da parte qualsiasi tipo di timore ed era pronto ad affrontare quello che ne sarebbe scaturito, era decisamente pronto a rischiare per lei.
Era esausto di doversi nascondere e di far finta che quella ragazza fosse una totale sconosciuta, poiché i sentimenti che stava provando cominciavano a logorarlo dentro e sentiva la necessità di non poter più nascondere quello che provava, né a sé stesso e né tantomeno agli altri.

Non sapeva esattamente in che modo poter definire quelle sensazioni, ma pareva essere arrivato ad un altro livello: pretendeva che tutti sapessero quanto quella ragazza fosse sua, era sfinito di dover stare richiuso dentro una stanza, voleva passeggiare tra la neve con lei, avrebbe voluto passare il Natale in arrivo al suo fianco, voleva potergli parlare ogni qual volta gli andava di farlo e non aspettare le ore pomeridiane solo per chiedergli come fosse andata la sua giornata. Voleva essere completamente partecipe della sua vita proprio come voleva che lei lo fosse nella sua.

Osservando il bel sorriso di lei in quel momento, capì di aver preso la decisione giusta e per un attimo si dimentico di qualunque problema avrebbe dovuto affrontare da lì in poi. Le guardò gli occhi, gli stessi occhi che tanto lo facevano sentire fragile ma al sicuro solo al minimo sguardo; iniziava a credere che nessuno l'avrebbe mai guardato come riusciva a guardarlo lei.
Leilah non rappresentava una qualunque ragazza per cui prendere una sbandata, lei era una speranza: la speranza per lui di poter essere un uomo migliore, tollerante e meno insopportabile.

Aveva una gran voglia di urlarle tutto ciò che pensava e provava, quello che avvertiva solamente intravedendo i suoi ricci tra i corridoi del castello o cogliendo nell'aria il suo profumo che alle volte immaginava quando lei era troppo lontana. Solo, non aveva idea di come farlo.

« Oh bene, possiamo cominciare » parlò la professoressa Cooman, notando la presenza di tutti gli studenti.

« Questo fine settima andiamo a Hogsmeade » affermò Draco in un sussurro.

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