«Pronto? Allora, mi hai registrato?»
«Sì.»
«Bene! Allora?»
«Allora cosa?»
«Ma quanto ci metti, e dai sbrigati...»
«Sono quasi arrivato...»
«Guarda che se arriva mia madre e mi becca è un casino.»
«Scusa, ma perché dici che...»Click.
«Pronto? Pronto? Yn?» Jimin guarda il telefono. «Non ci credo. Ha attaccato un'altra volta. Ce l'ha di vizio.» Scuote la testa, poi curva a destra e accelera, procedendo spedito verso la scuola.
Arriva all'angolo, Yn è già lì.
Corre verso la Hyundai, quasi si butta sotto.
Prova ad aprire lo sportello, ma è chiuso dall'Automatorismo interno.Yn bussa al vetro. «E dai, apri, apri...»
«Ferma, così mi spacchi il finestrino.»
Jimin preme un tasto sul cruscotto.
Tutte le sicure di sbloccano.
Yn si lancia dentro e si stende quasi per terra e poi lo guarda in modo supplichevole. «Vai, vai!»Jimin si sporge dalla sua parte e chiude lo sportello lasciato aperto.
Poi parte tranquillo e, facendo un leggero zig zag tra le auto parcheggiate che aspettano l'uscita delle alunne delle altre classi, si allontana.Yn riemerge piano piano da sotto.
Guarda fuori.
«Ecco, la vedi quella signora vicino al maggiolone?»
«Sì, la vedo.»
Yn si riabbassa per nascondersi. «Ecco, quella lì è mia madre. Non ti fermare, non ti fermare, vai, accelera.»Jimin continua a guidare tranquillo.
«L'abbiamo superata, puoi alzarti.»
Yn si risistema sul sedile e guarda nello specchietto. La madre ormai è lontana.«Bella donna.»
Yn lo guarda male. «Non parlare di mia madre.»
«Veramente le stavo facendo solo un complimento.»
«Per te non esiste mia madre, non esiste neanche un complimento.»Il cellulare di Yn inizia a squillare.
«No! Ecco che chiama! Cavoli, speravo mi desse un po' più di tempo... Un attimo di respiro... Accosta qui.»Jimin ubbidiente si posteggia al bordo della strada. Yn gli fa segno di stare zitto.
«Shhh.» Apre il telefono per rispondere.«Mamma!»
«Dove sei?»
«Sono a casa di Olly. Siamo uscite un po' prima oggi.»
«Ma no, non ti ricordi che dovevo passare io, che lasciavi il motorino e dovevamo andare dal parrucchiere?»Yn si sbatte la mano sulla fronte. «È vero, mamma... cavoli, me ne sono completamente dimenticata, scusa.»
La madre di Yn, scuote la testa.«Non ci sei proprio in questi periodo, eh? Saranno gli esami che si avvicinano o il ragazzo che non ti molla un attimo... come si chiama? Jungkook.»
«Ma mamma, proprio adesso me ne devi parlare, sono da Olly.»Yn guarda Jimin come a dire: sto esagerando, vero?
«E comunque, mamma, ci siamo mollati.»«Oh, finalmente una buona notizia.»
«Ma mamma?!»
«Che c'è?»
«Ti sembrano cose da dire? E se mi ci rimetto?»
«Appunto, per questo te l'ho detto, così non ti ci rimetti! E poi noi ce lo siamo promesse, no? Dobbiamo sempre dirci tutto.»«Ok, va bene. Senti, ora vado a mangiare una cosa con Olly, torno tardi, non mi cercare, eh?»
«Ma Yn, scusa, non devi studiare?»
«Ciao, mamma...»Troppo tardi. Anche la mamma di Yn resta così, con un cellulare muto in mano.
Yn ha riattaccato.
Mette la modalità d'uso silenzioso e blocca la tastiera. Si alza su una mano e si infila il telefonino nell' tasca dietro dei pantaloni.
Jimin la guarda e sorride.«Dici molte bugie a tua madre?»
«Mica tante... Per esempio, che mi sono lasciata è vero... E poi che ti frega, mica sei mio padre.»
«Appunto, ed è per questo che te lo chiedo, almeno mi rispondi, sennò non me lo diresti mai.»
«Madonna, quanto sei filosofico. Gira qua, dai, qua, presto.»
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𝐒𝐜𝐮𝐬𝐚 𝐦𝐚 𝐭𝐢 𝐜𝐡𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐚𝐦𝐨𝐫𝐞 | 𝐏.𝐉𝐌 𝐱 𝐑𝐄𝐀𝐃𝐄𝐑
RomansaYn e le sue amiche sono all'ultimo anno di scuola. Malgrado abbiano la maturità ne combinano ogni giorno di tutti i colori. Jimin è un "ragazzo" di quasi 30 anni. Si è lasciato da poco e senza un vero perché con la sua fidanzata storica. Intorno...