All'interno della vasta camera da letto del grande maniero, seduto sulla poltrona verde collocata accanto al letto a baldacchino, Draco Malfoy rigirava al dito l'anello argentato dei Serpeverde che indossava sempre. I pensieri su cui rimuginava erano gli stessi da due giorni, anzi, era un unico pensiero con però troppe domande a cui dare una risposta.
Per due lungi giorni, che gli erano sembrati due anni, aveva pensato sempre alla stessa cosa: a lei. Leilah Broadmoor.
Si chiedeva se ne valesse la pena, stare a contatto con dei Babbani e tradire la sua famiglia – perché quello per loro era considerato come un alto tradimento –; allo stesso tempo, quella domanda era sciocca, perché sapeva già la risposta, giusta o sbagliata che fosse agli occhi degli altri.
Eccome se ne valeva la pena.
Era perfettamente consapevole che stando con lei sarebbe arrivato a dover affrontare situazioni di queste, e aveva scelto di farlo. Aveva già capito che per lei l'avrebbe fatto, che ne valeva la pena, e l'aveva capito quando aveva deciso di mostrarsi agli occhi di tutti con una Grifondoro al suo fianco, e da lì in poi era come se tutto fosse stato una conferma.
Ogni momento passato insieme, ogni bacio, ogni abbraccio, ogni carezza... gli ricordavano che aveva preso la decisione giusta, indipendentemente da tutto.
Perché lei gli faceva bene al cuore.
E nonostante rimuginasse su quella domanda, quei due giorni lontano da lei, senza neppure poterla guardare negli occhi, senza neppure sapere come fosse andata la sua giornata e soprattutto con l'agitazione e il pensiero di poterla perdere a causa del suo atteggiamento, erano stati un'ulteriore conferma.
Aveva bisogno di lei.
Aveva bisogno di Leilah per sentirsi completo, felice e in pace.
Quindi, per quanto dolore gli potesse causare andare contro i suoi genitori, non poteva rinunciare a lei. Non poteva e non voleva. Dunque, era inutile continuare a crogiolarsi su quella poltrona verde; era inutile far passare altri giorni, era inutile stare ancora lontano da lei... non aveva bisogno di tempo, Draco Malfoy sapeva chiaramente ciò che voleva.
Si avvicinò alla sua scrivania, afferrò il primo foglio di pergamena che gli passò sotto gli occhi e prese la penna d'oca, intingendola nel suo inchiostro nero.
Non era mai stato facile per lui mostrarsi vulnerabile, esprimere le proprie più intime emozioni; aveva sempre pensato che mostrare questo lato del carattere fosse per persone deboli: era meglio camuffare tutto sotto una maschera, all'apparenza indifferente e impenetrabile, ma facendo i conti con sé stesso aveva capito quanto in realtà fosse sensibile.
Leilah Broadmoor però, era riuscita a scalfire qualcosa.
Le aveva mostrato le sue emozioni più profonde e lei aveva ricambiato mostrandogli che non tutti credono che le persone sensibili siano deboli; non tutti si approfittano del tuo dolore, ma ci sono persone pronte a rimanere al tuo fianco malgrado qualsiasi difficoltà. Con lei si sentiva diverso: come se fosse cresciuto, o come se avesse imparato qualcosa di nuovo.
E lei era sempre stata sincera con lui, pertanto voleva scrivere qualcosa di sincero.
Leilah,
Non mi serve del tempo, ne ho già avuto abbastanza. Sento qualcosa allo stomaco che raramente ho provato nella mia vita, forse solo una volta, e quell'unica volta mi è stata sufficiente per capire cos'è questa sensazione. La mancanza.
La mancanza di te.
Non ho bisogno di tempo perché io so perfettamente ciò che voglio, ma cerco di comprendere il dolore che ti provoco.
Se hai ancora intenzione di stare al mio fianco, torna da me. E ti prego, torna. E ti mostrerò tutto ciò che realmente voglio.
STAI LEGGENDO
Mezzosangue
Fanfiction•Completa• [IN REVISIONE] Leilah Broadmoor e Draco Malfoy si disprezzano sin dai primi anni di scuola. Lei sempre amabile e cortese, lui l'esatto opposto, arrogante e perfido. Tuttavia il tempo passa e la giovane studentessa, lentamente, impara a...