𝐂𝐢𝐧𝐪𝐮𝐞

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Stessa ora, stessa città, ma più lontano.
In un grande spiazzo nascosto dalla penumbra creata da altri pini, da qualche piccola montagna di verde, da un grande edificio ormai abbandonato da tempo.

Un gruppo di ragazzi appoggiati ai motorini, altri seduti ai bordi della strada, altri ancora seduti in macchina coi finestrini aperti e le gambe appoggiate fuori, all'insù.

Un piccolo sbuffo di fumo esce ogni tanto, come fosse un calumet che passa di finestrino in finestrino, un segnale di fumo come a dire ci stiamo stonando.

Si, solo loro, le Onde, le quattro amiche divertire.

«Oh, la vuoi tu? Prendila, no?»
«No, non mi piace fumare.»
«Guarda che è una canna, mica una sigaretta.»
«Appunto...» Yn l'allontana da sé.
«Ma che vuol dire?»
«Oh, ma che hai qualche problema?»

Daisy interviene con Olly.
«Problemi c'è l'avrai tu, che devi fumare per stare allegra...»
Yn cerca di riportare la pace.
«E dai, non le rompere i coglioni.»
«Ma perché fai sempre così con tutti, guarda che sei forte, hai sempre voglia di litigare.»

«Guarda che io le ho detto solo che non fumavo, è lei che vuole per forza tutti sottomessi alla cultura della Maria, manco fosse sul serio una setta religiosa della Madonna.»

«Ma che volgare che sei!»
«Io, eh?!»
«Ma si può sapere che stiamo aspettando?»
«Su, hai detto grande novità, grande novità... Ma qui non accade nulla...»

«Ma sul serio non l'hai mai fatto il Bbc?»
«Cos'è, il telegiornale americano?»
«Il BumBumCar.»
«E sul serio sì, perché ti dovrei dire una cavolaia?»
«Beh, allora troppo figo... Ecco qua, vedi, questi sono i guanti.»
«E che ci faccio?»

«Li devi tenere, sennò lasci impronte.»

«Ma quali impronte, io mica sono schedata.»

«Si, ma metti caso più un giorno fanno un controllo e te le prendono, risalirebbero a te.»

«Ma quale controllo, le mie impronte? Perché dovrebbero prenderle?»

«E poi ci sono questi. Ecco qua» tira fuori dalla tasca degli occhiali con l'elastico.
«Ma questi sono da nuoto!»

«Eh, così non ti cadono quando fai il botto. Sai, a volte esplodono i finestrini!»

«Ma quanto sei cretina! Lo dici apposta per farmi paura.»

«Macché! E poi non hai detto che non hai mai paura?»

«Alle interrogazioni... ma quella è un'altra cosa.»

«Ecco, brave, non mi ci fare pensare, che domani ce l'ho alla prima ora!»

Perepereperepere. Uno strano suono di tromba, di questi clacson che sono quasi una rarità, esplode improvvisamente nell'aria notturna.

«Eccoli, ecco che arrivano.»

Cinque auto diverse entrano improvvisamente nello spiazzo. Una frena sgommando, le altre la seguono cercando più o meno d'imitarla.

Una Citroen c3
Una Toyota Yaris
Una  Ford puma
Una Peugeot 108
Un Audi a1.

Tutte accelerano e sgasano a più non posso.

«Io vado con lui.»
«Io vengo con te, posso?»

Ogni ragazza sale su una macchina. Tutte pazzescamente allegre, quasi impazzite, adrenaliniche.

«Oh, solo tre per macchina, eh, e una sola dietro.»
«Io non lo faccio...»
«Sei di coccio eh, Yn...»
«No. Non mi diverte più...»

«E tu che fai, Daisy, non vieni?»

𝐒𝐜𝐮𝐬𝐚 𝐦𝐚 𝐭𝐢 𝐜𝐡𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐚𝐦𝐨𝐫𝐞 | 𝐏.𝐉𝐌 𝐱 𝐑𝐄𝐀𝐃𝐄𝐑 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora