Mi precipitai verso l'ospedale e dovetti camminare perchè a quell'ora gli autobus non passavano. Chiesi informazioni ai medici e mi dissero semplicemente di aspettare nella sala d'attesa.
Così, non mi rimase altro che ascoltarli e mi andai a sedere su una sedia. Mi passai nervosamente una mano nei capelli e chiusi gli occhi. Quando li riaprii, trovai Safaa e Waliyha proprio di fronte a me.
"Abbiamo costretto Zayn a raccontarci tutto e non sai quanto mi dispiace per quel ragazzo" disse la sorella maggiore. Le sorrisi leggermente ed in seguito esse si accomodarono accanto a me.
Passarono minuti, forse anche una mezz'ora, e del dottore con cui avevo parlato non si vide nemmeno l'ombra.
Feci per alzarmi per andarlo a cercare, ma esso spuntò da dietro l'angolo.
"Come sta?" chiesi impaziente.
"Allora..." iniziò il dottore, guardano dei fogli che aveva in mano. "Non è niente di grave, ma ha preso un forte colpo in testa e ogni volta che tenta di alzarsi non ci riesce ancora. Adesso sta dormendo e per altri giorni dovrà risposare" spiegò.
Cercai di nascondere la preoccupazione e la rabbia per Zayn.
"Quando potrà uscire?" si aggiunse Waliyha.
"Sarebbe meglio domani mattina. Se volete vederlo è nella stanza 14 al piano di sopra" rispose il dottore. Poi se ne andò sparendo dietro l'angolo.
"Andiamo!" dissi, iniziando a correre per i corridoi.
Salimmo le scale di corsa e una volta su cercammo la stanza numero 14. Qunado la trovai, entrai di corsa seguita dalle sorelle di Zayn.
Vidi Niall sdraiato sul letto. Il suo viso era pieno di lividi e in certi punti erano stati messi dei cerotti per fermare il sangue che usciva dalle ferite.
Andai verso il lettino con sguardo preoccupato. In seguito, mi sedetti sul bordo e iniziai ad accarezzargli i capelli biondi.
Senza rendermene conto, iniziai a piangere silenziosamente e in questo modo gran parte della tensione scomparve.
Poi Niall socchiuse gli occhi lentamente e alla fine li aprì. Lo abbracciai all'istante e lui ricambiò.
"Ciao" lo salutai tra le lacrime. "Come ti senti?" chiesi, cercando di sorridere.
"Mi fa male la testa" disse Niall, toccandosi la fronte.
"Devi riposare" dissi, dandoli un bacio sulla guancia. Lui annuì e in seguito chiuse gli occhi.
Adesso la cosa migliore era lasciarlo riposare, così gli lasciai un'ultimo bacio e uscii dalla stanza raggiungendo Safaa e Waliyha.
"Ho già chiamato nostra mamma e tua nonna e hanno detto che torneranno il prima possibile" disse Safaa. Mi abbassai alla stessa altezza della piccola e le diedi un bacio sulla guancia.
"Mi devi fare un favore" le dissi in seguito. "Dovresti stare qui con Niall e controllare che stia bene"
Lei annuì senza capire il motivo e così entrò nella stanza.
"Vieni con me" dissi, trascinando Waliyha per un braccio.
"Dove andiamo?" chiese, affrettando il passo per riuscire a starmi dietro.
"A cercare tuo fratello" risposi, con sguardo deciso.
In seguito, ci dirigemmo verso l'uscita dell'ospedale.-----------
Quando arrivammo davanti alla casa dei Mailk, Waliyha aprì il cancello con le chiavi e subito dopo il portone di ingresso.
Appena entrate trovammo Zayn e altri ragazzi in salotto, che sembravano star festeggiando.
Quando essi notarono la nostra presenza, ci rivolsero dei saluti accompagnati da sorrisi vittoriosi.
"Via da casa nostra!" urlò Waliyha arrabbiata. All''inizio nessuno si mosse, ma dopo vari tentativi se ne andarono tutti, lasciando così Zayn da solo.
A quel punto non riuscii a trattenermi, così mi avvicinai a lui e gli urlai contro tutto l'odio che provavo per i suoi confronti. Lui tentò di ribattere qualcosa, ma io lo spintonai con forza e lui a quel punto rimase in silenzio.
Mi fissò con uno sguardo che sembrava tutt'altro che pentito e questo mi fece infuriare ancora di più.
"Potevate ammazzarlo!" urlai, stringendo i pugni. Lui per tutta risposta alzò le spalle e mi rivolse uno sguardo di noncuranza.
"Non provare mai più a fargli del male, bastardo!" A quel punto gli tirai uno schiaffo in faccia, mettendoci tutta la forza che possedevo.
Lui mi fissò sbigottito e si massaggiò la guancia appena colpita. In fondo, doveva aspettarselo.
Successivamente si intromise Waliyha: "Come ti è venuto in mente di chiamare quegli idioti per far del male a Niall?!"
Dal suo tono di voce si poteva facilmente capire che era estremamente arrabbiata.
Zayn si avvicinò a lei e fece per risponderle, ma essa lo prese per una mano e lo trascinò al piano di sopra.
Capii che Waliyha voleva parlare con lui da sola, così mi sedetti sul divano e aspettai.
