46- Mistero

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Quella sera cenammo in un ristorante molto carino vicino alla casa della sorella di Zayn. Cucinavano doversi tipi di piatti e per questo ci misi un po' a scegliere; alla fine optai per del pesce fresco con un contorno di verdure.
Mentre ci guatavamo i nostri cibi, chiacchierammo tutti assieme e mi sorpresi molto nel vedere Zayn comportarsi in quel modo. In compagnia della sorella sembrava essere più sereno, gentile e di tanto in tanto si lasciava sfuggire qualche sorriso caloroso. Sembrava una persona completamente diversa e non aveva nulla a che vedere con il ragazzo maleducato che avevo conosciuto a Mullingar.
Sembrava essere già passata un'eternità da quando ero partita. Mi mancavano molto i miei amici ed in fondo anche mia nonna, ma non l'avrei mai ammesso ad alta voce. Ma la persona che mi mancava di più in assoluto era Niall. Non ci eravamo più parlati dalla sera precedente all'aeroporto e durante la giornata ero stata molto tentata di chiamarlo, ma poi ci avevo ripensato. In fondo, sapevo che era ancora arrabbiato per tutta questa faccenda e non riuscivo a capire cosa fossimo adesso.
Quando mi ero presentata a casa sua per parlare, lui mi aveva fatto capire che non voleva avere più niente a che fare con me durante la mia permanenza a Londra. Però forse le cose erano cambiate, anche perchè in caso contrario non si sarebbe presentato con gli altri davanti all'aeroporto assieme a tutti gli altri.
Molto probabilmente aveva solo bisogno di tempo per pensare e lasciar calmare le acque. Lo capivo, del resto.
Quindi non mi rimase altro che attendere ancora un po'.
"Allora Bella, ti piace Mullingar?" mi domandò la sorella di Zayn. Esso alzò leggermente gli occhi al cielo, probabilmente per il fatto che in quella città avevamo avuto la sfortuna di conoscerci.
"Si molto e ho conosciuto persone davvero fantastiche" risposi io, sorridendo.
"Sono contenta. Allora sarà meglio che voi due iniziate ad andare d'accordo se volete tornarci" disse lei, ridacchiando leggermente.
   Al termine della cena ritornammo all'appartamento di Doniya ed essa ci disse che quella sera aveva in programma un'uscita con le amiche. Le dissi che per me non c'era nessun problema e lo stesso fece Zayn, così ci ritrovammo da soli in casa.
Andai in camera e mi feci una doccia veloce, in seguito mi infilai il pigiama per stare più comoda. Quando tornai in salotto, trovai Zayn intento a guardare alla tv una partita di calcio.
Mi sedetti accanto a lui sul divano e tirai fuori il mio telefono, ma notai che non avevo ricevuto nessun messaggio dalla persona che era fissa nella mia mente.
   Risposi velocemente ai messaggi di Nicole, Zoey e persino di Harry, che mi chiedeva come stesse procedendo com Zayn. Quest'ultimo sembrava essere cambiato leggermente da quando avevamo cambiato l'Irlanda e forse era per la compagnia della sorella che tanto adorava.
"Possiamo guardare un film?" domandai ad un certo punto. Lui non mi degnò neanche di uno sguardo e continuò a guardare la partita.
"Io odio il calcio" commentai, sperando che mi ascoltasse.
"Io invece lo adoro" rispose.
   Sbuffai leggermente e capii che non c'era speranza di fargli cambiare idea. Così, mi alzai dal divano e mi diressi verso camera mia. Prima di entrare, però, notai che la porta della stanza di Zayn era aperta e sembrava essere arredata con cose che piacevano a lui, segno che probabilmente veniva spesso a trovare la sorella.
La curiosità iniziò a farsi sempre più insistente e così controllai velocemente che Zayn fosse ancora impegnato a guardare la tv. In seguito, entrai nella sua stanza e mi guardai un po' attorno. C'erano doversi poster appesi alle pareti che raffiguravano eroi di qualche film fantasy o cantanti rock.
   Su una delle mensole c'erano diverse foto incorniciate e la maggior parte erano di Zayn da piccolo con le sue sorelle. Mi avvicinai e guardai meglio.
In ognuna di queste, Zayn aveva un ampio sorriso che gli dava un'aria del tutto diversa da quella di adesso. Sembrava felice.
Mi spostai lentamente di lato e osservai ogni piccolo dettaglio delle fotografie, finché non mi bloccai di colpo. Dietro ad una fila di cornici ce n'erano delle altre, che sembravano essere state posizionate lì in modo da non essere viste facilmente.
   Mi presi qualche secondo per osservarle meglio e quando realizzai chi fossero alcune delle persone presenti, rimasi a bocca aperta.
C'era Zayn molto piccolo con una folta chioma di capelli neri che si trovava tra le braccia di un uomo che conoscevo fin troppo bene. Esso era mio padre, quando ancora era giovane e soprattutto vivo.
Presi delicatamente quella foto in mano e la osservai con attenzione. Cosa significava? Perchè Zayn era tra le braccia di mio padre? E com'era possibile tutto ciò? Non riuscivo a dare una spiegazione.
In seguito, spostai nuovamente lo sguardo sulle cornici nascoste nella seconda fila e trovai qualcos'altro di molto peggio. In una foto c'era una bambina molto simile a Zayn, ma più grande, che probabilmente doveva essere Doniya, poi sempre Zayn e una seconda bambina più piccola. La riconobbi all'istante: ero proprio io.
Probabilmente avevo poco più di due anni, così come Zayn. Sembravamo intenti a giocare con dei pupazzi e sul mio volto c'era un sorriso smagliante.
   Non ricordavo assolutamente di aver già conosciuto la famiglia di Zayn e tantomeno che esso conoscesse mio padre. Nessuno inoltre aveva mai accennato a questa cosa, nemmeno mia nonna quando la famiglia Malik si era trasferita proprio accanto a noi.
Perchè nessuno mi aveva detto niente?
Le domande stavano iniziando a diventare troppe e così rischiavo seriamente di impazzire. Quindi afferrai le due fotografie e mi precipitai in salotto.
Zayn era ancora impegnato a guardare la noiosa partita e non si accorse della mia presenza fino a che mi misi davanti a lui, impedendogli così di vedere il televisore.
   "Che significa questo?!" chiesi, quasi urlando.
Lui inizialmente mi rivolse uno sguardo interrogativo ed estremamente annoiato, ma in seguito prestò attenzione a quello che gli stavo mostrando.
Vidi il suo volto sbiancare immediatamente. Alzò lo sguardo su di me e notai che nei suoi occhi era comparso del terrore. Ma non disse niente.
"Allora?" insistei, con rabbia. Stavo iniziando ad odiare quella situazione, anche perchè le bugie e i segreti non riuscivo a tollerarli.
Finalmente esso disse qualcosa e quando lo fece parlò con voce bassa, come se fosse diventato faticoso.
   "È meglio se ti siedi, Bella" disse.
Presi un profondo respiro ed in seguito feci come mi era stato detto.

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