Capitolo 14

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ALEX'S POV

È lunedì.
Una settimana passa velocemente, o almeno lo spero. Non resisto, devo vederlo.

Ammazzo il tempo, girando per la città e facendo colloqui di lavoro.
Finalmente, dopo tanti tentativi, vengo assunta come cameriera in un bar molto delizioso, stile anni '70. È molto luminoso, ci sono tante finestre dalle quali entrano i raggi di sole che illuminano il locale, il pavimento è formato da piastrelle bianche e nere disposte da formare una scacchiera. I tavoli sono in ferro argento e le sedie hanno i cuscinetti rossi, il bancone è grande e il bar è diviso in due sale: in una sala si pranza, nell'altra c'è un palco ed è molto più grande, circa sei volte di più, rispetto alla prima.

"Puoi iniziare anche da subito" mi dice gentilmente il proprietario. "Certo" gli sorrido e vado a cambiarmi. Le cameriere devono indossare un grembiule rosso sopra ai vestiti, contornato da merletti bianchi sui margini. È molto grazioso. Credo mi piacerà molto lavorare qui. Le mie colleghe sono gentilissime e molto disponibili.
"Qui si fanno molti concerti, quasi uno ogni sera" mi avvisa una ragazza, che indossa il mio stesso grembiule e tiene in mano un blocco per appunti, avvicinandosi. "Sono band locali e alla gente piace" continua lei. Le sorrido e mi presento "piacere sono Alex", lei ricambia "ciao io sono Roxelle, ma tutti mi chiamano Roxy" mi sorride.
"Allora Roxy, da quanto tempo lavori qui??" le chiedo mentre porta la caffettiere ad un tavolo per versare del caffè al cliente. "Da due anni. Il proprietario è mio zio e finiti gli studi mi ha assunta qui" asserisce.
È molto in gamba, è alta e bella e ha tre anni in più di me. "Tu Alex non sei di qui, ti si sente dall'accento, di dove sei?" chiede imbarazzata.
"Sono italiana, mi sono trasferita qui da Venezia" le sorrido.
"Ah, un grande cambiamento", "È si, volevo andarmene e questo è sempre stato il mio sogno" concludo.

Il mio turno è finito e mi consegnano la tabella con i giorni in cui devo lavorare: il lunedì e il martedì dalle 11:00 alle 15:00 mentre il giovedì e il venerdì dalle 18:00 alle 24:00, questo vuol dire che i miei giorni liberi sono il mercoledì, il sabato e ovviamente la domenica.

***

Sono le 18:20 e decido di chiamare Sarah e Amy. "Pronto Sarah, ciao dove siete?" chiedo alla mia amica dall'altro capo del telefono.
"Stiamo andando a casa" dice. "Ok allora vi aspetto" concludo e chiudo la chiamata.

Metto in ordine un po' di cose, faccio un po' di pulizie e quando ho finito le mie amiche sono arrivate.

"Hey ciao"le saluto con due baci sulle guance.
"Non indovinerete mai?! Ho trovato lavoro" urlo entusiasta. "Ma è fantastico" dichiarano le altre due in coro.
"Bisogna festeggiare. Stasera noi tre usciamo!!" dice emozionata Sarah. Scoppiamo a ridere e saliamo ognuna in camera sua.

Dopo un'ora e mezza usciamo di casa e chiamiamo un taxi.

***
Siamo in una discoteca. Ci sono ragazzi che ballano e bevono ovunque e noi ci sediamo nei divanetti ai lati della pista da ballo.

"Allora racconta, dove lavori?" dice Amy cercando di farsi sentire a causa della musica troppo alta. "lavoro in un locale anni '70 come cameriera. È molto bello come posto è quasi ogni sera ci sono delle band locali che suonano!" urlo a mia volta.

"Uno di questi giorni veniamo a trovarti!" Conclude Sarah. "Ci conto" e mi avvio verso il bancone per ordinare qualcosa.

Torno al tavolo mezza ubriaca e vedo degli uomini avvicinarsi a noi.
"Scusate ragazze vi serve compagnia?" Dichiara un uomo sulla quarantina, ubriaco. "No grazie" risponde Amy. Gli uomini continuavano a infastidirci così noi ci siamo alzate e siamo tornate a casa. Anche perché si erano fatte le 2:00.

Wrapped around your finger ~ 5sosDove le storie prendono vita. Scoprilo ora