𝐕𝐞𝐧𝐭𝐨𝐭𝐭𝐨

211 13 2
                                    


Poco dopo. Direzione Jeju.

«Ma se mi dai un passaggio col broncio, allora non vale pronto soccorso Yn!»

«Non c'è scritto da nessuna parte che devo anche sorridere.»

«No, ma sarebbe più carino.»

Jimin fa un sorriso forzato. «Va bene così?»

«No, così non vale, non è naturale. Allora metto il broncio anch'io.»

Yn si gira dall'altra parte. Jimin la guarda e continua a guidare.

«Non riesco a crederci, sembriamo due ragazzini.»

Yn si gira verso di lui. «Il guaio è che tu credi sul serio che io sia una ragazzina! Senti, facciamo così: ti abbono l'assicurazione, il cid e tutto il resto. Va bene? Così hai una ragione valida per accompagnarmi e, sopratutto, cosa più importante, per sorridere. Ok?»

Jimin sorride.

«Vedi? Come si voleva dimostrare...»

«Che cosa?»

«Puoi avere più anni di me, ma in questo caso sei tu il ragazzino.»

«Senti, non discutiamo, ok? Dai, ti accompagno a fare questa gara, va bene? La storia dell'assicurazione e tutto il resto rimane come prima.»

«No, no. Ormai l'ho detto e facciamo così.»

«Ok, come vuoi, allora vuol dire che il bravissimo meccanico lo pago io.»

«Uffa, la vuoi vinta sempre tu, eh...»

«Sì, sennò il pronto soccorso Yn non fa del tutto il suo dovere. Ma almeno mi dici di che gara si tratta?»

«No. Lo scoprirai lì. Perché vuoi bruciarti la sorpresa? Se te lo dico, ti fai già un'idea. È così bello avere un tempo per tutto... Ecco. Anzi, ti posso dire una cosa? Secondo me tu non ti regali abbastanza tempo.»

«Dici?» Jimin la guarda.

«Sì, dico.»

Jimin prende il telefono.

«Che fai?»

«Chiamo in ufficio e lo avviso che mi sto regalando del tempo...» e spinge il tasto verde.

Yn lo guarda. Jimin scuote la testa.

«Pronto, Andrew? Sì, sono io.» Pausa.

«Senti. Ti volevo dire che forse passo più tardi.» Pausa.

«Sì, lo so... lo so... allora mi spiego: sto regalandomi del tempo.» Pausa.

«Come che significa... Per essere più creativo... Dove sono?» Jimin guarda Yn.
Poi alza le spalle. «In giro... Sì, c'è gente. Sì... c'è anche un po' di traffico...» Pausa.

Yn prende al volo dalla sua sacca un foglio già scritto e glielo passa velocemente.
Jimin lo prende, lo legge e si sorprende.
Poi lo ripete ad alta voce.

«Essere creativi vuol dire non essere prigionieri del tempo altrui. Non avere né limiti né confini, fino a trovare l'idea perfetta che ti ripaga di tutto quel tempo che non c'è più... ma che in realtà c'è ancora, ma sotto altre forme...» Jimin non è del tutto convinto di quello che ha detto.

Ma gli sembra che comunque quella strana frase abbia fatto il suo effetto.
Guarda Yn soddisfatto mentre ascolta ciò che Andrew Sonden gli sta dicendo.

«Ok, ok... basta, ho capito. No, ti ho detto di no. Non lo puoi fare. Sì, ci vediamo domani mattina in ufficio.» Jimin attacca.

Yn lo guarda entusiasta.
«Ecco, così mi piaci. Crederanno ancora di più in te, troveranno nuove idee, spunti, li ecciti con questa libertà. Fidati.»

𝐒𝐜𝐮𝐬𝐚 𝐦𝐚 𝐭𝐢 𝐜𝐡𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐚𝐦𝐨𝐫𝐞 | 𝐏.𝐉𝐌 𝐱 𝐑𝐄𝐀𝐃𝐄𝐑 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora