43-Dolore

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Quella sera cenai da sola con mia nonna. Io rimasi per la maggior parte del tempo in silenzio e lei di tanto in tanto cercò di iniziare una conversazione.
Quando accennò alla faccenda di Londra non riuscii più a trattenermi e le dissi tutto quello che pensavo. Non volevo andare a Londra con Zayn, non avrei resistito un solo giorno. Ma mia nonna sembrava non starmi nemmeno a sentire.
"Dovete risolvere i vostri problemi" disse semplicemente, addentando un pezzo di carne.
Io alzai gli occhi al cielo e cercai di spiegarle perchè quella era un'idea terribile.
   Non ci fu niente da fare per tentare di farle cambiare idea, così mi alzai dalla sedia e feci per dirigermi in camera mia.
"Inizia a preparare le valigie" disse mia nonna, con calma. Feci qualche respiro profondo per tentare di mantenere la calma, ma non servì molto.
"Perché mi vuoi mandare via?!" chiesi, quasi urlando.
"Non è così, tesoro" rispose lei, sorridendomi. "L'idea di non vederti per qualche mese non mi piace per niente, ma penso sia necessario per risolvere questo problema con Zayn. Avrete molto tempo per conoscervi meglio" concluse, rimanendo vaga.
   Sbuffai ed in seguito mi rinchiusi in camera mia. Non potevo credere che stava succedendo davvero.
A quel punto non mi rimase altro che dare la notizia a Niall. Avevo paura di quello che avrebbe pensato o fatto, ma prima o poi doveva saperlo.
Così, lo chiamai e dopo qualche istante rispose. Mi disse che aveva dormito per molto tempo e che si sentiva leggermente meglio. Iniziammo a parlare di diverse cose, ma ben presto lui capì che ero strana.
"Che succede Bella?" mi domandò, preoccupato. Tentai di dire qualcosa, ma ben presto iniziai a piangere dal nervoso.
   "Zayn ti ha fatto qualcosa?!" chiese lui arrabbiato.
"N-no..." dissi. "Ma purtroppo ho una brutta notizia da darti e anche lui è coinvolto" riuscii a dire.
Niall iniziò a farmi molte domande e dopo diversi istanti riuscii a dirgli tutta la verità. Quando ebbi finito, dall'altra parte del telefono non si udì nessun tipo di suono. Per un momento temetti che avesse abbandonato lì il telefono e fosse andato da Zayn, ma fortunatamente subito dopo sentii un sospiro.
   "Niall, dì qualcosa" lo pregai.
"Che cosa devo dire?!" chiese lui, estremamente arrabbiato. Non lo avevo mai sentito così e per questo capii che doveva aver preso la notizia davvero male.
"Non posso fare niente per far cambiare idea a mia nonna" dissi, tra le lacrime.
"Rimani qui con me" disse lui, con più calma. Io chiusi lentamente gli occhi e gli dissi che avrei voluto con tutto il mio cuore, ma non potevo.
"Quindi questo fa parte della vendetta di Zayn?" disse Niall furioso. "Non gli è bastato massacrarmi di botte, ora vuole portarmi via anche te!" aggiunse.
   Niall stava urlando dalla rabbia ed io feci di tutto per tentare di calmarlo, ma sembrava non funzionare.
"Niall, ti prego..." dissi come ultima cosa. Lui finalmente si zittì ed in seguito lo sentii respirare rumorosamente.
"Se potessi fare qualcosa per impedire tutto ciò lo farei, ma mia nonna non è mai stata più seria di così" gli spiegai.
"E invece si che puoi! Rimani qui con me e faremo in modo che tua nonna non ti trovi, finché non si arrenderà" rispose lui.
   Avrei tanto voluto credere in quelle parole, ma non potevo fare questo a mia nonna; dopotutto lei aveva lasciato la sua vita a Dublino per trasferirsi qui solo per me ed ero sempre stata grata per questo, anche perchè a Mullingar avevo trovato di nuovo un po' di felicità. Se adesso avessi deciso di scappare o altro non mi avrebbe mai perdonata e probabilmente mi avrebbe rispedita a Dublino da chissà quale parente.
"Non posso..." dissi in un sussurro, dopo diversi istanti di silenzio.
"D'accordo, questa è la tua scelta" disse Niall, con estrema freddezza.
   In seguito, riattaccò ed io rimasi a fissare il vuoto per un tempo indeterminato.