Non sentivo niente di quello che si stavano dicendo quei due e questo fece aumentare ancora di più il mio nervosismo.
Aspettai ancora. I minuti sembravano non passare più e quei due non si facevano vedere.
Dopo altri cinque minuti vidi Waliyha apparire dal piano di sopra.
"Zayn è in camera sua" disse una volta giù. "Il minimo che deve fare è scusarsi con te" aggiunse.
A quel punto salii le scale incerta e arrivai alla stanza di Zayn. Era aperta, quindi entrai senza bussare.
Lo trovai seduto sul letto ed era intento a messaggiare con qualcuno, probabilmente uno dei suoi amici con cui aveva massacrato di botte Niall.
"Che cosa vuoi adesso?" chiese lui scontroso.
"Non avresti dovuto farlo" dissi, sostenendo il suo sguardo freddo.
"Invece si e spero che la prossima volta ci penso due volte prima di venirmi a picchiare"rispose lui.
"Non ho mai conosciuto una persona orribile come te!" gli urlai contro.
Lui si alzò dal letto e si avvicinò a me.
"Non hai niente da dirmi?" chiesi a quel punto, fissandolo con odio.
"Non credo, a meno che tu non voglia sapere nei minimi dettagli come ho architettato tutto" rispose lui ed in seguito si lasciò sfuggire una risata divertita.
A quel punto capii tutto: lui aveva mandato mia nonna con sua madre via e così io ero stata costretta ad andare a casa sua per la notte. Probabilmente la sua vendetta consisteva nel colpire me in qualche modo, come aveva riferito a Niall tempo fa. Ma qualcosa gli aveva fatto cambiare idea e così quello che ci era andato di mezzo era stato Niall.
"Non ho mai odiato nessuno come odio te!" gli urlai contro.
Poi le lacrime iniziarono a scendere involontariamente. Feci di tutto per ricacciarle indietro, ma furono tutti tentativi inutili. Non volevo piangere davanti a quel mostro, ma tutta quella rabbia stava iniziando ad essere troppa per essere contenuta all'interno.
"Ti serve un fazzoletto, Bella?" mi domandò Zayn, alzando un sopracciglio.
Quando lo guardai in faccia notai che aveva uno sguardo alquanto divertito, cosa che mi fece infuriare per la milionesima volta quella notte.
Così, decisi di sfogarmi completamente e dissi ad alta voce tutto quello che pensavo di lui.
"Ti odio perchè non mi lasci in pace, ti odio perchè mi hai rotto il cellulare, ti odio perchè fai come ti pare ogni volta, ti odio perchè hai picchiato il mio fidanzato, ti odio perchè hai organizzato tutto questo, ti odio perchè mi guardi sempre con quello sguardo freddo, ti odio semplicemente perchè sei tu!"
In seguito, ripresi fiato e mi asciugai le lacrime con il dorso della mano.
Le parole mi erano uscite così dalla bocca e avrei voluto aggiungere molto altro, ma avevo esaurito le forze.
"Anche io ti odio e ti ricordo che sei tu quella che ha sempre voluto sapere il motivo, cosa che ha aumentato la mia poca tolleranza nei tuoi confronti" rispose lui, con rabbia. "E fammi il piacere di dire al tuo fidanzato di lasciarmi stare una volta per tutte" aggiunse.
"Sei tu che avresti dovuto lasciare in pace me fin dall'inizio!" gli ricordai.
Esso alzò gli occhi al cielo ed in seguito mi fece cenno con la mano di uscire dalla sua stanza. Io però stavo ancora aspettando delle scuse, ma capii ben presto che Zayn aveva fatto finta di essere pentito solo con Waliyha.
Cercai di colpirlo nuovamente, ma lui mi anticipò bloccandomi la mano.
Mi allontanai velocemente da lui e realizzai che non c'era speranza per uno come lui.
Le lacrime di rabbia iniziarono nuovamente a rigarmi le guance, così mi voltai e feci per uscire definitivamente da quella stanza.
"Scappi a frignare dalla mamma?" chiese Zayn, sorridendo.
Mi bloccai di colpo e il mio respiro aumentò velocemente. Non potevo credere che avesse detto davvero quelle parole. Lui probabilmente sapeva che i miei genitori erano morti e nonostante ciò aveva pure avuto il coraggio di nominare mia madre.
Mi voltai verso di lui. Avrei voluto colpirlo più volte e urlargli contro tutte le cattiverie del mondo, ma non ne avevo le forze. Sentivo solo un'enorme tristezza dentro di me.
Rimasi in silenzio e quando incrociai lo sguardo di Zayn, notai qualcosa di diverso rispetto che al solito odio e freddezza.
Sembrava quasi che si fosse pentito di aver detto quella cosa, ma non mi disse comunque niente.
A quel punto, feci per voltarmi ed andarmene, ma sentii le braccia di Zayn avvolgermi in un abbraccio esitante.
STAI LEGGENDO
Il Ragazzo Con La Chitarra
FanfictionLa sua voce insieme al suono dolce della chitarra le fa dimenticare tutti i problemi, compresa la morte dei suoi genitori. Un ragazzo biondo, con due occhi che sembrano il mare e l'amore per la musica, è il ragazzo che fa innamorare Bella durante l...