42-Troppi problemi

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Accompagnai i genitori di Niall a casa e mi permisero di fargli anche un po' di compagnia. Così, andai a sedermi accanto a lui, che nel frattempo stava riposando nel suo letto.
Iniziai ad accarezzarli i capelli biondi e gli spostai un ciuffo che ricadeva sul suo viso.
Lui mi sorrise dolcemente ed in seguito avvolse le sue braccia attorno alla mia vita, appoggiando poi la testa sulla mia spalla.
   Girai la testa verso di lui in modo da incontrare i suoi splendidi occhi azzurri.
"Come stai?" gli sussurrai dolcemente all'orecchio.
"Bene, specialmente ora che sei qui con me" rispose, baciandomi sulla guancia. Lo abbracciai forte e gli baciai la fronte.
Lo osservai meglio: aveva ancora molti lividi sparsi per tutto il corpo, ma almeno si era ripreso un po'.
Ma adesso avrei dovuto dirli tutto riguardo alla notizia che mi aveva dato Zayn.
   Iniziai a giocherellare nervosamente con i bracciali che portavo al polso. Niall si accorse che qualcosa non andava, così mi strinse ancora di più a se e mi sussurrò: "Che succede?"
Sospirai e mi asciugai velocemente le lacrime che mi erano scese sulle guancie.
"Hey, hey, ma che succede?" chiese Niall preoccupato.
Mi portai il volto tra le mani ed in seguito cercai di trovare le parole giuste per dirglielo.
Mi prese le mani e le strinse nelle sue, poi fece in modo che lo guardassi.
   "Niall... Non voglio andarmene" dissi a fatica.
"Che significa?" indagò lui, sempre più preoccupato.
Presi un profodo respiro e tornai a guardarlo.
"D-devo..." inizia a parlare, ma in quel momento entrò la madre di Niall. Essa mi disse con un tono alquanto freddo che potevo tornare a casa e che a Niall ci avrebbe pensato lei. Così, feci come mi era stato detto ed in seguito salutai Niall con un abbraccio.
   Tornai a casa e durante il tragitto ripensai alla faccenda di Londra e al fatto che avrei dovuto dirlo al mio fidanzato il prima possibile.
Fuori da casa mia, trovai Walyiha e Zayn seduti sulle scale. Quando si accorsero della mia presenza, la ragazza mi salutò con un lieve sorriso.
"Gliel'hai detto?" chiese subito Zayn con un sorriso divertito.Lo fulminai con lo sguardo ed in seguito mi rivolsi a sua sorella.
"Non so come fare..." dissi.
"Diglielo prima che lo sappia da qualcun altro, perchè potrebbe arrabbiarsi molto" mi consigliò lei.
   In seguito, mi abbracciò per incoraggiarmi.
Intanto vidi Zayn di sfuggita ridere sotto i baffi. Cosa aveva in mente?
A quel punto entrai in casa e trovai mia nonna e la signora Malik sedute al tavolo del salotto.
Avrei voluto urlare a mia nonna tutto quello che pensavo, facendo uscire tutta la mia rabbia. Ma non potevo, non in quel momento almeno. Se c'era solo anche una minima possibilità di farle cambiare idea, dovevo di certo comportarmi bene.
Così, salutai entrambe e senza dire niente mi rinchiusi in camera mia. Sentii mia nonna chiamarmi, ma feci finita di non sentire.
   Mi buttai sul metto e chiusi gli occhi esausta.
Ad un tratto sentii la porta aprirsi e quando mi voltai trovai Zayn intento a fissarmi.
"Che ci fai qui?" chiesi fredda.
Lui si avvicinò un po' ed in seguito disse: "Devi risolvere questa faccenda. È tutta colpa tua"
"Mia?! Chi è quello che ha picchiato Niall? Io?" iniziai ad arrabbiarmi.
"E il primo chi è stato? È venuto con quei due e mi hanno pichhiato a scuola!" I suoi occhi erano pieni di rabbia, brutto segno.
"Sei tu che non mi lasci in pace..." sussurrai, sperando di non innervosirlo ancora di più.
   Zayn si avvicinò velocemente a me e poi mi chiese con rabbia: "Perchè devi sempre rispondere?"
"Piuttosto che lasciare a te l'ultima parola" commentai. A quel punto lui si allontanò leggermente.
Sospirai. Non sapevo bene di chi erala colpa di tutto quello che era successo. Di sicuro anche mia.
Tra di noi scese un silenzio tombale.
   In seguito, fu lui a romperlo e quello che mi chiese mi fece rimanere bloccata sul posto.
"Da quant'è che sono morti i tuoi genitori?"
Lo fissai dritto negli occhi e riuscii a ricacciare indietro le lacrime.
"Non ti riguarda"dissi, sempre con quel tono freddo.
"Non voglio litigare" disse bruscamente.
Distolsi lo sguardo e fissai il pavimento.
Mi spostai di lato per andarmene, ma lui mi bloccò la strada con il suo corpo.
"Lasciami andare..." dissi sussurrando. "Non ne voglio parlare"  aggiunsi.
   Ma lui non si diede per vinto e così mi fece altre domande sull'argomento. Perchè gli interessava così tanto? Per trovare un altro modo per ferirmi?
"Tuo padre dov'è?" chiesi d'un tratto, alzando lo sguardo. Fortunatamente quello bastò per fargli cambiare discorso.
"Che ti interessa?" chiese sempre più nervoso. Avevo trovato il suo punto debole.
"Mi interessa come a te interessa dei miei genitori" risposi tranquillamente.
   Rimase in silenzio fissando il pavimento sotto alle sue scarpe. Approfittai di quel momento di distranzione per superarlo e tentare di allontanarmi da lui.
Fortunatamente ci riuscii e così uscii dalla mia stanza.

-----ZAYN'S POV-----

Non riuscivo più a sopportare quella ragazza. Finivamo sempre per litigare e per questo l'estate a Londra sarebbe stata un inferno, ne ero certo.
Rimasi ancora qualche istante nella sua stanza, guardandomi un po' attorno. Alle pareti erano attaccate diverse foto di famiglia, dove Bella sembrava essere davvero felice. C'erano anche delle foto con le sue amiche di scuola e alcune persino con Niall.
Alzai gli occhi al cielo e ripensai a quanto era stato divertente massacrarlo di botte nel parco. Se l'era cercata.
   Successivamente, uscii dalla stanza e mi diressi al piano di sotto. Di Bella non c'era nessuna traccia. Meglio così.
Mia madre mi rivolse uno sguardo alquanto severo, ma fortunatamente non disse niente.
Così, decisi di tornarmene a casa, in attesa che mia madre e la nonna di Bella ci convocassero per spiegarci bene la storia di Londra.
Bella mi avrebbe odiato ancora di più, ma in fondo stavolta non era colpa mia.

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