Madre

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L'impetuosa pioggia sbatacchiava con irruenza sulle finestre mentre il cielo era cupo, ricoperto da fitte nuvole cinerine, che quasi non lasciavano intravedere la debole luce del sole. Il fiacco ululato del vento era udibile anche da dentro l'edificio, così come l'aria fredda che si impadronì dei corridoi e di qualunque aula; particolarmente nei sotterranei del castello, ove l'atmosfera era talmente gelida da creare nuvolette di fumo a ogni respiro mentre gli studenti si stringevano di più tra i loro pesanti mantelli.

Oramai la stagione gelida doveva essere passata del tutto, eppure quel giorno di aprile pareva il ripetersi di una giornata gelida in pieno dicembre. Tuttavia, nonostante lo spiacevole tempo, nulla pareva poter scalfire la quiete di quel giovane studente dalla divisa verde e argento, che come il resto dei suoi compagni, si stringeva nel suo mantello nel tentativo di ignorare l'aria fredda e portare a termine quel compito di Pozioni che il professore gli aveva richiesto di svolgere in quell'ora.

Dopo le settimane trascorse, nulla sembrava poter andare per il verso sbagliato secondo Draco Malfoy. Il giovane Serpeverde non si era mai sentito tanto sereno e in pace con il mondo, pareva aver raggiunto quella strana sensazione di tranquillità d'animo che forse poteva essere definita come felicità, qualcosa che non aveva mai percepito prima. Solo adesso riusciva a capire che, quella simile sensazione di cui era colmo anni e anni prima (quando ancora offendeva i cosiddetti "traditori di sangue") in realtà era solo un'illusione di ciò che stava provando ora.

« Dovevi aggiungere cinque foglie di Belladonna... non due, Goyle » esclamò sbuffando, notando l'ennesima occhiata confusa che l'amico rivolgeva al contenuto del suo calderone.

Aveva – con suo grande stupore e gioia –ricominciato ad avere un rapporto con i suoi più cari amici, che si erano arresi all'impresa di continuare ancora a ignorarlo, sebbene continuassero a non approvare la sua scelta di frequentare una traditrice di sangue.

Malgrado continuasse a dare istruzioni all'amico al suo fianco, rigorosamente sottovoce, gli risultava complicato riuscire a concentrarsi completamente sulla Pozione Rivedipensieri da dover preparare, quando qualche banco avanti a lui, poteva scrutare la figura di una bella Grifondoro dalla chioma riccia muoversi impacciata in mezzo alla montagna di ingredienti poggiati sul suo tavolo.

Riusciva a sentirla sbuffare annoiata nel frattempo che si lamentava con la compagna di banco, Hermione Granger, per aver sbagliato a pesare la pelle di Drago ed essere costretta a ricominciare la preparazione.

Leilah Broadmoor era da sempre stata un'ottima studentessa, eppure puntualmente a ogni lezione di Pozioni, riusciva a entrare totalmente nel panico; terrorizzata dalla possibilità di sbagliare il minimo dettaglio e combinare un disastro.

Il ragazzo biondo platino la vide voltarsi verso la sua direzione, per rivolgendogli un goffo e stressato sorriso che lui ricambiò invece con una più possibile silenziosa risatina divertita.

La osservò attentamente quando cominciò a riempire il calderone con due litri d'acqua, posizionandolo poi sul fuoco acceso; iniziò a pesare il cervello di rana prima di cominciare ad affettarlo attentamente nell'attesa che l'acqua iniziasse a bollire e quando lo inserì nel calderone, abbassava ogni minuto lo sguardo sull'orologio che portava sempre al polso – vicino al bracciale che lui le aveva regalato – stando attenta a mescolare ogni cinque minuti esatti.

« Prendi i pezzi di pelle di Drago con tutte le scaglie intere » gli suggerì piano la seconda volta che si voltò verso di lui, facendo attenzione allo sguardo del professor Lumacorno che girava attorno ai banchi.

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