48- Pace

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Qualcuno entrò dalla porta d'ingresso e accese la luce del salotto.
Aprii lentamente gli occhi e quella luce improvvisa mi diede davvero fastidio, così li richiusi. Accanto a me c'era Zayn e anch'esso sembrava essersi addormentato beatamente sul divano. Realizzai che dovevamo aver passato gran parte della serata a parlare delle nostre famiglie, ma alla fine eravamo crollati entrambi.
"Cosa ci fate ancora di qua?" domandò la sorella di Zayn, non appena ci vide. A questo punto si svegliò completamente anche Zayn e così ci fissammo con aria confusa.
Guardai l'orologio posto su una delle mensole e vidi che erano le due e mezza passate.
"Forza è meglio se andate a dormire adesso" ci disse la ragazza. Essa era tornata molto tardi dall'uscita con le sue amiche e molto probabilmente si sarebbe aspettata di trovarci entrambi già addormentati nelle nostre stanze.
Mi alzai lentamente dal divano, mi stiracchiai ed in seguito mi diressi verso la mia stanza. Zayn mi seguì e prima di scomparire oltre la porta della sua camera, mi rivolse un lieve sorriso in segno di saluto.
Mi sembrò un comportamento alquanto strano da parte sua, ma forse in fondo tutta quella faccenda aveva finalmente creato una tregua tra noi.
Per quel che rimaneva della notte, non riuscii a chiudere occhio e ripensai a mio padre, alla famiglia di Zayn, a quando tutti loro erano giovani... Non riuscivo ancora a credere che tutto ciò fosse veramente accaduto. Inoltre in quel momento avrei tanto voluto litigare con mio padre e andare a dire tutta la verità a mia madre, ma non potevo fare nessuna delle due cose.
Alla fine riuscii ad addormentarmi verso le sei di mattina e per questo rimasi nel letto fino all'ora di pranzo.
Nei giorni seguenti la situazione migliorò radicalmente: io e Zayn non litigammo più, nemmeno per delle cose stupide che prima ci avrebbero fatto discutere per ore, e decidemmo persino di riferire alla sorella di Zayn che ormai ero venuta a conoscenza della verità.
Chiamai Nicole e le raccontai dell'accaduto e lei fece di tutto per farmi star meglio, cosa che le riuscì molto bene. Decisi persino di tentare con Niall e fortunatamente rispose quasi subito al telefono. Inizialmente parlammo come due vecchi amici che non si vedono da tempo e alla fine gli dissi tutta la verità.
Lui rimase in completo silenzio per diverso tempo e questo mi fece preoccupare parecchio, ma alla fine mi disse semplicemente che non se lo sarebbe mai immaginato.
"Mi dispiace tanto, Bella" sussurrò lui. "Vorrei essere al tuo fianco in questo momento, anche se mi sono comportato da vero idiota con te" aggiunse. A quelle parole sorrisi leggermente e realizzai che mi mancava davvero tanto.
"Però non capisco tutto quell'odio nei tuoi confronti, in fondo non è di certo colpa tua" disse Niall. Mi trovai completamente d'accordo con lui e difatti gli dissi che quella era una delle cose che avrei cercato di scoprire nei prossimi giorni.
Parlammo ancora per un po' e sembrò che la situazione tra noi fosse migliorata molto. Niall non era più così distaccato nei miei confronti e questo mi aiutava molto a sentirmi meno sola.
Alla fine ci salutammo e lui mi disse ancora una volta quanto gli mancassi.

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Passarono i giorni. Il tempo a Londra era molto diverso da quello in Irlanda, difatti almeno una volta al giorno pioveva e per questo era sempre meglio portarsi dietro un ombrello.
Visitai tutti i musei dea città e questo mi permise di tenere occupata la mente. Ripensavo ancora a tutto quello che avevo scoperto e ogni volta sentivo un vuoto dentro di me. Avrei tanto voluto parlarne con i miei genitori.
Passai interi pomeriggi a girovagare negli enormi parchi colmi di vegetazione e lì potevi trovare la pace che cercavo. Mi rilassava molto stare in mezzo al verde e sentire il cinguettio degli uccelli nascosti tra gli alberi, mi aiutava persino a dormire meglio la notte.
   Però mi capitò anche di passare intere notti insonni e l'unico pensiero fisso era Zayn. Era il mio fratellastro e per il momento non riuscivo ancora a capire se mi piacesse come idea o no. Fin da piccola avevo sempre desiderato avere una sorella o un fratello ed ora potevo avere quell'opportunità, ma si trattava pur sempre di Zayn, lo stesso che aveva preso a pugni Niall.
Nonostante ciò, durante quei giorni io e lui riuscimmo ad avere delle vere conversazioni e questa cosa probabilmente sorprese entrambi.
Scoprii che se esso voleva, poteva essere un ragazzo molto simpatico ed inoltre capitò di trovarci a ridere assieme.
   Per tutte queste novità iniziai a sentirmi in colpa. Mi chiesi cosa avrebbe pensato Niall se fosse stato qui, o se Harry e Louis mi avrebbero ancora rivolto la parola, se Nicole mi avrebbe fatto una sfuriata dicendomi di essere uscita di testa... Erano tutte cose che non potevo sapere.
Ma in fondo quello che era accaduto ormai non si poteva cambiare e Zayn aveva già mostrato segni di pentimento. Forse dovevo cercare di andare oltre, in modo da conoscere meglio quel ragazzo. Mi chiesi se mio padre nel profondo avesse sempre desiderato tutto questo.
   Una mattina accettai persino di incontrare dei vecchi amici di Zayn e così passammo una splendida giornata in giro per Londra. Realizzai che lo Zayn che avevo conosciuto a Mullingar non aveva niente a che fare con la vera persona che era in realtà. Era un ragazzo riservato, ma quando voleva poteva diventare anche quello più chiacchierone del gruppo; inoltre adorava la musica e mi confessò che era molto bravo a cantare. Questo mi fece tornare in mente Niall e il nostro primo incontro nel parco, quando lui era intento a suonare la sua chitarra. Mi mancava tanto prendere lezioni di chitarra da lui e mi mancava la sua splendida voce.
   Una sera convinsi Zayn a cantare qualcosa e dopo diverse storie accettò. Così, ci sistemammo in camera mia e lui iniziò a cantare una canzone che non conoscevo. Era davvero bravo e la sua voce riusciva ad arrivare molto in alto.
Rimasi a fissarlo per tutto il tempo con sguardo meravigliato e alla fine mi complimentai con lui.
"Dovresti farne qualcosa di questo tuo dono, Zayn" gli dissi. "Sei davvero molto bravo e forse un giorno potresti diventare un cantante" aggiunsi. Ma lui mi disse che non era quello che voleva e che probabilmente il canto sarebbe rimasta solo una passione personale.
   E così l'estate procedette, giorno dopo giorno, settimana dopo settimana. In tutto questo tempo io e Zayn ci avvicinammo molto, cosa che non avrei mai potuto immaginare nemmeno lontanamente fino a poco tempo fa.
Iniziai a trovare piacevole la sua compagnia e lo stesso sembrò essere per lui.

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