𝐐𝐮𝐢𝐧𝐝𝐢𝐜𝐢

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Il corridoio si riempie come un torrente dopo la pioggia. Colori, risate, jeans, lettori Mp3, quello di cellulare e sguardi volano da un lato all'altro, rimbalzano sui muri e forse contengono messaggi segreti da consegnare.
Le Onde escono di classe. Olly toglie il suo panino ben protetto dalla carta stagnola.

«Ma è grandissimo!»
«Sì. Pomodoro, tonno e maionese.»
«Ma te lo fai da sola?»
«Macché. Ci pensa Giusy, la signorina che ci aiuta a casa. Ha detto che mangio troppe schifezze confezionate e allora mi fa i panini artigianali.»

«Io vado a prendermi lo snack ai cereali. Tanto qualunque cosa mangi ti do una pista.» Daisy si allontana, corre facendo apposta la spiritosa e degli strani saltellini che le fanno volare qua e là i capelli sciolti.
«Nooo! Ti odio! Ti sciolgo dietro Giusy!» le urla ridendo Olly.

La macchinetta automatica è dietro l'angolo del corridoio, in una specie di atrio, vicino le finestre.
Un gruppo di ragazzi fa capannello davanti ai vari tasti di scelta.
Daisy ne conosce qualcuno.

«A me il tramezzino.» Un ragazzo vestito North Sails, con l'aria però di chi il mare lo frequenta ben poco, si gira verso la ragazza accanto a lui.

«Vuoi quello alla salsa tartara? E vienitelo a prendere.»
«Che c'è anche la salsa tartara? E dai, offrirmelo, ti pago la pizza sabato.»
Ma la ragazza sembra convinta. «Pizza e cinema.»
«E va bene, va bene... Ma vedi, non mi prende la moneta.»
«Come no?»
«Eh, no.»

Daisy guarda la ragazza in fila davanti a lei.
Ha messo un euro nella fessura ma la macchinetta glielo risputa fuori di continuo.
Il finto marinaio si fruga in tasca.
Trova un altro euro e ci riprova.
Nulla da fare.

«Non te lo prende?» dice il tizio che sta rifornendo la macchinetta accanto, quella con le bibite.
«No» risponde la ragazza.
«È scarico. Che hai una sola?»
«La sola?»
«Sì, la sola di gomma sotto le scarpe.»
«Sì, e quindi?»
«Prendi l'euro, mettilo in terra e strusciaci sopra la sola.»
«Seee, questa storia mi sembra una sola.» dice il ragazzo.
«E allora fai come ti pare e digiuna» e ritorna a sistemare la macchinetta.

I due ragazzi scocciati lo guardano male e se ne vanno.
È il turno di Daisy. Nel frattempo ha girato e rigirato il suo euro tra le mani, sperando in chissà quale rito fisico ed energetico per evitare la stessa sorte.
Lo infila. Stump. Il rumore della moneta risuona inesorabile e cinico nel cassettino in fondo. Nulla da fare. Anche il suo euro dev'essere scarico. Lo prende e ci riprova.
Nulla. Ancora una volta. Niente.
Daisy si innervosisce e tira un calcetto alla macchinetta. Il tipo la guarda male.

«Signorina, all'euro lo deve tirare il calcio. Costano questo attrezzi, che crede?»
«Aspetta, provo io.» Una voce alle spalle di Daisy la fa voltare.

Un ragazzo alto, moro, con la faccia appena colorata di sole primaverile e gli occhi verde speranza, la guarda un po' imbarazzato e sorride. Infila a sua volta un euro nella fessura.
Plink. Rumore diverso. È andata.

«Mentre provavi ho fatto come diceva il signore.»
Il tizio si rigira e lo guarda. «Ecco, almeno questo ragazzo ci ha preso qualcosa. Signorina ci faccia un pensiero.»
Daisy lo guarda storto.

«Che prendi?» La voce torna a parlare.
«Eh, come? Ah! Quella ai cereali.»
Il ragazzo preme il tasto e lo snack cade nel cassetto. Lui si piega e lo prende.

«Eccola.»
«Sì, ma non dovevi. Tieni l'euro.»
«Ma no, tanto hai visto, non funziona. Non mi serve.»
«No, tienilo. Tu lo sai caricare. Non mi piacciono i debiti.»
«Debiti? Per una merendina?»
«Eh. Non mi piacciono. Comunque grazie» e se ne va con lo snack in mano, senza altri complimenti.

Il ragazzo resta lì, un po' perplesso.
Il tizio delle macchinette lo guarda.
«Ahò, secondo me gli piaci.»
«Come no. Un colpo di fulmine.»

Daisy torna dalle Onde. Olly intanto ha già divorato il panino.
«Buono! Altro che merendine! Oh, ragazze, l'appetito è proprio come il sesso: più è grosso meglio è!»
«Olly! Fai schifo!»

Daisy scarta lo snack e inizia a mangiarlo.
«Che hai?»
«Mi girano. La macchinetta non mi prendeva i soldi.»
«L'hai scassinata?»
«Ma no. Mi ha aiutato uno...»
«Uno chi?»
«Ma che ne so. Uno. Me l'ha presa lui.»

«Aha! Capito Yn, c'era uno!» E di colpo tutte e tre si mettono a urlare in coro. «Finalmente uno, finalmente uno» e iniziano a prendere a spinte Daisy che fa la faccia scioccata ma alla fine è costretta a ridere.

Poi di colpo si fermano. Daisy si gira.
Anche Elin e Yn. Olly è l'unica che continua a gridare «Finalmente uno».
Poi si ferma anche lei.

«Oh, ma che c'è?»
«Quell'uno» dice Daisy ed entra subito in classe.

Il ragazzo è fermo davanti a loro.
In mano, lo stesso snack di Daisy ai cereali.
"Finalmente uno" adesso sorride.

•T•
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𝐒𝐜𝐮𝐬𝐚 𝐦𝐚 𝐭𝐢 𝐜𝐡𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐚𝐦𝐨𝐫𝐞 | 𝐏.𝐉𝐌 𝐱 𝐑𝐄𝐀𝐃𝐄𝐑 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora