cap.24

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Un aggeggio infernale sta suonando insistentemente vicino al mio orecchio.

Gli tiro un pugno e quel trillo fastidioso finisce.

Guardo la sveglia. Sono le 6.30 del mattino.

Dovrebbe essere illegale svegliarsi così presto!!

Eri sta ancora dormendo, quindi vado a prepararmi tranquillamente e faccio colazione.

Appena prendo lo zaino per uscire di casa sento un fruscio di coperte e un piccolo sbadiglio venire dal divano.

"Papà, vai via?" Chiese la mia piccola assonnata.

Mi avvicino di nuovo al divano e le do un bacio sui capelli.

"Sì, cucciola. Devo andare a scuola. Oggi è il primo giorno. Te l'ho detto ieri."

"Posso venire con te?"

"Non oggi. Quando gli zii non potranno curarti ti porterò con me. Ma lo saprai solo il giorno prima."

"Quando torni?"

"Questo pomeriggio, probabilmente."

"Poi stai con me?"

"Certo, Eri. Ma tu devi promettermi di ascoltare sempre gli zii e di non rimanere da sola con gli sconosciuti."

"Sì, papà. Te lo prometto. Farò la brava."

"Ottimo. Ora torna a dormire. Ti sveglierà lo zio Dabi."

Dopo qualche altro bacetto, e un saluto sulla porta di casa, mi avviai verso la UA.

Prendo i mezzi e arrivo davanti ai cancelli della scuola alle 8:10. Mancano ancora cinque minuti al suono della campanella, ma decido comunque di fare con calma. Non ho per niente voglia di scoprire in anticipo chi ho in classe.

Sto cercando la mia classe per i corridoi. Mi sono perso e ho dovuto chiedere a un professore. Con mia grande fortuna riesco a trovare l'aula con dieci minuti di ritardo. La porta è già chiusa, questo significa che il professore è già dentro.

Busso e una voce che avevo già sentito dice di farmi avanti.

"Scusi professore, mi ero perso."

Eraserhead mi squadra abbastanza scocciato.

"Solo per questa volta. Presentati. Gli altri lo hanno già fatto."

Mi giro verso la classe.

"Salve a tutti. Io sono Tetsuya Hito. Spero che potremmo diventare buoni amic-" Mi blocco appena vedo Katsuki Bakougo seduto in terza fila, vicino la finestra.

Mi irrigidisco e lo guardo negli occhi, poi faccio un grande sorriso falso.

"Oh, vedo che sei passato anche tu, ... Kacchan."

Lui scatta in piedi. È tra lo sbalordito e l'incredulo.

"Cosa hai detto?!"

"Ma dai, mi hai sentito benissimo. Non era così che LUI ti chiamava?" Chiesi con un ghigno abbastanza maligno.

In un secondo lui mi fu addosso. Mi prese per il collo e mi sbatté alla parete. Le mani che scoppiettavano.

Mi bloccai un attimo. I ricordi volevano affiorare, ma io dovevo essere più forte di loro.

"Chi sei tu? Cosa ne sai?" Mi urlò in faccia.

"Bakougo. Vai a sederti." Tentò di fermarlo il professore.

"No professore, penso che debba sapere perché è così sulla difensiva. Non ti pare, Kacchan?" Dissi malevolo.

Avevo una storia perfetta in mente per screditarlo e magari per fargli venire dei sensi di colpa.

Qualcosa è andato storto...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora