10."Non ne aveva più bisogno"

146 12 2
                                    

Niccolò non è mai stato così bene.
O meglio, ha ancora i suoi momenti "no" e i suoi pianti, ma non terribili come qualche settimana prima.

È consapevole che nella vita si alternino vari periodi e che questo, finalmente, sia uno meno pesante rispetto al precedente, ma sente comunque il bisogno di dare il merito di questi piccoli mutamenti a qualcuno.

A se stesso no di certo, allo psicologo nemmeno e ai suoi genitori, beh...non hanno mai voluto capire davvero quello che ha dentro.

Con un sospiro si porta una mano tra i capelli e si sistema meglio sul cuscino, gettando un'occhiata veloce allo schermo del cellulare per guardare l'orario, che, come al solito, si rivela essere improponibile.

Si obbliga a lasciare perdere i suoi dubbi esistenziali e a provare a dormire, quando una notifica di Andrea illumina nuovamente il telefono, fornendogli sia una buona scusa per rimandare il sonno, sia la risposta più plausibile alla domanda che si era posto poco prima.

Andrea
Ciao Nic, domani al cinema qua dietro fanno un film che sembra bello. Ti va di venire?

Niccolò rilegge il testo del messaggio un paio di volte, con il cuore un po' troppo veloce e le mani che, come ogni volta cin cui si trova in una situazione del genere, cominciano ad inumidirsi di sudore.
Sa benissimo che una reazione così è decisamente esagerata, ma è la prima volta che qualcuno gli chiede di andare con lui da qualche parte, la prima volta dopo anni di silenzio.

Questa sensazione la conosce bene, è la stessa che lo obbliga a non uscire di quasi mai di casa, quella che gli ha fatto perdere una lista infinita di momenti e che ora lo porta, per l'ennesima volta in diciannove anni, a scappare dal mondo.

Niccolò
Domani non posso, ho un impegno.

Scrive velocemente, senza quasi prestare attenzione alle parole stupide e banali che usa, per poi lanciare il telefono sul letto e stringere i pugni, innervosito.

È sicuro di aver risolto la questione, ma non ha tenuto conto della testa estremamente dura del biondo.

Andrea
E che impegno avrebbe la persona più fancazzista del pianeta?

Guarda che una boccata d'aria ti fa solo bene, fidati

Andrea è sdraiato nel letto, anche lui con il telefono tra le mani e anche lui con un mezzo sorriso sulle labbra, mentre cerca di convincere Niccolò di a smetterla di inventare scuse inutili e decisamente poco credibili per fuggire ancora una volta dalla realtà.

Quest'ultimo abbozza un sorriso, ma non riesce comunque a trovare il coraggio per dargliela vinta.

Niccolò
Ti dico che non posso. Magari facciamo un'altra volta, dai

Andrea
E io ti dico che invece puoi eccome.
Dai, mi lasci da solo?

Se c'è una cosa di cui Andrea può andare fiero, quella è la sua capacità di insistere fino in fondo per ottenere qualcosa.
Anche adesso che la situazione non è per nulla seria non mollerà finché non leggerà un "sì" da parte del moro, che ad ogni suo messaggio scuote la testa, sorridendo.

Niccolò
Certo che rompi il cazzo

Andrea
Lo so

Niccolò
E va bene, vengo. A che ora?

Cede alla fine, divertito dalla testardaggine del biondo e consapevole che non potrà declinare per sempre ogni invito, scegliendo quell'uscita come punto di partenza per tornare a vivere, per tornare a sentirsi normale.

|| 𝐀 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐞 𝐭𝐞 ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora