Ogni persona vive il dolore in modi diversi. C'è chi lo combatte e reagisce, rialzandosi più forte di prima e portando con orgoglio le proprie cicatrici, dimostrando che si può rinascere dalle ceneri. E poi c'è chi lo assorbe fino a farlo diventare una parte di sé e si lascia annientare dalla sofferenza, convincendosi di meritarla e di doverla vivere fino in fondo. Benjamin fa questo da cinque anni, da quando una tragedia gli ha sconvolto la vita in modo brutale costringendolo a portare un fardello troppo grande per le spalle di un ragazzo di soli diciott'anni. Sente di essere sull'orlo di un precipizio, in attesa di una folata di vento che lo spinga nel baratro. O di una stretta decisa intorno al polso che lo tiri indietro e lo salvi da se stesso, perché a farlo da solo non è stato capace. È un evento inatteso in una giornata d'Agosto come tante altre a stravolgere la sua vita per la seconda volta, a rimettere in discussione ogni cosa fuori e dentro di sé. Da quel momento niente sarà più come prima e Benjamin scoprirà che sarà proprio quella terribile sensazione di paura che gli ha annebbiato la mente a fargli compiere un passo indietro per allontanarsi dal precipizio e tornare a vivere. Vivere per davvero.
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