44-Addio Mullingar

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21:30

Tra un ora e mezza sarei dovuta partire per Londra.
Le valigie erano già tutte caricate nel portabagagli del auto e io e Zayn eravamo pronti per rovinarci l'estate.
Eravamo seduti sul muretto che separava i viali delle nostre case ed eravamo intenti ad osservare mia nonna e sua madre a caricare le cose.
C'era un silenzio carico di tensione tra noi e l'unica cosa a cui stavo pensando era l'ultimo incontro con Niall.
   Avrei voluto chiamarlo e tentare di risolvere le cose, ma sapevo che non mi avrebbe mai risposto. Da una parte lo capivo, ma dall'altra pensavo anche che magari avrebbe potuto fare uno sforzo e vedere le cose dal mio punto di vista.
Sospirai leggermente e Zayn notò che c'era qualcosa che non andava, oltre al fatto della partenza.
"Che cos'hai?" mi domandò Zayn.
"Niente" risposi seccamente.
   Fortunatamente Zayn lasciò stare e così raggiungemmo mia nonna e sua madre. Guardai l'orario: 21:45. Era ora di andare in aeroporto, in modo da non dover fare tutto di fretta.
Presi l'ultimo zaino che restava e salii in auto.
Nel frattempo, mia nonna si sedette accanto a me e mi porse un pacchetto regalo. La guardai con sguardo interrogativo: aveva fatto di tutto per mandarmi a Londra per quello che era successo e ora mi faceva un regalo?
   Quando aprii il pacchetto trovai un cellulare nuovo. La ringraziai, ma non dissi nient'altro. Ero ancora estremamente arrabbiata con lei e per questo non volevo saperne si conversare con lei.
Il tragitto in macchina sembrò durare una vita.
Zayn aveva gli auricolari e così non disse nemmeno una parola, mia nonna e la madre di Zayn parlavano tra di loro, mentre Waliyha e Safaa litigavano per qualcosa di stupido ed io in mezzo a tutta quella gente cercavo di mantenere la calma.
    Finalmente dopo diversi minuti arrivammo al aeroporto. Scesi dal auto e subito dopo anche Zayn.
Presi le mie valigie dal portabagagli e mi diressi verso l'entrata. Vidi subito un gruppo di persone ferme che riconobbi subito.
"Bella!" Sentii un coro di voci chiamarmi e correrermi incontro.
"Ciao ragazzi" li salutai.
C'erano proprio tutti: Louis, Harry, Zoey, Nicole, e con mia grande sorpresa anche Niall!
Mi abbracciarono con affetto e mi dissero che gli sarei mancata molto.
   In seguito, spostai lo sguardo verso Niall. Stava in piedi a malapena e si vedeva che era estremamente stanco. Ma era qui e questo mi scaldò leggermente il cuore.
Gli altri capirono che era meglio lasciarci da soli, così mi salutarono ancora e dissero a Niall che l'avrebbero aspettato in macchina.
A quel punto mi avvicinai lentamente a lui. All'inizio cercò di non incontrare il mio sguardo e questo mi ferì molto.
   "Ciao.." sussurrai.
Lui mi sorrise leggermente, ma si vedeva che era un sorriso forzato.
"Mi dispiace" disse lui d'un tratto. Gli sorrisi e capii che probabilmente aveva avuto del tempo per pensare.
"Quanto vorrei tornare indietro nel tempo..." iniziai. "Se avessi ignorato Zayn, tutto questo non sarebbe successo" aggiunsi.
"Non è solo colpa tua" rispose lui. "Ma purtroppo è successo e adesso dobbiamo affrontare questa situazione"
   Ci furono alcuni istanti di silenzio.
"Sei arrabbiato con me?" domandai.
Lui sospirò ed in seguito mi disse che aveva solo paura di perdermi.
"Possiamo superare tutto ciò" lo rassicurai. Ma nel suo sguardo vidi un po' di incertezza.
Così, mi avvicinai lentamente a lui e lo abbracciai. Fortunatamente lui ricambiò ed il tempo sembrò fermarsi. Avrei voluto rimanere così per sempre.
   Poi, però, sentii la voce di mia nonna che mi chiamava. Sbuffai e capii che era ora di andare.
Guardai Niall per l'ultima volta ed in seguito gli sorrisi. Lui fece lo stesso ed in seguito mi diressi verso l'entrata.
Mi voltai a metà strada e vidi che lui era ancora lì fermo. Gli rivolsi uno sguardo colmo di tristezza, ma riuscii anche a sorridergli con sincerità.
   Quando raggiunsi mia nonna, essa mi chiese se andava tutto bene ed io non le risposi. Non volevo iniziare a litigare nel bel mezzo dell'aeroporto.
Raggiungemmo Zayn e la sua famiglia. Così, mi avvicinai a lui e gli chiesi: "Pensi che le cose tra noi cambieranno?"
Lui si voltò verso di me e per un secondo mi guardò con uno sguardo alquanto divertito. In seguito rispose: "Dovranno per forza cambiare, anche perchè se no temo che rimarremo a Londra per sempre"
A quel punto rise leggermente ed io alzai gli occhi al cielo, ma ricambiai il sorriso di prima.
   "È meglio se iniziate ad andare" disse la madre di Zayn. Successivamente essa tentò di abbracciare suo figlio, ma lui fece di tutto per evitarlo.
Mia nonna si avvicinò esitante a me ed in seguito fece lo stesso. All'inizio non ricambiai l'abbraccio, ma in seguito capii che me ne sarei pentita se non l'avessi salutata per bene. Così, la strinsi forte, ma non la salutai in nessun altro modo.
   In seguito, io e Zayn ci dirigemmo verso i vari gate e iniziammo a camminare tra le numerose persone.
Capii che era davvero arrivato il momento e per questo iniziai a fissare il pavimento con sguardo affranto. Non volevo andarmene, ma non potevo fare altrimenti.

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