9-"Emm...zio hai un lucchetto?"

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La sveglia del mio cellulare suonò alle otto. Mi alzai e andai in bagno per sistemarmi un po'. Fissai per qualche istante la ragazza allo specchio: avevo gli occhi gonfi e le occhiaie sotto gli occhi. Avevo davvero un aspetto orribile.
Sospirai e uscii dal bagno. In seguito, presi dall'armadio la maglietta del Hard Rock Cafè con scritto London, che me l'aveva regalata mia zia dopo essere stata in vacanza a Londra. Mi infilai un paio di jeans e presi dalla scarpiera le mie Vans nere.
   Scesi al piano di sotto e trovai la madre di Niki in cucina intenta a lavare piatti.
"Buongiorno Bella. Vuoi la colazione?" mi chiese con un sorriso di compassione, che mi fece innervosire senza motivo.
"No, grazie." Detto questo usii e andai all'hotel dove si trovava mia nonna.
Odiavo quando le persone mi trattavano diversamente per qualcosa che mi era successo. Non avevo bisogno della compassione di nessuno!
   L'hotel si trovava abbastanza vicino da andarci a piedi, quindi presi le cuffie e iniziai ad ascoltare What about love di Austin Mahone. Lo adoravo quel cantante, con la sua musica mi portava in un altro mondo.
Arrivai davanti all'hotel e trovai mio nonna che stava aspettando mio zio.
  "Ciao Bella" mi salutò mia nonna, venendomi incontro e regalandomi un bacio sulla guancia.
"Buongiorno" le risposi sorridendole.
Aspettammo altri cinque minuti e alla fine arrivò mia zio. Così andammo tutti assieme davanti alla nuova casa e vidi che il camion dei traslocchi era parcheggiato ancora lì fuori. Un paio di uomini robusti stavano portando dentro alcuni mobili del salotto. I pavimenti erano tutti intatti, le parti solo da verniciare e la cucina da cambiare. Ma per il resto era accettabile.
  Mentre imbiancavo le pareti del corridoio che si affacciava sulle camere, mi ricordai della soffitta.
Controllai che non mi vedesse nessuno e in seguito aprii la botola. Chiesi una torcia a mio zio, che nel frattempo stava verniciando il muro del salotto. Usai la scusa che c'era un punto molto buio, perchè per il momento non volevo che qualcun altro scoprisse la soffitta. Dopo che esso mi diede la torcia, salii le scale scricchiolanti e richiusi la botola dietro di me.
   Esplorai un po'. Era quasi tutta vuota e piena di polvere, c'era un vecchio lampadario abbandonato su una sedia di legno e dei quadri rovinati dalla polvere.
In fondo alla soffitta vidi qualcosa. Mi avvicinai e con la torcia vidi una vecchia chitarra piena di polvere. La presi e con una tenda trovata in uno scatolone, iniziai a pulirla. Era blu, proprio il mio colore preferito. Provai a sfiorare le corde e ne uscì un suono strano, quindi doveva venire accordata...peccato che non avevo la minima idea di come si facesse.
   Così mi venne in mente Niall. Ma avevo paura di incontrarlo. Non volevo dirgli che i miei genitori erano morti...di sicuro sarei scoppiata a piangere davanti a lui.
Ritornai giù e decisi di lasciare la chitarra sopra nella soffitta, per non dare spiegazioni a mia nonna di dove l'avessi trovata. Volevo che quella soffitta rimanesse un segreto, così avrei potuto andarci solo io e in questo modo avrei potuto trovare un po' di pace.
  Ma conoscendo mio zio ero sicura che in qualche modo avrebbe visistato tutta la casa e quindi sarebbe salito in soffitta.
Così mi venne un'idea.
"Emm...zio hai un lucchetto?" chiesi a mio zio con aria innocente.
"Un lucchetto? A cosa ti serve?" domandò lui, ridendo. Mi presi qualche secondo per pensare.
"La mia bici non ce l'ha e hanno già tentato di rubarlmela..." mentii.
"Va bene, guarda nel furgone da qualche parte ci sarà" rispose e in seguito riprese a dipingere la parete.
   Uscii dall'appartamento e andai verso il furgone. C'era un casino tremendo, infatti prima di trovare quello che cercavo passò un quarto d'ora!
Alla fine lo trovai, quindi tornai nel corridoio e con l'aiuto di uno scatolone misi il lucchetto nei due ganci della botola e lo chiusi. La chiave me la misi in tasca e continuai a dipingere il corridoio.

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NICOLE POV

Ero a scuola e senza Bella era davvero noioso. Sperai che presto avrebbe fatto ritorno alle lezioni.
Sospirai, presi il libro di letteratura e raggiunsi Annie e le altre sue compagne per andare in classe.
   Ad un tratto sentii chiamare il mio nome. Mi girai e vidi che era Niall.
"Ciao Niall" lo salutai con voce un po' incerta. Mi chiedevo cosa volesse da me.
"Scusa se ti disturbo, ma Bella ha dimenticato questo paio di occhiali a casa mia e oggi non l'ho vista a scuola" Mi diede i suoi occhiali neri. Lo ringraziai e li misi nel mio zaino.
"Oggi non c'è a scuola. Comunque glieli darò io da parte tua" risposi, ringraziandolo con un sorriso.
Esso annuì e mi salutò, poi ritornò dai suoi amici.
   Non sapevo se dirgli dei genitori di Bella, ma conoscendola avrebbe aspettato il momento giusto per dirglielo. Quindi non dissi niente e mi diressi in classe per non arrivare in ritardo.

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