—————

La mattina seguente, mi svegliai molto tardi. Quella notte non avevo chiuso occhio e continuavo a pensare alla reazione di Niall.
Adesso cosa ne sarebbe stato di noi? Non volevo perderlo, per nessuna ragione al mondo. Ma lui si era arrabbiato talmente tanto da non rispondere nemmeno ad uno dei mille messaggi che gli avevo inviato durante la notte.
Avrei voluto vederlo e spiegargli ancora una volta che la situazione era quella e non c'era niente da fare.
Ero certa che se mi fossi presentata a casa sua, lui mi avrebbe chiuso la porta in faccia. In fondo, però, potevo capirlo: stavo per andare a Londra per tutta l'estate con il ragazzo che odiava di più in assoluto.
    Quando mi alzai dal letto, mi osservai allo specchio e notai che avevo un aspetto terribile.
Al piano di sotto trovai mia nonna intenta a chiudere una valigia.
"Mentre dormivi ti ho preparato un po' di cose" disse lei, indicando la valigia. Non le risposi e mi limitai a sbuffare.
Andai in cucina e sperai che mia nonna non volesse rivolgermi ancora la parola. Purtroppo non fu così.
"Ha chiamato la madre di Zayn e ha detto che ha prenotato il volo per stasera alle undici" mi comunicò lei, con un sorriso. La fissai contrariata, ma non dissi niente.
   Dopo aver fatto colazione, uscii di casa e andai a casa di Nicole. Le raccontai tutto e lei cercò di rassicurarmi in diversi modi.
"Mi mancherai davvero tanto" commentò lei alla fine. Fortunatamente Nicole era riuscita a comprendere la situazione difficile e così non si era arrabbiata, come invece aveva fatto Niall.
Prima di andarmene, ci scambiammo un lungo abbraccio e le promisi che l'avrei chiamata spesso. In seguito, mi consigliò anche di tentare di chiarire le cose con Niall, perchè in caso contrario la partenza sarebbe stata ancora più dura.
   Così, il pomeriggio mi feci coraggio e mi diressi da Niall.
Quando bussai alla porta, mi venne ad aprire sua madre che mi fissò con uno sguardo freddo. Probabilmente Niall le aveva detto della mia partenza e magari aveva anche sfogato la sua rabbia.
"Potrei parlare con Niall?" le chiesi. Lei inizialmente mi riferì che esso non voleva ricevere visite, ma io insistetti a tal punto da farla cedere.
A quel punto mi precipitai in camera di Niall e lo trovai disteso sul letto a giocare as un video game.
   "Ciao..." sussurrai, avvicinandomi. Lui non mi degnò nemmeno di uno sguardo ed io iniziai ad innervosirmi.
Doveva essere davvero arrabbiato con me, ma in fondo non era colpa mia.
"Possiamo parlare?" domandai, sperando di ricevere una risposta. Ma lui non disse niente e continuò a mantenere la concentrazione sul televisore.
"Niall" dissi, con voce più alta. "Ascoltami" aggiunsi, sedendomi accanto a lui.
   Solo a quel punto esso mise in pausa il gioco e si voltò verso di me. Aveva un'espressione alquanto distaccata ed estremamente fredda. Mi fece male vederlo così.
"Che cosa vuoi?" mi chiese secco.
"Non voglio andarmene e sapere che tu non mi vuoi nemmeno rivolgere la parola" dissi.
"Come volevi che reagissi?" chiese lui, mettendosi a sedere. Quell'azione gli provocò un forte dolore in corrispondenza dell'addome, così feci per aiutarlo, ma lui si ritrasse all'istante.
Lo fissai con sguardo ferito e per un momento non riuscii a riconoscerlo.
   "L'unica cosa che penso quando ti guardo, è il fatto ch stai per andartene con quel bastardo che mi ha distrutto" disse lui, indicando la sua faccia piena di lividi.
"Lo so, Niall. Ma cosa posso fare io? Ho tentato di tutto per far cambiare idea a mia nonna, ma per lei questa è la soluzione migliore e mi ha detto che in questo modo io e Zayn potremo conoscerci meglio" spiegai velocemente.
"Allora vai e fai come ti pare" disse lui, riportando l'attenzione sul videogioco.
"Niall, perchè fai così? Non è colpa mia!" dissi alzandomi in piedi.
   Lui si voltò verso di me e mi fissò con uni sguardo gelido, che non gli si addiceva per niente.
"Lo so!" rispose lui, alzandosi a sua volta dopo diversi tentativi. "Ma non posso immaginare di passare i prossimi mesi morendo dentro per la rabbia, non potendo fare niente per farti tornare da me" aggiunse.
A quel punto tentai di avvicinarmi a lui. In quel momento desideravo solo un suo abbraccio, per convincermi che tutto sarebbe andato per il meglio. Lui, però, fece un passo indietro ed io gli rivolsi uno sguardo addolorato.
"Non voglio allontanai da te" commentai, iniziando a sentire gli occhi umidi.
"Nemmeno io, Bella" disse lui.
    Notai che anche nel suo sguardo era comparso un enorme dolore, ma sembrava non voler farlo vedere.
"Però non ce la faccio a continuare ad essere così legato a te mentre sei lontana, non dopo tutto quello che Zayn ha fatto a me e soprattutto a te" disse lui, usando un tono più calmo.
"Che vuoi dire?" chiesi, non riuscendo a comprendere a fondo quelle parole.
"Sto dicendo che da quando lascerai l'Irlanda dovrò cercare un modo per non pensare costantemente a te, perchè farebbe troppo male..." spiegò lui, abbassando lo sguardo.
   Non riuscii a credere a quello che avevo appena sentito. Sentii un dolore in corrispondenza del cuore e a quel punto le lacrime iniziarono a scendere senza sosta.
"Non puoi dire sul serio" riuscii a sussurrare. Ma Niall continuò a mantenere lo sguardo fisso a terra e notai che anche lui aveva le guance rigate dalle lacrime.
Cercai di avvicinarmi nuovamente a lui, ma esso mi bloccò all'istante.
"Ti prego Bella, non rendere tutto più difficile" disse lui. In seguito, tornò a sdraiarsi sul letto e fece di tutto per mantenere la concentrazione sul videogioco.
   Rimasi lì in piedi a fissarlo a bocca aperta. Realizzai che non c'era più niente da fare e che l'unica cosa era andarsene da quella casa. E così feci.
Uscii velocemente senza nemmeno salutare la madre di Niall e iniziai a correre per strada.
Ripensai a tutto il tempo passato con Niall e all'ultimo periodo dove finalmente eravamo riusciti a rivelarci i nostri sentimenti. Era successo tutto in così poco tempo, eppure dentro di me sentivo un dolore enorme, come se in realtà io e lui ci conoscessimo da una vita intera.

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