Notte di finestre semiaperte per accogliere un cenno di primavera.
Notte di coperte che proteggono e ricordi che lasciano dubbi e un po' d'amaro in bocca.Yn si gira e rigira. Il passato, a volte, rende scomodi i cuscini. Ma l'amore cos'è? C'è una regola, un modo, una ricetta? O è tutto casuale e devi solo sperare di avere fortuna? Domande difficili mentre l'orologio a forma di tavola da surf, attaccato alla parete, segna mezzanotte.
Jungkook. Buffo, quel giorno. Anzi bello.
Me lo ricordi ancora. Settembre. Aria mite e cielo blu scuro di una sera appena iniziata.
Lui è gli altri in un concerto improvvisato, dentro un capannone abbandonato, un palco da inventare, mentre su una parete di cartongesso alcuni writer fanno a gara di graffiti e spray.E noi finite lì per caso, grazie a uno di quei soliti passaparola per strada.
Mi piace il suo stile.
Parole di fuoco per canzoni Pop che graffino il cuore.E Olly a dire che è un bonazzo da paura. E io che mentre lo dice sento una strana fitta di fastidio. Perché è carino. Me ne accorgo.
E ogni tanto ci guardiamo e lui mi indica mentre canta. Emozione di due che giocano a distanza sopra e sotto un palco improvvisato, tra scratch e gente che fa popping e bella rapida ed esplosiva su ritmi conciatati.
E poi, sorpresa, me lo ritrovo a scuola in un'altra sezione e scopro che siamo coetanei, che mi guarda e mi sorride.Sì, è proprio carino. Iniziare a uscire insieme dopo la scuola per un giro in motorino, un gelato, qualche bibita in centro, qualche gruppo da ascoltare durante le prove negli scantinati. Finché tutto non diventa un bacio in mezzo a suoni e colori di un sabato sera in un locale. Poi il viaggio continua e il bacio diventa una sera da soli qui a casa, coi miei a una delle solite cene e mio fratello a dormire da Vaxy.
Una casa troppo grande per un amore forse troppo piccolo. Lui con un fiore. Uno solo perché dice, almeno è speciale, unico, non disperso in un mazzo che poi si confonde.
Un bacio. Non uno solo. Un altro. E un altro ancora. Mani che si intrecciano, occhi che si cercano e trovano spazi e nuovi panorami.Quella volta. Momento unico. Che vorresti non finisse. Che dovrebbe essere l'inizio di tutto.
Scoprirsi vulnerabili e fragili, curiosi e dolci.
Un'esplosione. Io che il giorno dopo a scuola riunisco le Onde e racconto tutto e mi sento grande.Lui che mi cerca, viene a prendermi e mi dice: «Sei mia. Non mi lascerai mai. Stiamo troppo bene insieme. Ti amo.» E poi ancora «Dov'eri? Chi era quello? Ma perché stasera non stai con me invece di andare in discoteca con le tue amiche?». E capire che forse amare è un'altra cosa. E sentirsi leggeri e liberi. È sapere che il cuore degli altri non lo pretendi, non è dovuto, non ti spetta per contratto.
Devi meritarlo ogni giorno. E dirglielo. Dirlo a tutti. E capire dalle risposte che forse bisogna cambiare. Bisogna andare via per ritrovare la strada. Jungkook che mi guarda arrabbiato, in piedi, davanti al portone.
E dice che no, che sto sbagliando, che noi siamo felici insieme.
Mi prende per un braccio, lo stringe forte. Perché, quando qualcuno che vuoi se ne va, provi a trattenerlo con le mani e speri così di afferrare anche il suo cuore.E invece no. Il cuore ha gambe che non vedi.
E JungKook se ne va dicendo me la pagherai, ma l'amore non è un debito da saldare, non regala crediti, non accetta sconti.Due lacrime scendono piano, quasi timide e preoccupare di sporcare il cuscino.
Yn se lo abbraccia tutto. E per un istante si sente protetta da quella coperta che la separa dal mondo.Mezzanotte e mezza. Yn si gira di nuovo.
Il cuscino è scomodo.
Come un pensiero appuntito piazzato sotto il materasso. Rumore di chiavistello che si apre.
Riflesso di luce che arriva dal corridoio.«Certo che i Choi sono proprio una coppia assurda! Ma l'hai sentito lui? Si arrabbia perché la moglie non si è iscritta con lui al corso di tango! Ma se a lei non gliene importa nulla di ballare!» la mamma appoggia le chiavi sulla mensola coma fa sempre.
Yn sente il rumore. E la immagina. E li sente parlare.
«Sì, ma per lui sarebbe un gesto d'amore. Lo sa che a lei non piace ma per una volta vorrebbe che gli andasse incontro.»
«Sì, ma non puoi mica pretendere che uno solo perché ti ama debba sopportare di fare una cosa che non gli interessa! Lui le dovrebbe dire: cara, fai pure quel che ti piace e poi L sera, a casa, ce lo raccontiamo! Così è più divertente! E c'è uno scambio...»«Eh, lo so, tu per esempio vai a fare acqua aerobica e io gioco a tennis!»
«E io non mi sognerei mai di chiederti di metterti i galleggianti e fare il corso con me e altre diciannove donne!»«Anche perché che ci farei io da solo in mezzo a venti donne è vestito come un'invenzione di Leonardo Da Vinci?! Oddio... però... vento donne, hai detto?!»
«Scemo! Sì, ma sono tutte nevrotiche! A te invece è toccata la migliore...»Un rumore di sedia che si sposta, come urtata.
Poi silenzio. Quel silenzio pieno. Profondo.
Il silenzio dei baci. Quello che parla e racconta di sogni e favole, di tesori nascosti. I più belli.E Yn lo sa. E mentre stringe più forte il cuscino pensa che forse l'amore vero è quello dei suoi genitori. Un amore semplice fatto di giornate insieme ognuno coi propri impegni e i propri hobby. Un amore fatto di risate e scherzi mente si rientra a casa di sera, fatto di colazioni preparate al mattino, di figli da crescere, di progetti ancora da fare.
Sì, i miei genitori si amano. E non sono stati uno il primo amore dell'altra.
Si sono conosciuti dopo aver amato altre persone. E forse non così.
Forse bisogna viaggiare prima di capire qual è la metà giusta per noi.
Forse la prima volta è ogni volta che ami.•T•
🖤
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𝐒𝐜𝐮𝐬𝐚 𝐦𝐚 𝐭𝐢 𝐜𝐡𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐚𝐦𝐨𝐫𝐞 | 𝐏.𝐉𝐌 𝐱 𝐑𝐄𝐀𝐃𝐄𝐑
RomansYn e le sue amiche sono all'ultimo anno di scuola. Malgrado abbiano la maturità ne combinano ogni giorno di tutti i colori. Jimin è un "ragazzo" di quasi 30 anni. Si è lasciato da poco e senza un vero perché con la sua fidanzata storica. Intorno...