cap.43

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Passò qualche giorno e attuammo l'ultima parte del piano.

Io e Shoto uscimmo quella mattina molto presto e andammo al parco, dove sapevamo esserci un telefono pubblico.

Presi la cornetta e composi il numero che il professore Aizawa ci aveva dato per le emergenze.

Dopo tre squilli il professore rispose.

"Pronto. Chi è a quest'ora?"

"Salve prof. Siamo noi. Hito e Todoroki. Siamo scappati dai villain. Con noi c'è anche Kota. Siamo al sicuro." Dissi con finta voce agitata.

"Hito. Dove siete? Siete feriti? Dammi l'indirizzo. Veniamo a prendervi."

"Professore. Si calmi. Noi tre siamo in un posto sicuro. Rimarremo qui fino a che le acque non si saranno calmate. Non preoccupatevi per noi. Ce la sappiamo cavare benissimo. Siamo scappati dalla base. La via è xxxx xxx xx. In periferia. Sembra una vecchia casa abbandonata. Sbrigatevi o scapperanno tutti."

Sentii Shoto tirarmi la maglia.

"Tetsuya. Dobbiamo andare." Disse vicino alla cornetta come se fosse molto agitato.

"Aspettate. Voi-" Non sentimmo mai la fine della frase perché attaccammo subito e tornammo a casa il più in fretta possibile. Non volevamo che qualcuno ci vedesse.

La sera stessa sul telegiornale era apparsa la notizia.

E i giornalisti commentavano l'accaduto.

"I due aspiranti giovani pro Hero sono scappati dalle grinfie dei villain. Fatta sapere la posizione del nascondiglio dei loro rapitori gli Hero sono subito intervenuti, ma la base era già stata ripulita. Nessuna traccia dei loro spostamenti. I due ragazzi dicono di essere in un posto sicuro e torneranno a scuola dopo le vacanze. Aspetteremo il loro ritorno per intervistarli."

Bene. Si erano mangiati la foglia.

Ora avevamo cinque settimane da passare in tranquillità.

Qualche giorno dopo mi trovai a casa da solo con i bambini.

Shoto era andato al negozietto di alimentari a comprare da mangiare e le tinte, mentre Dabi era alla base per un piccolo incarico.

Mentre pulivo la cucina sentii i bambini parlare nel salotto e mi avvicinai per sentire meglio.

"Eri. Ma tu sai che Tetsuya, Shoto e Dabi sono dalla parte dei cattivi? Fanno del male alla gente. Non hai paura di loro, che ti possano fare del male?" Chiese Kota un po' spaventato.

Eri lo guardò malissimo e incrociò le braccia al petto mettendo su la faccia più arrabbiata che conosceva. Più che fare paura sembrava un gattino buffo.

"Non dire cose brutte sul papà e sugli zii. Non li conosci. Loro mi vogliono bene e non mi farebbero mai del male. Lo so che non sono degli Hero. Ma papà è il mio eroe. Mi ha salvata e mi ha dato una casa e tanto affetto. Non mi importa cosa fa. Lui fa del male alla gente per proteggermi e perché vuole un mondo più sicuro per me. Se dici ancora che la mia famiglia è cattiva ti picchio." Disse mettendo un adorabile broncio.

"Ma non hai mai avuto paura di loro? Neanche di Dabi?"

"All'inizio sì. Non avevo mai avuto delle persone che mi volevano bene. Mi usavano per gli esperimenti prima che arrivasse papà, quindi avevo paura che anche loro mi facessero male. Ma quando ho capito che non lo avrebbero fatto mi sono sentita bene. Il papà mi ha insegnato a sorridere e ora, con loro, sono felice. Non sarei potuta essere più fortunata."

Mi si scioglieva il cuore ogni volta. Tutti i sacrifici che abbiamo fatto hanno dato i loro frutti. Che bella sensazione.

Spuntai in sala.

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