𝐕𝐞𝐧𝐭𝐢𝐪𝐮𝐚𝐭𝐭𝐫𝐨

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«Ehi, a chi hai mandato quel mess?» Olly spunta alle spalle di Yn.
Divertita, furba, sospettosa.
Con le mani sui fianchi, la guarda di traverso come fa sempre lei.

«Allora?»
«A nessuno.»

«Ah sì, ecco... Be', già il fatto che tu abbia mandato un messaggio a nessuno è sintomo di bugia. Qualcosa non va. Te ne rendi conto anche tu no? Dai, hai detto la cazzata!» e Olly le salta addosso e la prende col braccio attorno alla gola, stringendole forte la testa.

Poi, con la mano rimasta libera, comincia a frizionarle i capelli col pugno chiuso.

«Ahia, mi fai male, Olly, ahia! Basta, che sei cretina?» e subito attivano anche Daisy ed Elin che si mettono davanti a loro, nascondendole a tutto il corridoio.

«Vai Olly, torturarla che ti copriamo noi! Falla parlare, questa finta gatta morta!»

Yn fa uno strano guizzo all'indietro e riesce a sfilarsi dalla stretta di Olly.
Si sposta, riprende fiato e si massaggia subito la testa e il collo.

«Ahia, ma voi siete tutte matte. Siete Onde ribelli...»
«E certo, ci ribelliamo a te, no? Da qualche giorno sembra che non fai più parte del gruppo... Che ti è successo?»

Elin sorride. «Si è innamorata, guardate com'è cambiata.»
Daisy alza il sopracciglio. «È vero, ha pure una pettinatura diversa!»

Yn la guarda interdetta. «Ma guarda che sei fuori. Forse è perché Olly mi ha frizionato i capelli che ora mi stanno da pazzi, come un barboncino, no?»

Olly insiste. «Allora, si può sapere a chi mandavi quel messaggio o no? Guarda che noi ti vogliamo bene. È brutto che non parli, è come se tu non volessi dividere con noi una cosa bella, noi che siamo le tue amiche, le tue Onde.»

Yn sorride. «Ok, ok. Adesso vi spiego. Non vi ho detto nulla perché non c'è proprio niente da raccontare e sono quelle cose che se le racconti prima che siano successe... Be', insomma, poi ti bruci. Capito? »

«Cioè, praticamente stai dicendo quasi che noi portiamo sfiga, non ho capito... Addosso, ragazze! Questa non ce la dovevi proprio fare!»

«Ma no, no, non intendevo questo!»
Yn in qualche modo tenta di proteggersi.
Si piega su se stessa chiudendosi a riccio.

Olly, Daisy ed Elin provano a sbloccarla in tutti i modi, le saltano addosso tenendola per le braccia finché non ci riescono.
E Olly velocissima le infila una mano nella tasca posteriore dei jeans e le frega il telefono.

«Ora, ragazze, leggo ad alta voce quello che ha scritto!»
«No, cazzo, sei proprio una stronza! Olly!»

«Che stronza e stronza, sono preoccupata per la mia amica. Cioè, tu ti sei lasciata da qualche mese con quel similcantautore o vero uomo o ragazzo che sia... Ed è proprio in momenti come questo che poi si finisce per cadere tra le braccia di uno qualsiasi, pensando invece che sia un figo pazzesco. Io sarò i tuoi occhi!»

«Guarda che io non sono caduta proprio nelle braccia di nessuno. È questo che non so come spiegarti.»

«Non c'è nulla da spiegare.» Olly alza il cellulare verso il cielo e poi «Verba volant, scripta manent».

«Oh, è l'unica frase di latino che sai, la ripeti ogni volta! Che poi a sto giro non c'entra proprio niente» ride Daisy, la vera colta del gruppo.
«Anzi, sai cosa? In questo caso, visto che si tratta di telefono, è proprio il caso di dire... scripta volant!»

«vabbè...» fa Olly «quello che è è, volant, manent, sempre parole sono. Leggo ad alta voce per tutte noi. Cartella inviati, ecco qua...»

Fa per aprire il messaggio, quando sente una voce alle sue spalle.
«Ecco, brava. Leggilo anche per me, che sono proprio curioso.»

𝐒𝐜𝐮𝐬𝐚 𝐦𝐚 𝐭𝐢 𝐜𝐡𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐚𝐦𝐨𝐫𝐞 | 𝐏.𝐉𝐌 𝐱 𝐑𝐄𝐀𝐃𝐄𝐑 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora