Share the pain

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Un raggio di sole filtrò tra le imposte colpendo il viso rilassato di Benjamin, completamente avvinghiato al corpo caldo del fidanzato. Il moro aprì gli occhi consapevole di dover affrontare una giornata difficile, strusciò il naso sul collo di Federico facendo rabbrividire la sua pelle abbronzata e lo strinse più forte, cercando un po’ di conforto. 
«Buongiorno amore», sussurrò il biondo. «Oggi hai bisogno di una dose extra di coccole», sussurrò sfiorandogli la schiena, facendo scivolare le dita tra i suoi tatuaggi. 
Lo sentì rilassarsi tra le braccia e gli lasciò un bacio sui capelli, seguito da uno sulla fronte. 
«Buongiorno… credo sia la prima volta che la ricorrenza dell’anniversario della morte di Aiden inizia senza incubi e senza lacrime… ho dormito bene solo perché c’eri tu, ne sono certo», disse lasciandosi coccolare. 
«Come la affrontavi di solito?», si azzardò a chiedere. 
«Non credo tu voglia saperlo», rispose nascondendosi sulla sua spalla. 
«Qualunque sia la risposta voglio sentirla Ben», disse alzandogli dolcemente il viso posandogli due dita sotto il mento. «Dimmelo amore», lo incoraggiò preparandosi a sentire qualcosa che gli avrebbe fatto male ma al tempo stesso permesso di avere le idee più chiare su come comportarsi. 
«I primi anni la vivevo davvero in modo pessimo… non mi alzavo dal letto, piangevo finché l’emicrania mi faceva crollare addormentato e nei giorni precedenti avevo continuamente incubi e sensi di colpa fortissimi. Non riuscivo a fare nulla che non fosse piangere e stare sdraiato sotto le lenzuola, Brad provava a convincermi ma ero talmente cattivo e scontroso che se ne andava per la disperazione e così restavo solo con il mio dolore», disse sentendo un peso al centro del petto. «Poi dal terzo anno le cose sono un po’ migliorate, passavo la giornata con Rachel… mi parlava di Aiden e mi assecondava, lasciava che piangessi e mi sfogassi con lei… l'anno scorso è riuscita a convincermi e siamo andati al Beach Hotel a prendere un frullato però non è andata molto bene, mi è quasi venuto un attacco di panico in mezzo alla strada e si è spaventata a morte», raccontò con distacco, come se quella non fosse la sua storia. «Oggi voglio trascorrere la giornata in modo diverso… mi piacerebbe andare alla spiaggia in cui è successo tutto, non ci sono mai più tornato e penso che farlo mi aiuterebbe, la mia psicologa è d’accordo… ne ho parlato con lei, mi ha dato forza». 
«Mi dispiace tanto amore», sussurrò accarezzandogli la guancia. «Vuoi che venga con te oppure preferisci che ti lasci un po’ di spazio?», chiese cauto. 
«Non voglio escluderti ma credo sia meglio andarci da solo, ne ho bisogno… voglio surfare un po’ e scendere ancora una volta a patti con quello che è successo quel giorno», rispose tranquillo. «Andrò lì e poi nel nostro posto, credo sia il modo migliore per ricordarlo in questa giornata… andare in tutti quei luoghi che per anni ho evitato». 
«Penso possa farti bene», confermò con tono accogliente. 
«Vorrei stare un po’ con Rachel, è un giorno difficile per noi due», disse nostalgico. «Ti dispiace se oggi vado da lei e non passo da te per la pausa pranzo?», chiese titubante. 
«No amore, certo che no», lo tranquillizzò. «È Sabato e tu non lavori, prenditi il tempo di cui hai bisogno… l’avevo già messo in conto e lo sai che non devi pensarle queste cose». 
«Credo che andrò anche dai miei genitori… è il primo anno in cui posso condividere con loro questa ricorrenza, tutte le altre volte li ho lasciati soli, non abbiamo mai affrontato insieme il dolore ma quest’anno voglio che sia diverso. Sarà sempre un giorno triste ma posso cambiare il modo di viverlo, scegliendo di onorare il ricordo di mio fratello con un sorriso invece che con la depressione e le lacrime… Aiden vorrebbe questo non solo da me ma da tutti coloro che gli volevano bene, perciò oggi indosserò la muta e andrò a surfare per lui prima di andare a prendere un frullato al Beach Hotel e ricordare qualche aneddoto con Rachel, è più bello da quando riesco a parlare di Aiden senza sentirmi morire… lei stessa lo dice, adesso riusciamo a scherzare mentre prima per me era impossibile», disse pianificando mentalmente le ore successive. «Ho un’idea… quando stacchi vieni a casa dai miei così ci vediamo direttamente lì, che ne dici? Passo il pomeriggio da loro e ti aspettiamo per la cena». 
«Ben sei sicuro? Chloe mi ha detto tantissime volte che mi considera di famiglia però oggi è un giorno troppo importante per voi, mi sento un po’ a disagio e...»
«Amore non devi, capisco perché lo pensi ma ti assicuro che la tua presenza fa piacere a tutti… farebbe piacere anche a mio fratello», lo interruppe sorridendo. «Ma non posso costringerti, se non te la senti va bene… è comprensibile». 
«Ci tengo ad esserci», rispose senza esitazione. «Appena finisco al Bay Breeze faccio un salto qui così mi cambio e poi vi raggiungo ma per qualsiasi cosa chiamami ok? Qualsiasi cosa Benjamin».
«Promesso», confermò apprezzando il suo essere sempre premuroso. «Ma stai tranquillo amore, sto bene… con la psicologa ne ho parlato a lungo e so fin dove posso spingermi, non voglio strafare e poi non starò da solo se non per la prima parte della mattinata», lo rassicurò e si alzò per andare a preparare la colazione.
«Ci penso io amore così posso bere un caffè che sia degno di essere chiamato tale», scherzò battendolo sul tempo. «Però ho proprio voglia di un avocado toast, come lo fai tu non lo fa nessuno», aggiunse strizzandogli l’occhiolino. 
«Non so fare il caffè come piace a te ma devi ammettere che ti preparo sempre colazioni fantastiche e gustose», si vantò apparecchiando la tavola. 
«Mai negato», gli fece notare scrollando le spalle. «Sempre detto che hai un sacco di qualità, sei tu che non le vedi mai e non mi credi quando dico che sei speciale in tutto ciò che fai», aggiunse serio. 
«Ma amore come sei dolce stamattina», commentò raggiungendolo per abbracciarlo da dietro mentre il biondo versava il caffè nella moka. «Un piccolo Federico sdolcinato», lo prese in giro stampandogli un bacio sulla guancia. 
«Innamorato», lo corresse sorridendo. «E anche affamato». 
«Un modo carino per dire di darmi una mossa a preparare i toast, messaggio ricevuto», scherzò afferrando due piatti dal mobile, non prima di avergli dato un pizzicotto sul fianco facendolo sbuffare. 

As free as the ocean | FenjiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora