4-Lezione di chitarra

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Stranamente non avevamo tanti compiti, se non per delle espressioni alquanto noiose di algebra che richiedevano un po' più di tempo. Io e Nicole decidemmo di farle subito per non pensarci più. La prima espressione era abbastanza facile e la finimmo subito; la seconda e la terza erano un po' più complicate, ma ci riuscimmo comunque (con le spiegazioni di Nicole).
   Finalmente finimmo tutti i compiti e mancava solo un quarto alle quattro, così mi preparai per andare a casa di Niall. Esso abitava un po' lontana dalla casa della mia amica, quindi decisi di andare in autobus.
Quando scesi dal bus dovetti fare un pezzo a piedi, ma fortunatamente trovai subito la casa. A quel punto feci un profondo respiro e in seguito suonai il campanello.
Ci volle qualche secondo prima che qualcuno venne ad aprire la porta. In seguito spuntò sulla soglia il volto di Diana, la qualche mi sorrise amichevolmente.
   "Ciao Bella!" Diana mi fece entrare. "Niall arriva subito, è di sopra a cambiarsi" aggiunse.
Essa mi offrì un bcchiere di coca-cola e così iniziammo a chiaccherare un po' per conoscerci meglio. Era davvero una ragazza simpaticissima e scoprii che aveva un forte senso dell'umorismo.
   Dopo qualche minuto dalle scale scese Niall, che non appena mi vide mi salutò e mi sorrise.
"Allora andiamo di sopra?" mi chiese, prendendo anche lui un bicchiere di coca-cola.
Annuii e così lo seguii di sopra. Il piano superiore era un po' più piccolo di quello inferiore, ma aveva molte stanze ed era abbastanza spazioso.
Niall entrò in una stanza che si trovava in fondo al corridoio e mi fece cenno di proseguire. Sul letto vidi subito una chitarra e sui muri erano appesi diversi poster di varie band o cantanti famosi.
   "Questa è la mia stanza. È un po' piccola e in disordine, ma non farci caso" mi disse Niall, con tono un po' imbarazzato.
"Tranquillo la mia camera a Dublino è molto peggio" risposi e questo fece scoppiare entrambi a ridere.
In seguito, mi guardai un po' in giro e notai che su un comodino erano presenti diverse cornici con foto di famiglia.
"Sei tu quello?" chiesi, indicando una fotografia con un bambino su una macchina nel giardino.
"Si, avevo quattro anni" mi spiegò lui, mentre accordava la sua chitarra.
   "Anche da piccolo la colorazione azzurra degli occhi risaltava davvero tanto" commentai, non sapendo bene perché lo avessi detto ad alta voce.
"Già e adesso sono anche meglio, non credi?" disse scherzosamente.
"In fondo sono sempre gli stessi. Comunque mi piacciono molto" risposi, ridendo leggermente. Lui sorrise in segno di ringraziamento e dopo di che riportò l'attenzione sulle corde della chitarra.
   Fortunatamente il commento riguardante i suoi occhi non aveva creato nessun sospetto sul mio interesse per lui, quindi andai a sedermi tranquillamente accanto a lui.
Iniziammo con la lezione e Niall si impegnò a spiegarmi le varie cose con pazienza e precisione. Diverse cose non riuscii a farle immediatamente, ma dopo un po' di pratica andò decisamente meglio.
Mi divertii tanto e sembrava valere lo stesso per Niall, perchè quando non riuscivo a fare un accordo e usciva un suono bizzarro lui scoppiava a ridere divertito, a volte prendendomi anche in giro scherzosamente.
   A fine lezione, lo ringraziai per la pazienza che aveva avuto e lui rispose che gli era piaciuto molto insegnare a suonare a qualcuno.
Arrivò l'ora di andare e così Niall mi accompagnò gentilmente alla porta d'entrata. Ma mentre stavamo scedendo le scale, un cucciolo di cane infangato e bagnato che era inseguito da Diana ci tagliò la strada.
"Fermo Hopy!" strillò Diana, cercando di fermare il cucciolo. Niall si prese qualche secondo per osservare la scena divertito e in seguito aiutò la cugina ad acchiappare il cucciolo.
   "Ma perchè è così sporco?" chiese Niall, una volta aver fermato il cane. Diana riprese fiato e in seguito rispose: "Si è rotolato in giardino che è tutto bagnato e poi è andato in una pozza! Dobbiamo lavarlo prima che arrivino i tuoi genitori!"
"Hai ragione. Tu lava il pavimento e io lavo Hopy. Vado a preparare la vasca." disse Niall, correndo al piano di sopra. Mi proposi di aiutarli e, intanto che Niall riempiva la vasca, decisi di trattenere per un po' Hopy. Era un cucciolo si Golden Retriever di qualche mese er era davvero adorabile.
   Dopo qualche istante, Niall mi chiamò per portare il cane in vasca e nel frattempo Diana iniziò a pulire il pavimento, brontolando a bassa voce.
Quando arrivai nel piccolo bagno, misi Hopy nella vasca e dovemmo trattenerlo in due per impedirli di saltare fuori dalla vasca.
Iniziai ad insaponare per bene il cucciolo, mentre Niall lo spazzolava.
   A un certo punto Hopy si scosse freneticamente e tutta la schiuma arrivò addosso a noi due.
"Hopy!" urlammo insieme e subito dopo scoppiammo a ridere.
"Mettila anche un po' in testa" dissi a Niall e gli misi un po' di schiuma sui soui capelli biondi. Lui mi guardò con aria di sfida e prese anche lui un po' di schiuma; in seguito me la lanciò sui vestiti ancora asciutti. A quel punto presi a mia volta un altro po' di schiuma e gliela lanciai in faccia.
Continuammo così come due bambini finchè tutto il bagno non fu pieno di schiuma.
   "Adesso dobbiamo puliere anche il bagno!" mi lamentai, guardando il bagno pieno di schiuma.
Mentre finii di lavare Hopy, Niall iniziò a lavare il bagno pieno di schiuma. Dopo aver sciaquato il cucciolo lo misi sul lavandino e lo asciugai con il phon. Intanto guardai Niall che puliva e pensai a quanto fosse stato bello quel pomeriggio in sua compagnia.
   Dopo un po' Niall si accorse di aver la maglietta fradicia, così se la tolse e rimase a torso nudo. Mi presi qualche secondo per osservarlo, forse anche troppo, difatti dopo un po' esso si accorse che era osservato.
A quel punto distolsi subito lo sguardo imbarazzata e mi concentrai immediatamente sul cane.
Quando tutto fu pulito, scendemmo a vedere a che punto era Diana e fortunatamente aveva già finito tutto.
"Okay, ora è meglio che vada" presi la mia borsa e salutai Diana.
"Allora ci vediamo a scuola lunedì" mi disse Niall, ancora senza la maglia. Annuii e me ne andai.

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